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[RUGBYLIST] accademie

Piero Filotico pierofilotico a gmail.com
Gio 18 Giu 2009 10:43:59 CEST


Caro Falco, belle domande.
Chi risponderà?
Piero
----- Original Message ----- 
From: "IlFalco" <ilfalco7 a libero.it>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Thursday, June 18, 2009 8:39 AM
Subject: Re: [RUGBYLIST] accademie


> _______________________________________________
>
> Accademie .......un lungo dibattere e il presidente del petrarca certo non 
> ha torto.
> Ho visitato l'accademia di tirrenia da scettico, e mi sono ricreduto.
> A mio parere i ragazzi lavorano e crescono bene.
> il problema a mio parere è che per giustificare la qualità del lavoro 
> eliminano tutti coloro che in accademia non sono.Infatti ci sono degli 
> eccellenti giocatori in giro per l'italia che però non vengono chiamati 
> perchè non sono passati dall'accademia.
> questo lo trovo a dir poco vergognoso.Inoltre si è voluto eliminare quasi 
> tutti i giocatori del 89 dalla nazionale perchè si diceva che l'annata 
> buona era quella del 90 e che si badava al futuro per farli crescere.
> Così si è fatto giocare dei 90 in crescita contro ragazzi dell'89 del 
> sudafrica della francia inghilterra etc...........facendoli sempre perdere 
> e costringendoli nell'anno a detta dei tecnici quello buono(cioè il 
> prossimo) a giocare in gruppo B.Questa secondo me è stata una scelta 
> scellerata che in una nazione seria avrebbe dovuto costringere i tecnici a 
> meditare per un pò fuori dalla nazionale, invece gli si affida 
> un'accademia nuova.
> Così per esempio si è fatto giocare in prima linea dei ragazzi del 90 che 
> dovevano fare esperienza, perchè uno arrivava al rugby da solo 2 o 3 anni 
> ed un'altro giocava in terza linea, e intanto i piloni dell'89 giocavano 6 
> partite in top ten ma in nazionale non venivano chiamati.
> Non sapete quanti esempi di questi si potrebbero fare, allora mi viene da 
> chiedere, i tecnici fanno i tecnici o hanno compiti gestionali di 
> programmazione? e i manager cosa ci stanno a fare? perchè se la gestione e 
> la programmazione la fanno i tecnici dopo quanto successo debbono essere 
> retrocessi e lasciare spazio ad un emergente..................o tecnici 
> emergenti non ce ne sono?!se invece questo spetta al manager è lui che 
> deve lasciare, ma credo che in queste nostre selezioni i manager hanno 
> poca voce in capitolo, forse per loro colpa, ma non potrei esserne certo.
> IlFalco
> ----- Original Message ----- 
> From: "Oliver63" <luca.oliva a katamail.com>
> To: <rugbylist a rugbylist.it>
> Sent: Tuesday, June 16, 2009 10:23 AM
> Subject: R: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì
>
>
> _______________________________________________
>
> Il "Progetto Accademia" è a mio parere un progetto essenziale, direi
> indispensabile, per il futuro del rugby italiano ...
>
> A giudicare dall'esterno, però - questo diventa poi è un argomento
> "delicato" ... - sembrerebbe che ci fossero tre ordini di problemi:
>
> 1) le modalità di selezione dei ragazzi basate più sul fisico che sulle
> capacità tecniche (diversi esempi eclatanti si vedono proprio nella
> nazionale under 20): prendiamoli "grandi e grossi" tanto poi a giocare
> glielo insegniamo dopo; alla fine però non glielo insegna mai nessuno ...
> 2) mancanza di competizione: i ragazzi che frequentano l'accademia di
> Tirrenia sono già "sicuri del posto" a 20 anni: non c'è competizione
> "interna", come fa a esserci in competizioni ufficiali ?
> 3) esistono scuole di rugby legate a club specifici che sono in divergenza
> con le linee tecniche federali ? Se sì - e penso proprio che ce ne siano
> diverse ... - i ragazzi che escono da queste "scuole" sono a priori 
> tagliati
> fuori dalla possibile selezione federale, proprio perché formati secondo
> criteri e standard difformi da quelli federali. Esiste sicuramente un
> problema di "scuola rugbystica" condivisa, nel rugby italiano, a tutti i
> livelli, e non da oggi ... La scelta da operare però è: "taglio fuori" chi
> non la pensa come me o cerco di integrarlo in un progetto condiviso che in
> un prossimo futuro potrà anche diventare patrimonio comune ... ? Poi,
> naturalmente, per siglare un matrimonio, bisogna sempre essere in due ...
>
> Ciao.
> Luca Oliva
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
> Per conto di Piero Filotico
> Inviato: martedì 16 giugno 2009 0.38
> A: rugbylist a rugbylist.it
> Oggetto: Re: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì
>
> _______________________________________________
>
> Con tutto il rispetto pe gli altri articoli, l'intervista di Malfatto a
> Lorello, presidente del Petrarca Junior, sul futuro che attende
> il rugby italiano, è illuminante.
> E' un modo di dire: in verità sembra buio pesto.
> Che   ne pensate ?
> Piero
>
>
> ----- Original Message ----- 
> From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
> To: <rugbylist a rugbylist.it>
> Sent: Monday, June 15, 2009 10:33 PM
> Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì
>
>
> _______________________________________________
>
>
>
>
>
>
> Dal Gazzettino. Consiglio anche di leggere l'articolo di Liviero già
> postato da Angelo Volpe.
> Ciao.
> Franco (TV)
>
>
> Parla Giacomo Lorello, presidente del Petrarca Junior, uno dei vivai
> di maggiore tradizione: bisogna far giocare tutti, non solo chi è
> "consistente"
> «Italia, finora il modello Accademia ha fallito»
> Retrocessione nel Mondiale under 20, una vittoria stagionale fra tutte
> le giovanili: dietro la nazionale maggiore il nulla
>
> Italia retrocessa nel gruppo B del Mondiale under 20. L'anno prossimo
> giocherà il Junior world rugby trophy contro Kenia, Cile, Namibia e
> altre nazionali minori, non l'edizione 2010 in Argentina con le big.
> Succederà proprio un anno prima che la Coppa del Mondo si disputi in
> Veneto, nel 2011. Per fortuna che il Paese ospitante è ammesso
> comunque di diritto.
>      È questa la notizia choc del week-end azzurro. Molto più del
> 31-8 con cui l'Italia di Nick Mallett ha perso contro l'Australia. Un
> ko previsto. Figlio anche dei risultati disastrosi delle nostre
> nazionali minori, incapaci di produrre un O'Connor (il 19enne autore
> di una tripletta a Canberra). Ai Mondiali under 20 in corso in
> Giappone l'Italia ha infatti perso 43-13 con la Francia, 65-3 con il
> Sudafrica e 20-14 con le Figi la partita decisiva per non retrocedere
> (il torneo nel 2010 passerà a 12 squadre, quindi le ultime dei 4
> gironi scendono nel gruppo B). Contro le Figi nel XV c'erano 12
> componenti dell'Accademia under 20 di Tirrenia. Il laboratorio che da
> tre anni dovrebbe sfornare il meglio del rugby italiano. Sono questi i
> suoi risultati?
>      «Non solo, purtroppo - spiega allargando il tiro Giacomo
> Lorello, presidente del Petrarca Padova Junior, uno dei migliori vivai
> d'Italia - Nel 2009 con le nazionali minori abbiamo vinto solo una
> partita, con l'Italia u17 contro l'Inghilterra u16. L'Italia u18 è
> riuscita a perdere addirittura contro il Belgio, che non sapevo
> nemmeno avesse una nazionale di rugby. E in un articolo il presidente
> della Fir Giancarlo Dondi ha affermato che a quella squadra ci hanno
> lavorato in tutti i suoi passaggi una cinquantina di tecnici. Non mi
> pare che il lavoro abbia dato grandi frutti...».
>      Nonostante questo il modello Accademia di Tirrenia dalla
> prossima stagione sarà moltiplicato. A Mogliano, Parma e Roma
> sorgeranno altre tre accademie simili per gli under 18. Togliendo i
> migliori 60-70 giocatori di categoria ai vivai dei club e formandoli
> all'alto livello nelle strutture federali. Ma visti i risultati
> scandenti a fronte del forte investimento (1,6 milioni di euro a
> stagione) Lorello non ha dubbi: «Il modello Accademie, almeno fino ad
> adesso, è stato fallimentare. C'è troppa autoreferenzialità dei
> tecnici. Selezionano i migliori secondo parametri fisici, di teorico
> sviluppo del talento, e fanno giocare solo quelli in nazionale. Sempre
> fra di loro. Senza verifiche, tranne quando vanno all'estero e le
> prendono. Invece si dovrebbero coinvolgere più atleti possibili nelle
> selezioni, farli giocare tutti e formarli attraverso il confronto.
> Così non si perdono talenti. Neanche quelli che fisicamente non si
> ritengo all'altezza. Noi non siamo mica la Nuova Zelanda in fatto di
> reclutamento. E anche là comunque fanno giocare tutti per arrivare a
> selezionare i migliori.
>      Alla semifinale del campionato under 17 l'apertura del Noceto ha
> fatto la differenza in campo, ma un tecnico azzurro mi ha detto che
> non sarà convocato, perchè non è sufficientemente "consistente".
> Immagino intendesse in senso fisico». Così un possibile mediano
> d'apertura del futuro a 17 anni è già bocciato (Diego Dominguez a
> quell'età era "consistente"?). E Mallett per occupare il suo ruolo
> dovranno continuare a chiamare un Craig Gower di turno.
>      Ivan Malfatto
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