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R: [RUGBYLIST] Risposta ad Antonio Ievoli

Massimo Gallo gallomassimo a iol.it
Mer 4 Nov 2009 23:34:43 CET


Franco quando visto che il mittente eri tu mi sono seduto per leggere la
risposta: è un piacere leggerti. Però questa volta sono rimasto deluso. Mi
aspettavo un tuo commento, un tuo punto di vista sul concetto principale di
Ievoli: abbiamo o no la puzza sotto al naso, e le persone con qualche anno
in piu' sono o non sono reduci che guardano al passato e non al futuro,
bello o brutto che sia? In qualche occasione ho sottolineato anche io questa
peculiarità: troppo spesso leggo concetti che partono dalla locuzione (o
qualcosa di simile) 'ai miei tempi... 
Dai Franco non mi deludere e parliamo di questo che è un tema che mi
appassiona perché non riguarda solo il rugby... tutti i giorni ascolto
qualcuno che dice ai tempi miei... e spesso per sputare su quelli di
oggi.... Dai Franco confrontiamoci su questo! Veneto o non veneto
fondamentalmente sono questioni di lana caprina, è cme parlare del sesso
degli angeli... 



-----Messaggio originale-----
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di allrugby
Inviato: mercoledì 4 novembre 2009 22.36
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] Risposta ad Antonio Ievoli

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Innanzitutto sono contento di conoscerti.
Federazione Italiana Rugby (FIR) non è un qualcosa che rispecchia
tutto il movimento: è un sito politico che agisce e ruota attorno ad
interessi non meglio specificati. Lo specchio di quest'organismo,
quasi scevro da sè stesso, è la farsa sulle assegnazioni "Celtic
League".
Uomini incapaci di decidere serenamente, guidati da uno spirito
personale del tutto al di fuori di quello, forse ormai anch'ersso
snaturato, del rugby giocato. E basta.
Nessuno si accorgerebbe se, domani, Dondi & Co. chiudessero bottega e
se ne andassero in pensione.
I veneti sono fortunati?: forse si, ma invidiati, quasi sempre senza motivo.
Le critiche che a volte si leggono, anche velatamente, in list, nei
confronti delle squadre venete, risentono  quasi sempre di un astio
non giustificato, di un piacere quasi morboso nell'affondare chi ha la
fortuna di possedere società, organizzazione, serietà professionale e,
non per ultimo, sponsor in grado di determinare, da soli, svolte
decisive anche nell'ambito del rugby nazionale.
E' un demerito, tutto ciò?
OK: togliamo il Veneto dallo scacchiere nazionale. Chi resta?
Le sole polemiche, per lo più senza senso, non servono a ridare al
rugby nazionale il ruolo che, naturalmente, anche tramite il Veneto
possiede. Gl'isterismi lasciamoli da parte. Come i campanilismi. Se la
famosa dicitura "pane e frittata" non risponde più alle esigenze
attuali, non scandalizziamoci se ora ci sono società in grado di
gestire, da sole, un movimento impressionante fatto di marketing,
cultura rugbistica, trasparenza, iniziative a livello locale ed altro
ancora. Il tutto per poter competere a livelli extra "S10"
coinvolgendo realtà che il rugby l'hanno nel sangue. Il tempo sarà il
solo giudice.
Ciao.
Franco (TV)
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