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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

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Lun 22 Giu 2009 14:15:25 CEST


Dal Gazzettino.
Ciao.
Franco (TV)

La Nuova Zelanda ancora campione del mondo Under 20

La Nuova Zelanda si conferma campione del mondo Under 20 vincendo a
Tokyo la finale contro l’Inghilterra per 44-28. In tutto i kiwi
segnano 7 mete di cui 2 a testa con Zac Guildford e Aaron Cruden.
Terzo posto al Sud Africa (32-5 all’Australia), quinto alla Francia
(68-13 al Galles), settimo alle Samoa (9-3 all’Irlanda) e nono alla
Scozia (28-25 a Tonga). L’Italia, già retrocessa chiude tredicesima
superando il Canada 32-22 a Nagoya.
      FIATONE BOKS - Vittoria sofferta oltre il previsto per il Sud
Africa nel primo test contro i British Lions. Sabato a Durban i
verdeoro si sono imposti 26-21 (pt 19-7) stringendo però i denti negli
ultimi 12’ di gioco quando gli ospiti hanno segnato 2 mete rimettendo
in discussione il risultato. Gara dai due volti con Boks dominanti col
pacchetto fino ad inizio ripresa prima del progressivo ritorno in
partita dei britannici. Mtawarira in mischia ordinata ha strapazzato
Vickery mentre Brüssow ha spopolato nei punti di incontro ma i troppi
cambi nelle fila dei padroni di casa hanno permesso la rimonta del Xv
di McGeechan. Per i Boks mete di capitan Smit e di Brüssow,
capitalizzando un “carretto” devastante, con 13 punti al tiro di
Pienaar e 2 di Frans Steyn. Nei Lions a segno 2 volte Croft ed una
Phillips con 3 trasformazioni di Stephen Jones. Sabato prossimo a
Pretoria è in programma il secondo test.
      SERIE SALVA - A Wellington, sotto una pioggia battente ed un
vento implacabile, gli All Blacks sono riusciti a vendicare il Ko del
primo test di Dunedin superando la Francia 14-10. Una meta di Nonu nel
primo tempo ed il preciso piede di Donald hanno castigato un gruppo
Bleu che forse non ha creduto fino in fondo alle proprie possibilità.
Del tolosano Heymans la splendida meta transalpina con una galoppata
irresistibile che ha saltato come birilli 4 avversari.
      AGGRESSIONE - Al rientro in hotel a Wellington nelle prime ore
del mattino dopo la sconfitta nel secondo test della Francia, il
centro Mathieu Bastareaud è stato aggredito da 5 energumeni subendo
diverse ferite al viso. Il giocatore non potrà partecipare al test di
sabato prossimo contro i Wallabies. Questo incidente fa il paio con
quanto accaduto a Dunedin al termine del primo test vinto dalla
Francia quando nel giro d’onore i giocatori transalpini sono stati
oggetto di un fitto lancio di bottiglie dagli spalti.
      AMICHEVOLE - Argentina-Barbarians Francesi 32-18 (a Buenos Aires).
      Giampaolo Tassinari
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Canavosio è rientrato a casa

La nazionale italiana è arrivata a Christchurch,, in Nuova Zelanda,
proveniente da Melbourne dove sabato è stata sconfitta dall'Australia
per 34-12.
      Gli azzurri sono stati accolti da una danza di benvenuto messa
in scena da un gruppo di artisti di etnia maori.
      A disposizione del citì Mallett ci sono ora 29 giocatori, in
quanto il mediano di mischia del Viadana Canavosio ha deciso di
rientrare in Italia in quanto non potrebbe comunque essere disponibile
per la sfida di sabato con gli All Blacks: non si è ancora ripresa
dalle conseguenze dell'infortunio patito nel primo dei due test-match
giocati contro l'Australia, quello di sabato 13 a Canberra.
      Quanto alla Nuova Zelanda, contro l'Italia dovrebbe mancare il
mediano d'apertura Donald, uscito malconcio dalla sfida di sabato con
la Francia: «Ha un 40% di possibilità di farcela», ha precisato
l'assistente allenatore degli All Blacks Steve Hansen. In caso di
forfait la maglia n.10 verrebbe affidata a McAlister.
      Dovrebbe invece essere disponibile per il test contro gli
azzurri Ali Williams, a lungo fermo per un infortunio al tendine
d'Achille ed ora pronto al rientro. «Non è ancora al 100% - ha detto
Hansen - ma sta facendo notevoli progressi».
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Il tecnico della Fir spiega obiettivi e rischi del massimo torneo a 12
squadre al servizio della Celtic. «Ai club budget da un milione di
euro»

«Campionato più italiano, giovane ed economico»

Ascione: «La qualità del gioco calerà ma le Accademie produrranno in
quattro anni i 100 giocatori espulsi dal Super 10»

Non posso pensare che due entità in Celtic League risolvano i problemi
del rugby italiano. Sono solo una strategia. Se non troviamo il modo
di alimentare l’alto livello non risolveremo i problemi. Come
riuscirci? Con campionato che sotto la Celtic garantisca la
competizione più combattuta possibile. Perchè la competizione è una
delle componenti fondamentali nella formazione di un giocatore di alto
livello».
      Il campionato a cui il tecnico federale Franco Ascione fa
riferimento è quello che dal 2010/11 sostituirà il Super 10. Dodici
squadre divise in due gironi da sei secondo la classifica della
stagione precedente. Poule scudetto (con finale per il titolo) e poule
salvezza (una retrocessione) nella seconda fase. Nei 22 a referto 16
giocatori di formazione italiana, 2 eleggibili secondo le norme Irb
(tipo Gower o McLean, con passaporto italiano ma formati all’estero) e
5 stranieri. Challenge Cup (l’Heineken è riservata alla franchigie di
Celtic) disputata non più dai club, ma da quattro aggregazioni
territoriali di club. Le quali per giocheranno fra aprile e giugno
anche un torneo fra di loro. È questa la riforma partorita dalla Fir e
dalla commissione di presidenti per il massimo campionato italiano.
      «Dagli incontri con tutte le società - spiega Ascione - sono
emersi un dato e una necessità inderogabile, anche alla luce della
crisi economica. Il dato è che il Super 10 così com’è non basta più a
nessuno. La necessità è la riduzione dei costi per i club attraverso
l’italianizzazione delle squadre. Il consiglio federale ha in seguito
deciso di delegare l’alto livello alle due franchigie di Celtic, con i
60 migliori italiani, e noi abbiamo costruito un modello di campionato
per supportarlo».
      Un nuovo campionato dove «il budget di un club sarà intorno al
milione di euro o meno a stagione», non il triplo come ora. Dove
«spariranno 100-110 giocatori del torneo attuale: i 60 migliori
italiani della Celtic e i 50-60 oriundi o stranieri che, visti i 16
italiani di formazione obbligatori, non avranno più spazio». E con un
dapuauperamento del genere, rispetto a un campionato già di
medio-basso livello come il Super 10, si vorrebbero produrre un
livello di gioco e atleti capaci di alimentare le franchigie di
Celtic? I dubbi sono molto forti.
      «Sicuramente il livello del campionato italiano rispetto ad ora
si abbasserà - conferma Ascione - La sfida sarà non abbassarlo al
punto da farlo diventare dilettantistico come quello di 10 anni fa.
Altrimenti lo scollamento con la Celtic sarebbe troppo elevato e non
ci potrà essere l’auspicato ricambio fra le due competizioni».
Bella sfida, ma come sarà possibile vincerla? E quanto tempo ci vorrà
per riuscirci?
      «Lo strumento per farcela - continua Ascione - è il
potenziamento della Accademie giovanili federali (che secondo il
presidente del Petrarca Junior Giacomo Lorello hanno invece fallito,
ndr). Le 3 nascenti di under 18 dovranno diventare 4. Quella under 20
di Tirrenia dovrà raddoppiare. Dal loro ciclo formativo usciranno una
trentina di giocatori a stagione. I migliori 2-3 finiranno in Celtic.
Gli altri 25 passeranno alle squadre del campionato italiano,
riformando nel giro di un quadriennio quei 100-110 giocatori di
perduti dal Super 10. Questi giovani, attraverso un torneo con partite
dai risultati mai scontati e l’esperienza in Europa, cresceranno al
punto da fornire il ricambio alle squadre di Celtic». Appuntamento al
2015 quindi, con (speriamo) il campionato a regime e il Mondiale in
Italia.
      Ivan Malfatto
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Domenica trionfale per il rugby bellunese. Le finali di ritorno dei
playoff di C, hanno infatti decretato la promozione in B del Belluno e
del Feltre. Nel capoluogo i gialloblù, sconfitti 25-19 all’andata,
hanno travolto Pesaro (48-15). I granata feltrini invece, forti del
5-0 (frutto del 32-23) di otto giorni fa, si sono difesi ad Avezzano,
perdendo 19-12.
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