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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 23 Mar 2009 22:41:41 CET


Dal Gazzettino.
(Altri siti non mi danno, per ora, il permesso di scaricare le notizie
sul rugby).
A domaniper la trascrizione dell'articolo di Antonio Liviero.
Ciao.
Franco (TV)

LA VINCITRICE DEL TORNEO

Lunedì 23 Marzo 2009,
Le dichiarazioni in settimana di Warren Gatland hanno avuto l’effetto
contrario a quanto sperato. La tensione non ha mai abbandonato il
Galles durante l’incontro, le sue provocazioni hanno tranquillizzato
gli irlandesi e la pressione ha tagliato le gambe sull’ultimo piazzato
al povero Stephen Jones che in carriera da quella posizione aveva già
centrato i pali diverse volte.
      Così un’Irlanda conscia della sua crescente forza ha saputo
aspettare il suo momento, piazzando un micidiale uno-due di mete in
appena tre minuti con cui ha fatto sapere all’universo intero che
l’attesa di 61 anni anni era finita. I piazzati ed il drop di Ronan
O’Gara hanno consegnato alla leggenda la sfida del Millennium. E il
test è assurto all’immortalità quando la spina dorsale irlandese ha
mostrato tutto il suo valore in soli tre minuti e mezzo, permettendo a
O’Gara di incamerare il drop del definitivo sorpasso a meno di 120"
dalla fine.
      Il grande lavoro umano e psicologico di Declan Kidney e
l’esperienza di Gert Smal, nel costruire una difesa nemmeno lontana
parente di quella di un anno fa, hanno pertanto fatto il miracolo.
Cinque secondi posti, di cui tre per differenza punti fatti e subiti,
nelle precedenti nove edizioni attendevano sabato il salto di qualità.
Tutta l’Isola Smeraldo, a cui poco interessavano le tre recenti Triple
Corone vinte, chiedeva la frantumazione dei fantasmi. Perché gli
appassionati di Dublino, di Cork o di Belfast erano stufi di dovere
ricordare davanti alle pinte di Guinness le gesta di quell’unico e mai
ripetuto Grande Slam del 1948 quando in quattro gare l’Irlanda segnò
appena trentasei punti. Dove la classe dei nordirlandesi della Queen’s
University, Jack Kyle, Ernest Strathdee e James McKay, le mete
dell’ala Barney Mullan (Clontarf), la leadership del tallonatore Karl
Mullen (Old Belvedere) e la potenza del flanker James Mc Carthy
(Dolphin) scrissero sì una pagina immortale del rugby irlandese, ma
che fin troppe volte è stata rievocata e rispolverata da allora quale
unica ed infermabile galoppata vincente nell’ultracentenaria storia
della nazionale.
      All’appuntamento con la storia un Brian O’Driscoll, meno
devastante di un tempo ma più maturo, ha condotto per mano la squadra.
Lui che in 10 tornei ha segnato 21 mete, meglio di tutti. E nel
momento topico O’Gara ha piazzato la stilettata mortale. Lui che in 10
tornei ha segnato 499 punti, meglio di tutti. E nella partita della
vita il pilone John Hayes ha dato quel qualcosa in più che serviva in
mischia. Lui che in 10 tornei ha disputato 49 gare su 50 possibili,
meglio di tutti. La mistica costruita dalla provincia del Munster
negli anni di Heineken Cup ha trovato finalmente la giusta
consacrazione con la nazionale. Una valida ragione in più per urlare
ancora una volta a squarciagola “Sinn Féin”, Solo Noi!
      Giampaolo Tassinari
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 Di Mallett in peggio. La battuta, scontata ma azzeccata, accompagna
l’Rsb Sei Nazioni del decennale e il quarto cucchiaio di legno
dell’Italia. Dopo l’esordio alla guida degli azzurri nel 2008 con uno
dei migliori tornei della storia in fatto di risultati e prestazioni,
il ct Nick Mallett ha fatto come i gamberi. Invece di migliorarsi o
confermarsi è tornato indietro. En plein di sconfitte. Squadra sparita
dal match anzitempo 4 partite su 5. Raffica di numeri negativi
inequivocabili. Eccoli.
      Peggior differenza di sempre fra mete segnate e subite: -19
rispetto a -18 del 2004. Minor numero di mete segnate (2) come nel
2004. Secondo minor numero di punti segnati (49) dopo i 42 del 2004,
anno ricorrente nel confronto, nel quale però un match (Scozia)
l’allora ct Kirwan l’aveva vinto. Secondo peggiore differenza punti
(-121) dopo il -124 del 2005. Tre passivi più pesanti (50, 36 e 34
punti subiti) e tre attivi più bassi (5, 6 e 9 punti fatti) nelle 15
partite complessive del torneo. Un’ora e mezza soltanto in vantaggio
nell’arco di 5 sfide (28’ con l’Irlanda, 64’ con il Galles).
      I numeri non sono mai bugiardi. Questi bastano e avanzano per
dimostrare che il Sei Nazioni dell’Italia è stato pessimo. Senza
bisogno di inoltrarsi nell’analisi delle prestazioni. Mallett dice che
è tutta colpa del maul se fatichiamo ad andare in meta. «Tre su sei
l’anno scorso sono venute da questa fase di gioco, ora sparita per le
nuove regole dell’Irb» è la sua difesa. Ma almeno una in più anche
senza maul nel 2008 era stata segnata. E peccato che gli azzurri oltre
a essere incapaci di segnare nel 2009 si siano dimostrati incapaci di
difendere (vedi passivo mete), abbiano perso l’egemonia nella fase di
conquista loro prerogativa dai tempi di Johnstone (la mischia), nei
momenti di difficoltà non sfoggino leadership in grado di trascinare i
compagni.
      Queste sono lacune tecniche e contingenti, supportate dai
numeri. Spetta ad allenatore, staff e giocatori intervenire per
colmarle. Non sono imputabili al movimento che non produce talenti, al
campionato italiano di basso livello o alle Elv’s che hanno
rivoluzionato il gioco, giustificazioni ricorrenti (e reali) addotte
per la debacle. Per queste lacune chi pagherà? Non il commissario
tecnico, visto che il presidente della Fir Giancarlo Dondi ha detto:
«Mallett non è in discussione, tutto il resto nel complesso sì».
Quindi potrebbe toccare agli altri.
      Philippe Cariat (assistant dei trequarti) ha il contratto in
scadenza a giugno. I tecnici di mischia (Carlo Orlandi) e difesa
(Alessandro Troncon) non escono certo esaltati dalle prestazioni dei
rispettivi reparti. A rischio pare anche il manager Carlo Checchinato,
che però è uomo di fiducia di Dondi. Al ct potrebbe essere affidato un
nuovo staff (o parte di esso) di sua scelta, come non è avvenuto al
suo arrivo nel 2008. Nella squadra qualche senatore ritenuto al
capolinea potrebbe essere sostituito dai giovani. Con loro si
prenderanno sempre 50 punti, ma almeno si batteranno nuove vie.
Oppure, come spesso capita nel Paese dove le responsabilità sono
sempre di altri, tutto rimarrà com’è adesso?
      Una cosa è certa. Chiunque sarà a fianco del ct dopo questo
pessimo Sei Nazioni non avrà un compito facile. L’Italia rischia di
allungare il filotto di 8 sconfitte consecutive (test autunnali più
torneo) fino a 13. I prossimi impegni la vedranno contro Australia (2
partite), Nuova Zelanda (2) e Sudafrica (1) prima di trovare
all’ultimo test autunnale 2009 l’abbordabile (ma finora mai battuta)
Samoa. Una serie negativa che ricorderebbe quella del terribile 1999:
10 ko e 2 successi con Spagna e Uruguay. Almeno allora c’erano
avversarie materasso a rimpinguare i record. Oggi purtroppo non più.
Di Mallett in peggio, insomma. Auguri Italia.
      Ivan Malfatto
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Il Sudafrica giocherà il 21 novembre in Friuli Venezia Giulia. Summit
fra i presidenti del Super 10 per la franchigia dei Dogi, Bordon sta
lavorando al progetto dei Lupi

Springboks a Udine o Trieste, Rinaldo relatore per la Coppa del Mondo

Il Nordest ospiterà un grande test della Nazionale anche il prossimo
autunno. Dopo i 30 mila dell’Euganeo a Padova per Italia-Australia
toccherà ai 30 mila (o forse più) di Udine o Trieste per
Italia-Sudafrica. Le due città sono in pole position per il test con
gli Springboks campioni del mondo del 21 novembre. L’assessore
regionale allo Sport Elio De Anna ha fatto un’offerta perchè il Friuli
Venezia Giulia accolga due match azzurri nel 2009 (Sudafrica) e 2010
(Argentina). La Fir non ha ancora ufficializzato le tre città sede dei
prossimi test autunnali, ma Genova e Firenze che erano in lizza per
gli Springboks hanno difficoltà. Così Udine (favorita) o Trieste hanno
buone chance di farcela. Gli altri test dovrebbero giocarsi a Milano
(All Blacks) e Catania o un’altra città del sud (Samoa).
      Dal Friuli al Veneto, sarà un veneziano, ma ormai padovano di
adozione, il relatore della candidatura italiana a ospitare la Coppa
del Mondo 2015. La Fir ha scelto il consigliere Andrea Rinaldo, ex
presidente del Petrarca e docente di Ingegneria a Boston, Losanna e
Padova. Sarà lui a illustrare il dossier nella riunione a Dublino con
le altre candidate (l’Inghilterra ha già ottenuto l’appoggio del primo
ministro Gordon Brown ed è la rivale più insidiosa). Il dossier va
inviato entro l’8 maggio, l’Irb deciderà l’assegnazione il 28 luglio.
La Fir prevede per l’evento 2,5 milioni di spettatori e 4,5 miliardi
di telespettatori, più di Francia ’07.
      Veneto e Friuli uniti infine con i Dogi in una potenziale
franchigia di Celtic League (domani l’attesa decisione di ammettere
l’Italia dal 2009 o 2010 potrebbe slittare). In settimana è prevista
una riunione di presidenti del Super 10 per valutarne la fattibilità e
affiancare la candidatura dei Dogi a quella del Benetton già
presentata in solitario. Un lavoro del genere fra Roma e L’Aquila lo
sta svolgendo il rodigino Stefano Bordon. Il suo progetto è di mettere
insieme 45 società sotto l’insegna dei Lupi (i Dogi del centro-sud) e
candidarli anch’essi per la Celtic. Anche Parma sta pensando a una
franchigia lungo la via Emilia.
      I.M.
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   Cucchiaio di legno anche per under 20 e donne

(e.g.) Come la Nazionale maggiore, anche le Nazionali femminile e
Under 20 hanno chiuso senza punti i rispettivi Sei Nazioni.
      DONNE – Si è chiusa con una nuova sconfitta l’avventura nel Sei
Nazioni dell’Italia femminile, battuta a Torino 10-14 dalla Francia.
Per le italiane a segno Veronese (meta) e Veronica Schiavon
(trasformazione e piazzato). L’Inghilterra ha vinto il Sei Nazioni
femminile. Altri risultati: Inghilterra-Scozia 72-3, Galles-Irlanda
13-10. Classifica: Inghilterra, Galles 8, Francia, Irlanda 6, Scozia
2, Italia 0.
      UNDER 20 – Battendo l’Italia a Chieti per 43-10 nell’ultimo
turno, la Francia si è aggiudicata il Sei Nazioni di categoria.
Azzurrini sempre sotto e solo nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo
un filo di speranza con la meta di Venditti. Il parziale si è poi
chiuso sul 26-5. Nella ripresa ancora Francia protagonista e negli
ultimi 10’ seconda meta dell’Italia siglata dal trevigiano Benvenuti.
Altri risultati: Inghilterra-Scozia 20-6, Galles-Irlanda 6-9;
Classifica: Francia, Irlanda 8, Inghilterra, Scozia 6, Galles 2,
Italia 0.
      UNDER 18 – Sconfitta anche l’Under 18 nel secondo turno del Sei
Nazioni di categoria. Italia battuta ad Aberavon dal Galles per 29-6.
      SERIE B – Recupero: Cus Verona-Riviera 10-6. Cus Verona 74,
Riviera 70, Carrera 66, Cus Padova 61.
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COPPA ITALIA

Rovigo
      NOSTRA REDAZIONE
      Che occasione perduta! Il Casinò di Venezia prende a calci la
Coppa Italia in una finale che avrebbe meritato di vincere,
soprattutto per quanto messo in luce nel primo tempo quando ha
seminato tanto senza raccogliere in proporzione. Così il trofeo rimane
all’Overmach che si dimostra "squadra da Coppa", centrando il terzo
successo in quattro stagioni, sempre a spese di squadre venete: prima
Rovigo, l’anno scorso Petrarca e ora VeneziaMestre.
      Al Battaglini non si è vista la differenza di classifica
evidenziata dal Super 10 (emiliani terzi, veneti penultimi con 18
punti in meno) e il Casinò di Venezia ha sfiorato il prestigioso
successo. Tutto ciò grazie a un brillante primo tempo,
complessivamente molto piacevole anche se le difese sono state naif,
dove Candiago e compagni hanno ben retto il confronto nelle fasi
statiche e sono partiti di gran carriera trascinati da Levi, Ziegler e
Krause. Inoltre, dal 3’ si sono trovati in superiorità numerica per il
giallo rifilato a Riccardo Pavan per un pericoloso placcaggio su Mentz
in presa al volo.
      Svanito un veemente attacco in avvio, per un paio di incertezze
e Falzone che fischia un discutibile tenuto a pochi passi dalla meta,
il Casinò continua a muovere bene palla e fa buona guardia sui
calcetti tattici di Irving che cerca di esplorare la seconda linea di
difesa lagunare. Al 16’ la meta di Denis Dallan su assist di Ziegler
dopo fuga di quaranta metri da un ovale recuperato e riciclato
rapidamente da Rameka. Ma pochi minuti lunga azione corale emiliana
con doppio cambio di fronte, calcetto a scavalcare di Ireland con
Mariani che è più lesto a raccogliere e schiacciare soffiando l’ovale
in area di meta a due veneziani. Un regalo, come l’azione sprecata da
Mentz e Ziegler dopo un clamoroso errore in presa di Pavan e quello
che permette a Ireland di trovare la seconda meta battendo rapidamente
un calcio piazzato da cinque metri. Sull’11-14 il Casinò non molla,
anche se inizia a stentare in mischia ordinata e allo scadere Mentz
beffa gli emiliani con una fuga sull’out sinistro di 80’ propiziata da
una veemente controruck nei propri 22 e recupero di Krause.
      Nella ripresa il XV di Gajan cala vistosamente, Pilat fallisce
un drop, mentre l’Overmach, ritornato sotto con un piazzato di Irving
(18-17) si limita al compitino. I cambi portano pochi effetti e negli
ultimi 20’ il Casinò sbaglia molto anche se riesce a difendere con i
denti contro gli emiliani che al 28’, per 5’, ci provano a due passi
dalla meta. Tre touche perse su quattro lanci e un pack in affanno
sono un brutto presagio. Al 30’ Irving firma il definitivo 18-20. C’è
tempo per recuperare anche se il Casinò fatica a risalire il campo.
Sui piedi di Pilat al 37’ c’è un agevole piazzato: spostato a destra,
sui 30 metri, il mancino fallisce clamorosamente. Poi allo scadere ci
prova anche Alejandro Canale, ma anche il suo piazzato è corto.
      Paolo Ponzetti

  MARCATORI: 5’ cp Pilat, 16’ meta D. Dallan, 18’ meta Mariani tr.
Irving, 24’ cp Pilat, 28’ meta Ireland tr. Irving, 40’ meta Mentz tr.
Pilat; 2t. 10’ e 30’ cp Irving.
      CASINO’ DI VENEZIA: Ziegler; Mentz (17’ st M. Perziano), Levi,
Crane, D. Dallan; Pilat (40’ st A. Canale), Benetti; Palmer, Candiago
(10’ st Paschini), Krause; Rameka (20’ st Wium), Montauriol (40’
Minello); Boccalon, Gianesini (20’ st Pipitone), Penn (23’ st Ceglie).
All.: Gajan.
      OVERMACH PARMA: Malneek; R. Pavan, Pedersen, Chillon (1’ st
Mazzariol), Mariani; Irving, Ireland (20’ st Pellicena); Soffredini,
Minto (25’ st Ursache), Ainley; Taele, Vallejos (4’ st Tveraga);
Winter, Giazzon (35’ st. Masetti), Fontana. All.: Cavinato.
      ARBITRO: Falzone di Padova.
      NOTE: ammonito Riccardo Pavan (3’ per scorrettezze); man of the
match Ziegler (Casinò di Venezia); calci Pilat (2/3 cp, 1/2 tr., 0/1
dr.) 1. Canale (0/1 cp), Irving (2/2 cp, 2/2 tr); spettatori circa
2000.
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  Super 10
Torna dopo 2 mesi
ed è subito derby

(e.g.) Dopo oltre due mesi di sosta riprenderà sabato il campionato
Super 10 con la seconda giornata di ritorno. Questo il programma
(sabato, inizio alle 15): Almaviva Capitolina-Montepaschi Viadana,
Cammi Calvisano-Femi Cz Rovigo, Carrera Petrarca Padova–Overmach
Parma, Plusvalore Gran Parma-Futura Park Roma; domenica (14.10) Casinò
di Venezia-Benetton Treviso.
      Questa la classifica: Montepaschi 38, Benetton 37, Overmach 32,
Cammi, Femi Cz 29, Carrera 18, Casinò di Venezia, Futura Park,
Plusvalore 14, AlmavivA 11.


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