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[RUGBYLIST] Notizie del giovedì

allrugby allrugby a gmail.com
Gio 30 Lug 2009 17:13:23 CEST


Dal Gazzettino. Tiene banco solo la questione Magners League per
l'esclusione della Benetton. Difficilissimo, a questo punto ed in
contesti come questo, tenere fuori la politica dal rugby. Purtroppo.
Ciao.
Franco (TV)

Federazione rugby contro federazione rugby. Succede anche questo in
"quer pasticciaccio brutto della Celtic League", come viene da
chiamarlo alla romana, visto che la scelta dei Pretoriani Roma si è
rivelata il nodo della discordia insieme alla bocciatura del Benetton
Treviso e del Veneto.
      Alla vigilia dell’assemblea di tutti i club del Nordest,
convocata a furor di popolo questa sera alle 20 al centro Cardinal
Urbani di Zelarino-Mestre, il Comitato interregionale delle Venezie ha
svolto una seduta straordinaria del consiglio direttivo.
      Dalla quale è scaturito questa dura, ma ineccepibile anzi
probabilmente tardiva, presa di posizione: «Il Comitato Interregionale
delle Venezie - scrive il Civ in un comunicato a firma del presidente
Roberto Bortolato - esprime una forte protesta per l’esclusione del
Triveneto dalla Magners Celtic League, cosa che ritiene di grave danno
per il rugby italiano prima ancora che il rugby del Triveneto. Invia
pressante invito al presidente della Federazione italiana rugby
Giancarlo Dondi perché possa percorrere tutte le strade utili affinchè
il Triveneto non sia escluso dal rugby di vertice e dalle dinamiche
positive che questo porterebbe anche al movimento rugbistico di base».
      Il comitato regionale della Federazione contesta quindi
l’operato del consiglio nazionale della Fir. Come se in un corpo le
braccia o le gambe si "ribellassero" a quanto dice la testa. Una
protesta eclatante. Che si somma a tutte le prese di posizione
politiche e dei club, linfa vitale del movimento, di questi giorni.
      Vedremo a cosa porteranno nell’assemblea di stasera, alla
presenza dei consiglieri veneti della Fir. Vedremo soprattutto se il
Veneto, per la prima volta, saprà marciare unito verso la stessa
direzione.
      Ivan Malfatto
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      Continua la raccolta di firme partita da Ca’ Sugana contro la
decisione di lasciar fuori dalla Celtic League il Benetton Rugby. In
tutto il Veneto la petizione ha già raccolto circa ottomila
sottoscrizioni, e ieri in Comune a Treviso hanno aggiunto la propria
firma, sotto lo sguardo determinato del sindaco Gobbo, i primi
cittadini di Mogliano, Paese, Ponzano e Quinto. Oltre a quelle di
Giorgio Piazza, presidente della Coldiretti Veneto, ma soprattutto ex
pilone del Benetton dal 1982 al 1993, e di Fulvio Pettenà, presidente
del consiglio provinciale.
      «E’ una decisione aberrante e vergognosa, avevamo tutte le carte
in regola e sono orgoglioso di apporre questa firma – scandisce l’ex
leone biancoverde – è un gravissimo errore che non fa bene a quello
che rappresenta la squadra e a tutto il movimento veneto».
      I partecipanti all’incontro di Ca’ Sugana sono tutti sulla
stessa lunghezza d’onda. «Il nostro è un grido di dolore – spiega
Pettenà – non abbiamo nessuna volontà di cedere». E non si tratta di
un malumore di palazzo, secondo il sindaco di Paese, ma di un rifiuto
che arriva dalla base. «E’ il tessuto sociale che si sta ribellando a
queste decisioni – dice Pietrobon – non la politica ma i ragazzini, i
genitori e i giocatori che affollano i campi di rugby». «Uno schiaffo
per la nostra gente», sintetizza il sindaco di Ponzano. E più chiaro
ancora è il primo cittadino di Mogliano: «Come sindaco veneto non
potevo non essere presente, ci hanno scippato e lo slogan “Roma
ladrona” è più vero che mai”», tuona Giovanni Azzolini.
      L’affronto, però, non sembra destinato a esser lavato solo nei
campi di gioco. Ieri in Comune è stato convocato un drappello di
sindaci di centrodestra, la maggior parte del Carroccio, che hanno
aggiunto la propria firma sotto quella di John Kirwan. E
sull’esclusione del Benetton Rugby alcuni parlamentari leghisti hanno
presentato un’interrogazione indirizzata direttamente a Berlusconi. Se
la questione non è politica, quindi, è innegabile che almeno ne abbia
invaso i locali e infittito le agende. «Roma avrebbe messo dei soldi
pubblici, mentre noi abbiamo i club che sono autonomi – marca le
differenze il sindaco Gobbo – ma è una questione di bandiere, non di
politica: se non ci sarà una retromarcia da parte delle Federazione
siamo pronti a una secessione rugbystica mettendo in piedi un torneo
Triveneto o qualcos’altro per conto nostro».
      Mauro Favaro


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