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[RUGBYLIST] Finale S10: Marcato out

Paolo Belinelli paolo.belinelli a yahoo.it
Ven 29 Maggio 2009 08:25:45 CEST


dalla Tribuna di Treviso del 26/05:

Marcato, niente Flaminio «Ma questo Benetton gioca bene e puņ battere Viadana»
la tribuna di Treviso — 26 maggio 2009   pagina 31   sezione: SPORT 
 Domani Andrea Marcato avrà una risonanza magnetica alla spalla destra che stabilirà l’entità del danno: comunque vada la finale scudetto per lui è svanita. «Il dolore adesso è quasi del tutto passato - spiega l’apertura del Benetton, ovviamente un po’ sconfortato - Subito dopo l’infortunio invece è stato un momento pesante. L’osso in ogni caso non è fratturato, vedremo il resto. Purtroppo a Roma a meno di miracoli non ci sarò: ci tenevo tanto».  Com’è successo? «All’ultima azione, dopo la loro touche ho placcato Garçia prendendo il suo ginocchio sulla spalla. Sono finito a terra con una specie di formicolio, sentivo comunque che c’era qualcosa che non andava. Il dolore è venuto dopo. Mi hanno rimesso a posto la spalla ed ora porto una fasciatura stretta, ho solo un po’ di fastidio».  Non è il momento ideale per infortunarsi.... «Temo che salterò anche la nazionale, se non gioco la finale figurarsi. Come incidente
 non è gravissimo, in effetti non ci voleva in questo periodo».  Parliamo della vostra qualificazione. «La prima mezzora è stata veramente ottima. E senza tutti quei calci che ho sbagliato si poteva stare anche più tranquilli».  La finale ve la siete guadagnata anche nella ripresa, in difesa. «Soprattutto lì: siamo stati disciplinati, pochi falli, loro non riuscivano ad andare. Ed abbiamo pure avuto sfortuna, è già la seconda volta quest’anno che contro il Calvisano giochiamo i due tempi contro vento».  La finale come la vedi? «Non dico niente, comunque ho seguito il Viadana con il Rovigo, credo che se dobbiamo fare un raffronto il Benetton ha fatto una figura migliore. Però non dimentico che una partita secca può regalare delle sorprese. Noi ad ogni modo siamo motivati e carichi».  E’ un Treviso diverso dall’anno scorso, più maturo, più essenziale. «I giocatori più o meno sono quelli. C’è un anno in più d’esperienza,
 abbiamo assimilato anche le nuove regole. Se vincessimo lo scudetto sarebbe una bellissima cosa per tutti».  Marius Goosen è ormai alla quinta finale scudetto. «Nel primo tempo abbiamo creato il break giocando molto bene la prima mezzora, siamo andati sul 15-3, poi è cominciato a piovere ma non abbiamo mai smesso di difendere, sapevamo che loro erano un’ottima squadra: hanno sempre cercato di creare gioco e per noi non è stato assolutamente facile».  La chiave è stata la vostra tenuta in mischia. «Credo che effettivamente lì sia andato tutto bene, è probabile che l’assenza di Purll li abbia indeboliti. Secondo me c’era anche una meta tecnica per noi, ad ogni modo sotto la pioggia è stata una bella battaglia».  Sabato vi attende una squadra che ormai conoscete molto bene. «Anche il Viadana è un buon gruppo con giocatori molto forti. Ma la finale è una gara tutta particolare. Speriamo che il nostro pacchetto faccia di nuovo una
 bella prestazione e di trovare a Roma una serata senza pioggia, in modo da giocare un po’ più aperto, come del resto cercheranno di fare anche loro».  Un dato importante è che i campioni d’Italia in semifinale non sono riusciti una volta a violare la vostra area di meta. «Quando affrontiamo avversari come Calvisano o Viadana, gente che gioca e lascia giocare, per noi è più facile creare: i problemi arrivano contro le altre squadre, che pensano solo ad interrompere le nostre azioni, a rallentarci sui punti d’incontro. Con Viadana e sull’asciutto la finale potrebbe diventare una grande partita». - Silvano Focarelli 


      
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