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[RUGBYLIST] Notizie del venerdi'

allrugby allrugby a gmail.com
Ven 2 Gen 2009 22:47:34 CET


Dal Gazzettino di oggi.

Mia considerazione (leggere prima l'articolo): va bene che sono della
stessa famiglia, ma Grosso non poteva anche chiedere a Zatta dove il
Benetton  avrebbe intenzione di recuperare sostanziosi fondi per fare
una squadra che abbia la speranza di fare una seppur minima figura in
Celtic League?
O la direzione, il direttivo ed il presidente, intanto, si
accontenterebbero ancora  di qualche altra "dignitosa sconfitta" con
50/60/70 punti di differenza sul groppone, continuando a camminare
nell'attuale direzione?
Perchè il Benetton, così sicuro di poter fare bella figura all'estero,
fino all'anno scorso non ha impegnato più risorse, perlomeno solo allo
scopo di rivincere uno scudetto che, invece, ha perduto malamente? E
l'Heineken? Si partecipa solo come sparring partenr?
Se il Benetton ha  programmi, abbia la decenza di svelarli, in
qualsiasi direzione si andrà.
E questo lo chiedo da tifoso del Benetton.
Azz... 16 vittorie e 14 sconfitte ... Neanche un pugile suonato ... La
"corazzata" Benetton. Pretendo? Si!
Sono anche un po' arrabbiato, ... solo parolacce "mentali".
Beh, buonanotte figlioli: che il Dio del rugby abbia pietà di noi e
dei ns. peccati di tifosi, listaroli, Celticleghisti e puri di ...
mischia.
Franco (TV)

E adesso, ecco "l'illuminante" articolo.

Venerdì 2 Gennaio 2009,
Treviso
      Neppure il tempo di godersi l'arrivo del nuovo anno che oggi il
Benetton tornerà in campo per prepararsi alle prossime uscite, due
partite di campionato in appena cinque giorni, contro la Futura Park
Roma martedì, giorno dell'Epifania, e contro il Plusvalore Gran Parma
domenica 11 gennaio, entrambe a Monigo.
      Intanto si tracciano i primi bilanci dell'anno che se ne è
appena andato, un anno che da gennaio a dicembre ha visto il Benetton
giocare 33 partite tra campionato, Heineken Cup e coppa Italia, con 16
vittorie e 14 sconfitte, oltre a 3 pareggi. «Considero il 2008 un anno
positivo – sostiene il presidente del Benetton Amerino Zatta – è vero
che abbiamo perso una finale che probabilmente avremmo anche potuto
far nostra e se per un verso la sconfitta è un fatto negativo, per un
altro è stato confermato il valore del nostro gruppo che ancora una
volta è riuscito ad approdare alla gara decisiva».
      La prima squadra maschile, oltretutto, non è stata l'unica a
dare soddisfazioni nel 2008.
      «Infatti non dobbiamo dimenticare i risultati delle altre nostre
compagini, come la seconda formazione, che al primo anno in serie A ha
brillato ancora chiudendo al secondo posto, inoltre lo scudetto
femminile e la finale dell'Under 19, persa ai calci di punizione.
Dimostrazione, questa, che quando c'è da lottare per qualcosa di
importante il Benetton c'è sempre. Poi non bisogna dimenticare il
trofeo Topolino, un torneo unico nella sua forma che ancora una volta
ha messo in evidenza le capacità della nostra società: per tutto
questo devo congratularmi con i miei collaboratori, i risultati
positivi, infatti, sono sempre figli di una buona organizzazione e
sotto questo aspetto penso che dal Benetton ci sia tanto da imparare».
      Lo scudetto perso a Monza è stata la maggiore delusione del 2008?
      «No. L'aspetto più negativo è quello di non riuscire a capire
dove il movimento rugbistico italiano stia andando. Una finale è una
partita secca, la si può vincere ma la si può anche perdere. Basta che
in quel giorno non tutto fili per il verso giusto e la vittoria va
all'avversario. Ma il fatto di non sapere cosa stia per accadere, per
una società come la nostra, abituata a programmare per tempo ogni
cosa, è il fatto che più ci infastidisce».
      Ma questo certamente non dipende dal Benetton.
      «E' vero. Stiamo aspettando che qualcuno si esponga e che ci
faccia conoscere un progetto, una prossima realtà».
      Al di là dei risultati sul campo, lei si auspica pertanto un
2009 che faccia chiarezza per il futuro…
      «L'ingresso in un altro torneo europeo (la Celtic Magners
League, n.d.r.) sembra ormai imminente, ma c'è chi parla di selezioni,
chi di super club: noi conosciamo solo una lingua, quella del club,
perché crediamo assolutamente nella vita del club. Di selezione
conosciamo solo la Nazionale, ma le selezioni sappiamo che sono figlie
di più persone, mentre un club deve rispondere personalmente delle
proprie scelte e io – conclude Zatta – come presidente mi assumo la
responsabilità».
      Ennio Grosso



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