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[RUGBYLIST] problema italiano dello sport

Tommaso Balbi tbalbi a inwind.it
Mar 24 Mar 2009 16:05:50 CET


Dopo otto anni di sacrifici sia economici che fisici, quest’anno il rugby
Giugliano non ha fatto attività. Se i signori politici che si sono tanto
scandalizzati perché 2 rugbisti hanno avuto uno scambio di opinione
ravvicinato, si ponessero il problema di perché si impedisce di fare sport a
chi mette a disposizione tempo e denaro per cercare di agire nel sociale
evitando che ragazzini scorrazzino per le strade e che diventino vittime di
ciò che possono incontrare (dalla droga alla delinquenza). Tutto ciò si è
fatto a Giugliano in Campania fino allo scorso campionato, quest’anno dopo
che ho ricevuto per l’ennesima volta la porta in faccia dalle istituzioni
(politici che non vedono il rugby come fonte di lucro e bacino di voti) ho
deciso di non iniziare l’attività con i bambini fino a 13 anni (dopo
confluivano nell’Amatori Napoli con un pullman apposito messo per
accompagnare gli atleti) e quindi tra la delusione dei ragazzini, che ancora
oggi m’incontrano e chiedono perché non facciamo allenamento, ho preso la
sofferta decisione di finire il pèatimento. Faccio presente che mai nessun
ragazzino ha pagato qualcosa e a tutti è stato dato il necessario per
giocare. No, non sono un truffatore o qual’altro, ma semplicemente un
sognatore che voleva realizzare un punto di aggregazione dove i ragazzini
della zona si potevano incontrare e confrontarsi, ma come detto i politici
hanno promesso certo e sono venuti meno sempre e non solo loro. Un anno,
dopo vari contatti e interventi di amici che peroravano la mia causa, la
parrocchia di zona ci fece l’elemosina di accoglierci sotto la sua
struttura, il giovedì sera dalle ore 19,30 alle 20,30. Fu una esperienza
interessante per i ragazzini, perché ebbero modo di confrontarsi con i loro
coetanei che giocavano a calcetto stabilendo una intesa, tanto è vero che
molte volte l’allenatore di calcetto mi chiedeva di farli giocare insieme,
la qual cosa avveniva spesso con reciproca soddisfazione. L’anno dopo,
quest’ora mi è stata negata perché la parrocchia in quell’ora mise il
pattinaggio che porta soldi (perché pagano e anche i miei figli quando hanno
fatto il pattinaggio hanno pagato). Un giorno parlando con un amico, mi
disse di conoscere bene il sindaco di Giugliano e davanti a me lo chiamò x
telefono e gli chiese un incontro spiegandogli i motivi, concordarono che il
martedì successivo alle 16,30 sarei dovuto andare nel suo ufficio al comune,
la qual cosa feci, ma ebbi l’amara sorpresa di trovare tutto chiuso e quando
chiesi del sindaco il custode mi guardò con aria interlocutoria e mi disse:
“ma il sindaco non c’è mai a quest’ora!). Penso che non ci sia nessun
commento da fare. Quindi abbandonato da tutti (tranne che dai ragazzini che
vogliono giocare), mi sono arreso e ho deciso di dedicarmi solo ai miei
figli e a mia moglie che stavo perdendo perché diceva che il mio tempo
libero lo dedicavo tutto ai ragazzini del rugby (dice sempre, in tono
ironico, che quelli sono i miei figli). Purtroppo non si verificherà più che
genitori divorziati la domenica mattina si troveranno sul campo insieme a
tifare per il figlio con le rispettive nuove famiglie o padri e madri che a
stento hanno di che campare vedere con soddisfazione il loro figlio che si
impegnava e lottava con altri ragazzini per uno scopo, quello di riuscire a
portare la palla oltre la linea di meta. Quando vedevamo che nonostante gli
sforzi non riuscivano ad andare oltre la linea di meta, tutti i genitori
incitavano i ragazzini e questi sembravano prendere nuove forze e violavano
la linea di meta facendomi venire le lacrime agli occhi. Chi non ha avuto
modo di vivere queste esperienze non potrà mai capirlo, perciò dico ai
signori che si arrogano il diritto di parlare di rugby, di stare zitti e
venire a vedere sui campetti dove giocano questi ragazzini l’atmosfera che
si crea. Qualche anno fa, portai i miei ragazzi al torneo internazionale di
Benevento sia nella categoria under 11 che under 13 (feci i salti mortali
per trovare i soldi) e la giornata fu vissuta sia dai genitori che dagli
atleti come una grande festa e loro se la godettero tutta e fraternizzarono
con gli elementi delle altre formazioni, anche se ancora oggi mi chiedo come
fecero a capirsi con i Croati e gli inglesi. È questo lo spirito del rugby,
quello che io cerco di trasmettere a mio figlio che gioca nell’under 16
dell’Amatori Napoli o a mia figlia di 13 anni che gioca in serie B di
pallanuoto con l’Azzurra 99 ed è inoltre la portiera della squadra allieve
della Vis Napoli di calcio. Per arrivare a questo ci sono i sacrifici di mia
moglie e miei e mai abbiamo avuto aiuto da chi che sia, e vi posso garantire
che ne abbiamo spesi di lire prima e di euro adesso nonostante che non
navighiamo nell’oro e non abbiamo un lavoro fisso . Scusate lo sfogo, ma
quando vedo o sento gente che non sa di che cosa parla e pretende di farsi
credere, io vado fuori di testa (mi riferisco ai politici in genere,
qualunque sia il loro schieramento). Tommaso Balbi

p.s. anche la federazione non mi ha potuto aiutare nonostante le mie urla di
aiuto (volevo solo un allenatore e non soldi)

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