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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

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Lun 20 Lug 2009 09:27:58 CEST


Da "Il Treviso".
Ciao.
Franco

Rugby al veleno. Mondo politico sul piede di guerra contro la Fir che
ha tagliato fuori le squadre della regione
Veneto escluso dalla Celtic
via alla secessione “ovale”
Troncon:«Scelta peggiore
non si poteva fare non
per la Marca o il Veneto,per
l'intero mondo del rugby»».
Il sindaco Gobbo:«Coinvolgeremo il Friuli e organizzeremo un campionato
internazionale parallelo».Zaia:«Il localismo romano prevale contro la nazione».

massimiliano.crosato

■ Alcuni come il ministro
Zaia ci stanno pensando, altri
come Gobbo lo annunciano
apertamente: "Sarà “secessione
rugbistica”. Mezzo mondo
politico padano fa fatica a mandar
giù il boccone avvelenato
che arriva dalla Federugby, con
la complicità, pare, proprio di
qualche voto veneto. Anche la
politica sportiva contempla i
franchi tiratori e gli accordi sottobanco,
è pur sempre politica.
Ma lasciar fuori dalla Celtic
League, il torneo d'élite del rugby
 europeo, una realtà come il
Treviso - e con esso tutto il movimento
regionale e triveneto -
per dare strada a Roma e Viadana,
significa aver commesso
la scelta peggiore che si potesse
fare per tutto il nostro rugby anche a livello nazionale.
A dirlo non uno qualsiasi, ma
Alessandro Troncon, assistente
del ct. Mallett e recordman di
caps in azzurro (101). "Lasciamo
stare i discorsi politici - continua
l'ex capitano - io guardo ai
numeri. E il Benetton, da decenni
l'unica sicurezza per il
nostro gioco in Italia, oggettivamente
meritava di entrare
nella Celtic. E lo dico io, che
spesso l'ho criticato per i troppi
stranieri in squadra. Escludere
i Leoni è autolesionismo puro".
Le voci di una punizione
esemplare ai trevigiani si rincorrono.
Per alcuni anche a causa
di un Munari poco in sintonia,
ma non col presidente Dondi:
"Non ho parlato prima, e
non parlo ora". Però aggiunge:
"Faccio una sola considerazione
a futura memoria: il 30% dei
giocatori della Nazionale degli
ultimi 20 anni li ha tirati fuori il
Petrarca Padova. Le somme tiratele
voi".
Infatti escludere il Veneto "è
come organizzare una gara di
canottaggio nel Sahara" si
scandalizza il ministro Luca
Zaia. Che attacca: "Il localismo
romano prevale contro la nazione
e come sempre la difesa
corporativa del particolare offende
gli interessi nazionali.
Vorrà dire che ancora una volta
faremo da soli: mi chiedo se il
Veneto sarà capace di proporre
al mondo rugbistico internazionale
un torneo degno della
sua tradizione". Provocazione
ma non troppo raccolta dall'ex
tallonatore e oggi segretario regionale
della Lega Gian Paolo
Gobbo, offeso "da una Federazione
che è rimasta alla Prima
Repubblica". Delle iniziative
parlamentari annunciate non
gli interessa. "È tutto assurdo.
Hanno penalizzato tutto il Nordest.
Vedremo che fare, ma
coinvolgendo anche il Friuli imposteremo
una squadra nostra
e un campionato internazionale".


Legge del taglione. «Niente contributi e collaborazione con chi ci
tratta come dei servi». Azzolini è d'accordo
Muraro: «Si scordino l'Accademia»
■ Partirà a settembre a Mogliano
col nuovo anno scolastico
l'accademia del Rugby "ma
per quanto mi riguarda - sbotta
il presidente della Provincia
Leonardo Muraro, peraltro moglianese
doc - la Federazione
Italiana Rugby si può scordare
qualsiasi appoggio e collabora-
zione da parte mia e del mio ente,
nonostante gli incontri già
avuti. Io la chiudo qui con chi
dimostra di continuare a trattarci
solo come dei servi".
Duro anche il commento del
sindaco Giovanni Azzolini:
"Dopo questo smacco fatto non
solo e non tanto al rugby tre-
vigiano, ma a tutto il rugby del
Veneto e del Nordest, a questo
punto penso che ritireremo anche
noi il nostro contributo come
comune". Azzolini ha pure
seguito da vicino il processo di
atterraggio della scuola rugbistica
a Mogliano, che negli anni
'80 dietro alle grandi rivaleg-
giava in serie A con Casale sul
Sile, 5 chilometri di distanza. E
tanto per rincarare la dose rivela
l'infortunio in cui è incappata
la Fir che, ben prima di
aver formalizzato qualsiasi accordo
coi responsabili salesiani,
ha pubblicizzato l'Astori come
futura sede per i giovani studenti-
rugbisti. Salvo poi dover
far marcia indietro e chiedere al
comune di trovare un'altra sede:
un hotel là vicino. ■


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