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[RUGBYLIST] Treviso turistica: si o no?

allrugby allrugby a gmail.com
Sab 12 Set 2009 23:31:02 CEST


Trascrivo l'articolo da "La Tribuna di Treviso", firmato da Frigo,
citato da Giandomenico.
Parte del titolo, a mio avviso, è esagerata: "rissa sul web" (e poi,
perchè "sul web" invece che "nel web"?) Mi sembra fuori luogo dire
anche "bagarre" e "rissa ideologica".
Ma veniamo all'articolo.
Ciao.
Franco (TV)

"Levata di scudi dalla Marca dopo il caso Celtic: abbiamo storia e
arte, ma chi guarda con la pancia non le vede"
"Treviso non è turistica: rissa sul web.
Su un sito di rugby finiscono sotto accusa bellezze e ospitalità: è bagarre

Treviso è una città turistica? Dipende dal significato che si vuol
dare all'aggettivo. Ma sulla questione s'accende, in internet, un
dibattito interessante che può portare lontano. La querelle non nasce
certo sul sito che la ripoprta sotto il titolo "Treviso turisticamante
inesistente?" Ma va detto che, quando le cose su Treviso vengono dette
dai non trevigiani - e solo in quel caso, pare - diventano, qui,
oggetto di dibattito e anche di rissa ideologica. Il sito in questione
è RugbyList (sic!) e l'occasione per dibattere sulla "non turisticità"
della capitale della Marca viene, manco a dirlo, dalla battaglia, con
Roma (Viadana & C. non l'hanno riportato, mah - ndt), sulla Celtic
League di rugby dalla quale, fino a contrordine (il giornalista,
evidentemente, prevede che questo contrordine ci sarà - ndt), Treviso
è stata esclusa. Una prima mail indirizzata a RugbyList (e dai!),
firmata Salvatore Messina, sottolineava, già nel titolo, questa
carenza di vocazione da parte della città, che pure da qualche anno si
fregia (almeno nelle intenzioni) della dizione "città d'arte". E lo
faceva spiegando che il turismo sportivo della Celtic League andava
abbinato con città che offrivano bellezze culturali e turistiche.
Quindi - diceva l'ardito - Treviso no. Meglio Roma, dunque.
Ma a chi "sa" non sfugge quanto Treviso sia bella e che la città possa
vantare, sotto il profilo storico ed architettonico, la presenza di
tanti piccoli tesori. Il "turisticamente inesistente", casomai si
poteva discutere in altri termini. Ma il buon Messina non si riferiva
forse a questo. Il dibattito sul web s'è comunque aperto. E se l'ex
arbitro Paolo Valbusa replica che "qui si ignora la storia" intendendo
dire che la turisticità della città sta sotto gli occhi di tutti,
altri usano diversi argomenti.
Replicando a Messina, Gian Domenico Mazzocato, scrittore, elenca
Giorgione, Canova, Tomaso Da Modena. E Asolo, Conegliano, Vittorio
Veneto, le ville palladiane, accusando i denigratori di "parlare con
la pancia". Guardando l'altro fronte, quello della città a misura dei
turisti" invece, da camperista di livello, ammette numerose carenze.
Giuseppe Orsini (nobile famiglia romana?) sta con Messina e sottolinea
che il "turismo mordi e fuggi" legato alle manifestazioni sportive ha
bisogno di vedere molte cose senza muovere l'auto.  E Roma, da questo
punto di vista... Gli replica piccatissimo riccardo Galletti: "basta
prendere il treno e in venti minuti sei a Venezia, per questo".
Mentre Anna Cinzia Mattei, turista che conosce Treviso, ne loda la
pulizia, l'accoglienza della gente, i canali che odorano di buono e
invita ad "andarci prima di parlare... anzi di sparlarne". E quando
Valbusa spiega a Messina che i turisti stranieri vengono volentieri
nella Marca, tanto da costituire un fenomeno degno di paginate sui
quotidiani nazionali, quest'ultimo replica piccato che al turista
anglosassone la "prima scelta" di Treviso non viene certo in mente.
Il dibattito ristagna un po' sui reciproci orgogli, ma apre una
questione importante: cosa fa davvero (chi? ndt), in termini di
percorsi, segnalazioni, capacità di usare le lingue, per mostrarsi in
tutta la sua bellezza a chi la visita?


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