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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 18 Maggio 2009 22:05:15 CEST


La Tribuna di Treviso riporta un articolo riguardante le
sponsorizzazioni per il prossimo campionato di S10.
Quasi tutte le squadre dovranno operare tagli al bilancio (Calvisano e
Viadana in primis): forse l'unica che non sarà interessata al fenomeno
sarà Treviso.
Il Gran Parma cambierà sicuramente lo sponsor.

Dal Gazzettino le restanti notizie.

Ciao.
Franco (TV)

SUPER 10 La svolta allo scoccare dell’ora di gioco quando la terza
linea Barbieri viene espulso per 10 minuti per fallo in ruck alla
prima azione

Williams illude, Treviso si accontenta di un punto

Il Benetton si inchina a Fraser: tutti dal piede del neozelandese i
punti della vittoria del Cammi. Gran difesa biancoverde
,
Calvisano
      NOSTRO INVIATO
      Il Benetton non ce la fa a Calvisano. Paga l’indisciplina nelle
fasi a terra. Soprattutto deve inchinarsi a uno scintillante Fraser
sia nella gestione del gioco in coppia con Griffen, sia dalla
piazzola. Sei punizioni su sei per l’apertura neozelandese, cioè tutti
i punti del Cammi quest’anno imbattuto in casa. Ma la sconfitta di
misura, con la conquista del punto di bonus difensivo, vale quasi un
pareggio. Praticamente il ritorno resta tutto aperto.
      La sfida è stata in equilibrio anche nelle fasi di conquista,
con un crescendo del trevigiano nel finale. I biancoverdi nonostante
nel primo tempo abbiano subito la pressione in qualche mischia
ordinata, hanno costruito i loro attacchi alla mano più pericolosi
proprio dai palloni del pack. Mentre dalle touche, che hanno avuto un
andamento altalenante, hanno impostato sistematicamente il maul per
poi calciare dietro. Il gioco al piede, assieme alle costruzione di
sequenze brevi, con poche fasi per puntare sulla velocità della
manovra, sono state la dominante della strategia biancoverde.
      Il Calvisano è così dovuto partire spesso da lontano poggiando
al contrario sulle sequenze lunghe. Ma pur avendo prevalso nel
possesso nella prima parte del match e dato maggior volume al gioco si
è sempre scontrato con una difesa territoriale feroce.
      Parte caricato il Calvisano. Alterna gli assi d’attacco, mette
qualche esca-velo nei lanci di gioco, cerca di conquistare il centro
della linea con il rientrante Garcia. Su un’apertura Nitoglia lancia
Mafi lungo la touche, salva Vilk con un placcaggio fulminante. Al 13’
rompono il ghiaccio i padroni di casa con un piazzato di Fraser da 40
metri centrale concesso per un fuorigioco di linea su un contrattacco.
      La reazione del Benetton è immediata con una meta di classe in
prima fase, l’unica del match. Un pallone pulito lavorato dalla
mischia viene gestito con ottimo timing da Marcato per Goosen
schierato primo centro. Il sudafricano serve perfettamente Williams
sull’intervallo. L’aborigeno attraversa tutto il campo, fa fesso
McLean e va a marcare in angolo. Trasforma Marcato: 3-7.
      All 22’ su una azione originata da un buco di Garcia,
Pratichetti cerca la via della meta con una penetrazione nei 22 metri.
Lo placcano in tre: il bresciano non libera, ma Damasco sanziona i
trevigiani per affossamento del pallone. Fraser da sotto i pali la
mette dentro a occhi chiusi.
      Inizia un botta e risposta tra i calciatori. Marcato sbaglia al
29’ da posizione angolata, mentre Fraser, gran cecchino, firma il
sorpasso 5 minuti più tardi da 48 metri centrale in seguito a un
crollo in mischia dei biancoverdi. La squadra di Smith riprova la
giocata della meta con inserimento nella linea di Williams ma il Cammi
stavolta non si fa sorprendere.
      Il Benetton si riporta in vantaggio in avvio di ripresa con uno
splendido drop di Goosen (partitona la sua) dal limite dei 22 metri
dopo una ruck originata da un placcaggio su Mulieri. A partire dal 55’
il Treviso viene però ripetutamente sanzionato, in alcuni casi in
maniera forse troppo severa, nel gioco a terra. Ciò consente a Fraser
di tracciare le sue sontuose parabole nella notte del San Michele. E
di portare in 5 minuti il Calvisano sul 15-10 con piazzati di cui uno
da 40 metri.
      La svolta della partita è allo scoccare dell’ora di gioco quando
il terza linea Barbieri, entrato in sostituzione di Orlando, viene
espulso per 10 minuti per un fallo in ruck alla sua prima azione.
Treviso difende con solidarietà e coraggio, trova persino un piazzato
con Marcato da 42 metri centrale (15-13) ma un minuto dopo incassa un
nuovo penalty di Fraser: 18-13. Il punteggio non cambia più. Però da
quando Barbieri rientra in campo il Treviso comincia ad avere il
possesso: attacchi a raso dei raggruppamenti, controllo della palla e
del territorio. Cerca, invano, il drop con Marcato. Cerca anche le
punizioni per ribaltare in extremis il risultato. Forse con 10 minuti
in più a parità numerica avrebbe potuto farcela. Comunque l’obiettivo
minimo è raggiunto: il Calvisano nel finale viene tenuto lontano dalla
porta. Il punto di bonus difensivo è in cassaforte. Tutto resta da
giocare.
      Antonio Liviero

Cammi-Benetton 18-13

Lunedì 18 Maggio 2009,
MARCATORI: 13’ cp Fraser, 15’ m.Williams tr. Marcato, 22’ e 33’ cp
Fraser; 2t: 1’ drop Goosen, 15’ e 20’ cp Fraser, 23’ cp Marcato, 24 cp
Fraser.
      CAMMI CALVISANO: McLean - Mafi (Buso dal 50’), M.Pratichetti,
Garcia (Raineri dal 78’), Nitoglia -Fraser, Griffen (Patelli 73’) -
Persico, Zanni(n.8), Dal Maso (Cattina dal 66’) - Treolar, Purll
(Bernabò dal 43’) - Evans (Tui dal 21’), Ghiraldini (cap.), Bocca (Mc
Kenzie dal 43’). All Delpoux
      BENETTON TREVISO: Williams - Mulieri, Goosen, Neethling, Vilk -
Marcato, Picone - Louw, Kingi (n.8, Gilbride dal 79’), Orlando
(Barbieri dal 69’) - Van Zyl, A. Pavanello (cap, E. Pavanello dal 77’)
- Di Santo (Ceccato dal 62’, Di Santo dall’83’), Sbaraglini (Vidal dal
62’), Allori. All. Smith.
      ARBITRO: Damasco (Napoli)
      NOTE: terreno asciutto, spettatori 2500 circa. Presenti in
tribuna il presidente Fir Dondi e il ct Mallett. Espulsioni
temporanee: Barbieri dal 20’. Uscito Ceccato per una contusione
costale
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L’ALTRA SEMIFINALE Ritorno in salita per i rossoblù che devono
sbancare lo Zaffanella e recuperare gli infortunati

Rovigo generoso, ma Viadana non perdona

Rovigo
      NOSTRA REDAZIONE
      Viadana ha confermato di essere squadra potente, dimostrando di
essere anche cinica e tatticamente accorta, quasi risparmina. Rovigo
ha confermato di essere formazione generosa ed effervescente,
ottimamente impostata tatticamente, ma incapace di riuscire a
raccogliere quanto seminato. È il verdetto di gara 1 disputata sabato
in un Battaglini gremitissimo, con ben 4452 spettatori paganti (5500
in totale) a rendere onore il ritorno nei play-off della FemiCz dopo
11 anni di assenza. «Di un pubblico così dovranno tenere conto quando
decideranno per la Celtic League», ha detto il team manager rodigino
Andrea Scanavacca (foto).
      La semifinale d’andata è stata recitata con un copione ben
preciso. FemiCz debole in mischia ordinata (ha subito una discutibile
meta tecnica), a tratti in difficoltà in touche, ma bravissima ad
aggredire per avere palloni di recupero per lanciare ficcanti
contrattacchi.
      Il tutto condito con una gestione tattica rigorosa, utilizzando
bene il piede con gli up and under di Basson e Bustos. Ma tutto ciò
non è stato sufficiente per avere ragione di Viadana. Una squadra
fisicamente attrezzatissima, con una panchina ben più lunga di quella
rodigina, pulita nella conquista, accurata nel possesso sino a
diventare quasi leziosa.
      Così, la superiorità territoriale è stata nettamente rodigina,
ma la squadra di Massimo Brunello ha avuto il demerito di non portare
a buone fine le numerose fiammate con protagonisti Immelman, Giuria,
Favaro, Di Maura, Pizarro e Sanchez. Insomma, tanti sforzi e pochi
punti.
      La semifinale è stata decisa dagli episodi e Viadana ha avuto il
merito di averli sfruttati al meglio, dando l’impressione di non
volere rischiare nulla.
      Ora c’è il ritorno, in salita per i rossoblù che devono sbancare
lo Zaffanella, sperare di recuperare gli infortunati (Mahoney, Orlandi
e Calanchini) e raschiare tutte le energie al termine di una stagione
che ha messo a dura prova la ristretta rosa di cui dispone Massimo
Brunello che sabato in campo, come per tutto il campionato, aveva ben
tre ventunenni, Bacchetti, De Marchi e Favaro che sono stati tra i più
bravi di una formazione dove nessuno si è tirato indietro.
      Paolo Ponzetti
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ALL’ESTERO

Sesto titolo per il Leicester, Biarritz si qualifica alla Heineken Cup

 LEICESTER DI MISURA - Sesto titolo in undici edizioni di Premiership
per il Leicester che sabato pomeriggio, davanti ad oltre ottantamila
spettatori, ha superato in finale il London Irish 10-9. La squadra di
Richard Cockerill, che a metà campionato è subentrato al tecnico
sudafricano Heyneke Meyer, adesso ha la possibilità di concludere la
stagione con il famoso "double" quando sabato prossimo a Murrayfield
affronterà il Leinster nell’atteso epilogo di Heineken Cup. Come ai
calci di spareggio di semifinale contro i Cardiff Blues, così anche
sabato il terza centro Jordan Crane è risultato decisivo segnando
l’unica meta della partita all’inizio dell’ultimo quarto di gioco
quando i London Irish conducevano per 6-3. I biancoverdi londinesi
negli ultimi veni minuti sono solo riusciti ad incamerare una seconda
penalità con Delon Armitage ma la solida difesa dei Tigers è riuscita
a contenere la disperata offensiva degli avversari regalando
l’ennesimo trofeo al blasonato club orgoglio di tutte le Midlands
ovali. Nelle dichiarazioni del post-partita l’irlandese Geordan
Murphy, capitano del Leicester, ha ammonito che «se vogliamo vincere
sabato prossimo contro il Leinster dobbiamo migliorare almeno di dieci
volte tanto la qualità del nostro rugby altrimenti O’Driscoll e
compagni ci spazzeranno via con grande facilità».
      ADDIO GLORIA - È costato caro al trentaquattrenne flanker Alan
Quinlan del Munster la baruffa nella recente semifinale di Heineken
Cup contro Leo Cullen, capitano del Leinster. Quinlan è stato accusato
di avere infilato un dito in un occhio dell’avversario per cui è stato
squalificato per dodici settimane e non potrà partecipare
all’imminente escursione dei British Lions in Sud Africa. Hanno
inoltre già dovuto rinunciare al tour il mediano di mischia Tomas
O’Leary (frattura alla caviglia), rimpiazzato dallo scozzese Mike
Blair, e il centro Tom Shanklin (lussazione alla spalla) per il quale
McGeechan nominerà il sostituto in settimana.
      BIARRITZ IN HEINEKEN - Facile vittoria per Biarritz, 38-10,
contro Montauban nell’ultima giornata di campionato, quinta piazza
conquistata con conseguente qualificazione alla Heineken Cup della
prossima stagione. Lo Stade Français, già qualificato, cade 31-27 a
Bayonne (meta Mirco Begamasco, Mauro Bergamasco 80’, Parisse entrato
al 55’) mentre Clermont seppellisce Dax 75-3 sotto undici mete (Canale
se segna una ed esce al 46’). Accoppiamenti semifinali:
Toulouse-Clermont (29 maggio a Bordeaux) e Perpignan-Stade Français
(30 maggio a Lione).
      TORI SCATENATI - Grazie ad una meta di Danie Rossouw a cinque
minuti dalla sirena i Bulls hanno vinto 27-26 a casa degli Sharks
mantenendo la prima posizione in classifica nel Super14. I sudafricani
sabato prossimo al Loftus Versfeld di Pretoria ospiteranno i campioni
uscenti dei Crusaders mentre in Nuova Zelanda, a Hamilton, i Chiefs
riceveranno i connazionali degli Hurricanes.
      Giampaolo Tassinari
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In meta anche nell’azienda

(im) I valori e gli strumenti del rugby come strumenti per far gruppo
e ottenere risultati anche nel mondo dell’economia. È la chiave di
lettura che hanno voluto sviluppare Claudia Cavaliere (psicologa),
Paolo Mulazzi (giornalista) e Riccardo Paterni (manager) nel libro
"Rugby dal campo all’azienda. Oltre il semplice fare squadra"
(Guerrini, p. 270, euro 21,50), appena uscito in libreria. Un volume
di taglio scientifico, ma ricco anche di citazioni, pensieri e storie
ovali, che indaga a fondo concetti come sostegno, leadership,
strategia, capacità di decidere e altri che sia gli appassionati, che
i manager d’azienda conoscono. A dimostrazionedell’interdipendenza fra
le due realtà. L’introduzione è di Fulvio Lorigiola.
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ROMA - Grande equilibrio nelle gare d’andata del turno di semifinale
di Serie A. Dopo i primi ottanta minuti del doppio confronto che vale
la qualificazione alla finale del 30 maggio, la lotta per conquistarsi
un posto nella partita del Flaminio rimane apertissima.
      Al “Nando Capra” di Noceto, casa del Vibu, Consiag I Cavalieri
Prato passa non senza soffrire, conquistando un 12-13 che, nonostante
la sconfitta, consacra l’ottima stagione degli emiliani di Filippo
Frati, vincitori del Girone 2. Per i tutti neri del duo De
Rossi-Gaetaniello un successo comunque importantissimo e quattro punti
su cui costruire tra una settimana, nel match di ritorno, la
qualificazione alla finalissima.
      A Roseto degli Abruzzi, eletto domicilio de L’Aquila per la
partita di questo pomeriggio, il XV di Massimo Mascioletti ha superato
per 16-10 la Mantovani Lazio di Eugenio Eugenio: pesantissimo, in
vista della partita di ritorno, il punto bonus conquistato in
trasferta dalla formazione capitolina che, ribaltando il risultato con
più di sette punti di margine tra sette giorni, centrerebbe una
sorprendente qualificazione.
      Appuntamento a domenica 24 maggio per due partite di ritorno che
si preannunciano intensissime.
      SERIE B: Primo turno degli spareggi per accedere al campionato
nazionale di Serie A e tre vittorie casalinghe ed un successo esterno.
      Netti i successi del Riviera (49-10) sul Capoterra e del Catania
(43-10) sul Modena. Mentre combattute sono stati i match dell’Asti
(22-15) sul Verona e delle Fiamme Oro (20-15) sul Reggio Emilia.
Domenica le gare di ritorno .
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RUGBY SUPER DIECI Dopo la salvezza guadagnata in extremis la squadra è
alle prese con la crisi economica e la riforma dei tornei

«Casinò a un passo dal vertice, ma la città non aiuta»

Pipitone: «Le risposte dell’amministrazione pubblica sono
insufficienti». Investimenti ridotti, trattativa aperta con Gajan

Adesso che è tutto finito il presidente Tommaso Pipitone parla della
stagione appena conclusa con la salvezza guadagnata in extremis, e
soprattutto del futuro del Casinò di Venezia. La squadra ha giocato
l'ultima gara della stagione regolare sabato 9 maggio a Favaro Veneto
(25 a 15 per il Rovigo), e si appresta ora a preparare un'altra
stagione nel massimo campionato nazionale. «Già questo è un fatto di
rilievo, siamo l'unica società in grado di tornare in Super Dieci
subito dopo la retrocessione, e di rimanerci ormai per il terzo anno
consecutivo, impresa che non è riuscita a chi è caduto giù come
L'Aquila o Catania» fa notare Pipitone, riferendosi all'anno di
purgatorio in serie A scontato nel 2006, successivo al primo anno
della società in Super Dieci. Un risultato senz'altro notevole, messo
in ombra però da una stagione appena conclusa che non ha rispettato
tutte le attese. «No, il bilancio sportivo non possiamo dire che sia
positivo – prosegue il presidente – avevamo l'obiettivo di arrivare
almeno al sesto posto per entrare nelle competizioni europee e invece
ci siamo salvati all'ultima giornata». Rimane però la finalissima di
Coppa Italia, tra le cose migliori dell'annata. «Sì, ma l'abbiamo
persa per demeriti nostri contro l'Overmach, in una gara che potevamo
fare nostra che ci ha lasciato l'amaro in bocca per come è finita –
confessa - Detto questo, credo che in Coppa la nostra squadra abbia
espresso il miglior gioco del Super Dieci, basti rivedere le gare
vinte contro Padova e Rovigo nella fase finale».
      Il prossimo sarà l'ultimo campionato di Super Dieci prima della
riforma dei tornei decisa dalla Federazione, in vista dell'ingresso di
due squadre italiane nella Celtig League anglosassone. Quali
prospettive si aprono per l'attività interna della palla ovale? «Non
ci vedo chiaro, e quello che vedo non è positivo per il movimento –
risponde Pipitone, che fa parte della commissione federale chiamata a
riformare i campionati – Le proposte attuali sono confuse, lontane da
un passo decisivo verso la ristrutturazione dell'attività. Riguardo
alla Celtig speriamo bene, il rischio è di danneggiare in modo
gravissimo il rugby italiano, anziché di farlo crescere a livelli
internazionali come si vorrebbe fare in modo un po' semplicistico
mandando due club a giocare con i migliori in Europa».
      E il futuro prossimo del VeneziaMestre? «L'assenza di risposte
chiare da parte della Federazione ci impedisce di programmare
l'attività sportiva – dice Pipitone – basti pensare che non è ancora
chiara la griglia di partecipazione alle competizioni europee, e
quindi i benefici che ne dovrebbero derivare». C'è anche la crisi
economica da affrontare. «Quest'anno è stata dura sotto l'aspetto
finanziario – ammette – una riduzione di investimenti e ambizioni
credo che sarà inevitabile per noi. Ne parleremo anche con Christian
Gajan, se intenderà rimanere a lavorare con i nuovi scenari
ridimensionati». Ma non è tutto grigio il cielo sopra Favaro Veneto.
«Siamo a un passo dal vertice, basterebbero pochi ritocchi per entrare
nelle prime quattro, sei formazioni italiane – dice Pipitone – Eppure
qui a Venezia sembra che fare sport di vertice sia difficilissimo,
quasi impossibile, le risposte di amministrazioni pubbliche e società
civile sono insufficienti». Più che una lamentela, un vero appello
alla città.
      Michele Salin
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Riviera quasi in festa, 39 punti da difendere nella sfida di ritorno

MARCATORI: pt 4' m. Tejeda, 10' cp Betto, 22' m. Ferrentino tr.
Arbizu, 28' m. Bolzonaro tr. Betto, st 4' cp Betto, 6' m.Santinello
tr. Betto, 8' cp Arbizu, m. 17’ m. Tejeda tr Betto, 21' m. Faggin tr
Betto, 28' m. Zennaro tr. Betto, 32' cp Betto.
      RIVIERA: Corazza, Bado, Faggin, Maretto (st 4' st Sgarbi),
Zennaro, Betto, Alessi, Sponchiado, De Rosa, Santinello, Lupato (st
30' Signori), Bolzonaro, Buosi (st 30’ Righetto), Codo, Tejeda. All.:
Innocenti.
      CAPOTERRA: Gambula (st 29’ Pirastu), Taddio, Garau (st 24'
C.Pinna), Cappai, Bousmina, Arbizu, Queirolo, Cassina, Padricelli,
Neloni (st 29' A.Pinna), Ferrentino, Sainas (st 24' Fanti), Farigu (st
10' Desogus, st 18' Geraci), Aiello, Spano. All.: Atzori.
      ARBITRO: Ventura di Roma.
      NOTE: ammoniti Maretto (pt 34') e Cassina (st 34'). Spettatori
600 circa, con buona rappresentaza ospite.
      Un grande secondo tempo e 39 punti da difendere nella sfida di
ritorno di domenica prossima in terra cagliaritana. La finale di
andata che porta in serie A parla solo la lingua del Riviera, squadra
capace di imporsi alla distanza contro Capoterra, team che soffre il
fatto di avere un’età media più alta e soprattutto troppi chili in
campo contro un quindici veloce e agile come quello veneziano che
domina la gara sin dalle prime battute e che trasforma il secondo
tempo in un’accademia rugbistica dove il gioco alla mano sale in
cattedra per la gioia del pubblico di casa. Già nel primo tempo il
Riviera aveva dimostrato di avere qualcosa in più, ma forse per il
nervosismo della finale la manovra era meno fluida, che la giornata
fosse però positiva lo si capiva già al 4’ quando Tejeda sbloccava il
risultato di forza. Al 10’ Betto dalla piazzola allungava il divario e
dopo un paio di occasioni locali sprecate nei pressi della linea di
meta era Capoterra a rimettere la gara quasi in equilibrio (8-7) con
la meta di Ferrantino che Arbizu trasformava, unica vera fiammata
ospite. Quello era il momento meno brillante della gara del Riviera
che non riusciva ad essere incisivo, per la seconda meta casalinga
bisognava infatti attendere il 27’ quando Bolzonaro trovava il punto
che con la successiva trasformazione di Betto chiudeva il parziale del
primo tempo (15-7). La ripresa segnava però il calo fisico di
Capoterra e la crescita esponenziale del Riviera che diventava un
rullo: al 4’ il piazzato di Betto, al 6’ grande penetrazione centrale
alla mano di Sponchiado per l’accorrente Santinello per la terza meta.
Il piazzato di Arbizu era l’ultima barriera prima che l’ondata del
Riviera infrangesse la diga ospite che capitolava ancora al 17’ su
meta di mischia firmata Tejeda, al 21’ splendido su spunto centrale
con corsa e finte di Faggin che finiva la propria corsa fra i pali, al
28’ ancora azione alla mano del Riviera che da sinistra a destra
portava Zennaro a schiacciare ancora l’ovale oltre la linea dei sardi;
al 32’ Betto finiva dalla piazzola lo show del Riviera che chiudeva la
ripresa con un parziale di 34-3 e che valeva il +39 che sarà poi da
difendere fra una settimana.
      Paolo Lazzaro
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RUGBY SEMIFINALE SCUDETTO Biancoverdi sconfitti 13-18 a Calvisano
nonostante l’unica meta firmata Williams, il ritorno a Monigo
Smith: «Rimetteremo le cose a posto domenica»
L’ analisi dell’allenatore : «Loro hanno avuto tanti calci a favore e
noi davvero pochi. C’è stato un problema di disciplina»

Il Cammi Calvisano centra una importante quanto combattuta vittoria
contro il Benetton Treviso per 18-13 davanti al proprio pubblico al
«San Michele», nella seconda semifinale d'andata del Super 10 di
rugby. Calvisano conquista 4 punti, mentre Treviso porta via il punto
del bonus. Ls gara di ritorno è in programma domenica 24 Maggio alle
20.00 a campo invertito e sempre con la diretta su Rai Sport Più.
      Una semifinale di andata degna di una finale, come lo è stato un
anno fa e prima ancora. Il Treviso che ha messo in campo la cavalleria
pesante, recuperando Williams in extremis e inserendo Goosen non è
però riuscito a capitalizzare gli sforzi. Di fronte ha trovato un
Calvisano concreto, capace di farsi trovare pronto nei momenti che
contano.
      Questo il commento di Franco Smith, coach dei trevigiani. «Loro
hanno avuto tanti calci a favore e noi davvero pochi. Questo significa
che c'è stato un problema di disciplina. Va detto che la squadra di
casa ha sempre maggiore stimoli rispetto agli avversari, e su questo
piano partono favoriti. Poi abbiamo dovuto fare i conti con una
compagine abituata a queste occasioni e a questi finali di stagione,
per cui sapevamo che non sarebbe stato facile. È chiaro che dobbiamo
rimettere le cose a posto e domenica i padroni di casa saremo noi».
      Smith analizza la gara e soprattutto il risultato. «Treviso è
una squadra forte, che dispone di qualità e mezzi per fare bene. Da
giocatore prima e da allenatore del Benetton in queste stagioni di
situazioni simili ne ho vissute tante e siamo sempre stati capaci di
uscirne bene. Si pensava di vincere, o di perdere due o tre punti di
svantaggio. Ora la situazione è un pò più difficile perché dobbiamo
rimontarne cinque di punti, ma credo che a Treviso si possa vedere
un'altra gara e una squadra più concreta. Non dobbiamo ripetere gli
errori visti questa sera. Abbiamo calciato direttamente fuori ben
cinque palloni, due volte con Picone e tre con Marcato. Errori che
giocatori d'esperienza non dovrebbero fare. Soprattutto in
semifinale».
      A preoccupare un pò l'allenatore dei veneti è la condizione di
un paio di pedine, uscite malconce dal confronto. Un problema da
affrontare e risolvere in vista dell’incontro di ritorno.
      Sul fronte opposto Marc Delpoux, allenatore del Calvisano che a
fine stagione lascerà l'Italia. «Stiamo affrontando questa parte
conclusiva della stagione nel migliore dei modi. Abbiamo recuperato
diversi giocatori e la squadra c'è. Non è stato facile e sappiamo che
a Treviso ci aspetta una partita diversa, ma saremo pronti a giocarci
la sfida con Treviso nel modo migliore».
      In tribuna ad assistere all'incontro vi era anche l'allenatore
della nazionale, Nik Mallet, che si è divertito per uno spettacolo
vero. «Bella partita e bella semifinale. Ho visto due squadre molto
equilibrate, forse un pò stanche, che hanno dato vita ad una partita
rimasta in bilico sino alla fine. Poteva vincere Treviso, con qualche
errore in meno, o poteva accadere che Calvisano segnasse una meta e
quindi chiudere con un punteggio diverso. C'è stato ritmo e ho visto
un confronto corretto. Ho visto i nazionali in buona condizione e
questo è quello che contava. Per lo scudetto resta tutto aperto, anche
nell'altra semifinale fra Viadana e Rovigo. Un finale di stagione
davvero degno di questo sport».
      Ad assistere all'incontro anche il Presidente Federale Dondi.
Appuntamento quindi a domenica sera, sempre alle 20. Ancora ottanta
minuti per conoscere il nome della formazione che il 30 maggio a Roma
giocherà la finale scudetto.
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