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[RUGBYLIST] Triste notizia da Udine: Leonardo non ce l'ha fatta

Claudio Zamboni claudiozamboni a hotmail.com
Lun 8 Giu 2009 02:01:13 CEST


Dall'edizione online del "Messaggero Veneto"
 
Udine. Rara malattia uccide Leonardo Franz a dieci anni

Pubblicato da Redazione il 07/6/09 

Udine
Il piccolo udinese frequentava la scuola elementare “Ippolito Nievo” e giocava a rugby con la Leonorso: tutti i compagni affranti dal dolore
A dieci anni vittima di una malattia rara
Colpito da encefalite fulminante, Leonardo Franz è morto dopo due mesi: medici senza spiegazioni  

IL MISTERO.Il bambino aveva sempre goduto di buona salute e non aveva mai mostrato i sintomi di problemi di natura neurologica. Amava andare in bicicletta e dall’età di sei anni giocava a rugby nella squadra Under 9 della Leonorso Udine.

IL DECORSO.I genitori lo hanno trovato in stato d’incoscienza nel letto. Trasportato all’ospedale di Udine, è stato trasferito al Burlo Garofolo di Trieste e affidato a un pool di esperti che però non è riuscito a risalire all’origine della malattia.Un bambino allegro e in piena salute. Alunno modello e giovane promessa del rugby udinese. Finché, una mattina di due mesi fa, i genitori non lo trovano rigido e incosciente nel suo letto. Quel bambino adesso non c’è più: Leonardo Franz è stato strappato alla vita all’età di dieci anni da una malattia così rara da non avere ancora un nome.Sulla sua cartella clinica, si parla soltanto di un’encefalite acuta fulminante di natura da daterminare. Di più, i tanti specialisti ai quali la famiglia si è rivolta, nel calvario seguito a quella terribile mattina del 5 aprile, non sono stati in grado di dire. Nè un brandello di spiegazione è arrivato dagli innumerevoli esami ai quali il bambino è stato sottoposto: tac, risonanze, encefalogrammi, test virologici e tossicologici. Tutto negativo. Come se quell’improvvisa perdita di coscienza e le continue crisi epilettiche che ne hanno accompagnato il decorso non avessero un’origine.La tragedia si è abbattuta su papà Marco e mamma Uci la domenica delle Palme. La sera prima, la famiglia, che abita in città, in via Gorizia, aveva partecipato a una grigliata a Faedis, a casa di amici. Quando, verso le 9, i genitori hanno suonato la sveglia, Leo non ha risposto. Immediatamente trasportato in ospedale e ricoverato ancora in stato d’incoscienza prima in Pediatria e poi in Terapia intensiva, il bambino è stato sottoposto a tutti gli accertamenti possibili. Considerata la gravità delle condizioni del paziente e viste le difficoltà della diagnosi, martedì i medici hanno consigliato il trasferimento urgente al “Burlo Garofolo” di Trieste. Ma neppure qui e neppure con la consulenza di uno dei maggiori specialisti in Neuropsichiatria infantile, si è riusciti a risalire alla causa e a indicare una cura a quella malattia. Rimasta un mistero sino alla fine.L’unica cosa da fare, secondo il pool di medici che ha seguito Leonardo, era continuare a mantenere il piccolo in stato di coma farmacologico. Tenerlo sedato significava limitare l’anomala attività elettrica che, di punto in bianco, aveva scatenato nel bambino un’inspiegabile sequenza di crisi epilettiche. Fino a quel momento, Leo non aveva mai sofferto di alcuna patologia particolare, nè mostrato i sintomi che in genere annunciano malattie di natura neurologica. Quello che si è presentata ai medici triestini, però, era un tipo di encefalite molto più strano. Di più: una malattia estremamente rara, della quale erano noti un pugno di casi appena. Dopo una breve tregua delle scariche elettriche, che aveva fatto sperare in una ripresa, nei giorni scorsi la situazione si è nuovamente aggravata. E il cuoricino di Leonardo, ormai stanco di combattere, ha cessato di battere. Era l’alba di giovedì. L’ultimo esame al quale il corpo del bambino è stato sottoposto è quello autoptico disposto dalla Procura di Trieste. La notizia della prematura scomparsa di Leo ha fatto in breve il giro della città: dai compagni di scuola e le meastre dell’”Ippolito Nievo”, dove frequentava la quinta classe, agli amici e gli allenatori della “Leonorso”, dove giocava da anni. 
I funerali si terranno domani, alle 15.30, nella chiesa del Sacro Cuore, in via Cividale.

(rassegna stampa Messaggero Veneto)
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