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[RUGBYLIST] Accedemie e quant'altro

allrugby allrugby a gmail.com
Gio 18 Giu 2009 16:56:15 CEST


Pur avendo un bacino di raccolta di molto inferiore a quello delle
squadre d'elite, non posso credere che in Italia non esistano talenti
in erba.
Mi riesce difficile pensare che da noi non esistano i Williams gallesi
o gli O'Connor di fresca memoria australiana, o un novello Ivan.
Certo, se chi ha una base molto vasta riesce a tirare fuori qualche
fuoriclasse e, tanto per fare un esempio,  3 campioni per ruolo a
cicli di breve durata, non vedo perchè in Italia, almeno i "semplici"
campioni non riescano a saltar fuori con la frequenza che ci si
potrebbe attendere.
Gli osservatori, dei quali sarà giocoforza dotata anche la FIR, come,
dove e con che frequenza operano? Vanno in periferia? Si giovano
dell'anonimato per decidere con serenità?Accademie o non accademie,
tutto il movimento dovrebbe essere tenuto sotto scrupoloso ed assiduo
controllo, anche per evitare che un altro probabile o possibile
Dominguez scappi dalla rete solo perchè un pochino esile o sotto la
statura "minima" per essere considerato.
Se non riusciamo a cavarcela per insipienza, per inesperienza, per
un'errata valutazione delle risorse o per quant'altro ancora,
basterebbe fare una cosa molto semplice: copiare i modelli vincenti
altrui e semmai adattarli alle ns. esigenze, senza fini di campanile e
senza paura di piacere o dispiacere al club di turno.
Con i mezzi a disposizione, credo che la federazione abbia tutte le
carte in regola per voler migliorare (ripeto: volere!).
Gli esperimenti non possono durare a lungo: è ora di riflettere, ma di
corsa, e di prendere decisioni serie e responsabili.
Ma dubito ci sia la volontà di operare in tal senso: le acque torbide,
infatti, in caso di insuccesso, permettono sempre di nascondersi e di
scaricare le responsabilità sulle spalle altrui, creando un circolo
vizioso dove i meriti sono di pochissimi e le colpe di tutti gli
altri.
Ciao.
Franco (TV)


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