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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 14 Set 2009 14:53:52 CEST


Dal Gazzettino.
Appena mi sarà possibile trascriverò l'articolo di Antonio Liviero.
Ciao.
Franco

TRI NATIONS

Dopo Nick Mallett nel 1998 e Jake White nel 2004 è toccato sabato
all’attuale coach, Peter de Villiers, sollevare con infinito orgoglio
il trofeo destinato al vincitore del Tri Nations. Per la terza volta
nella storia di questa manifestazione gli Springboks sono quindi
riusciti nell’impresa, ma mentre nelle due precedenti conquiste il
titolo era giunto matematicamente con una vittoria contro l’Australia
questa volta il sigillo è stato posto andando ad imporsi nella tana
dei rivali di sempre, gli All Blacks.
      Questa decisiva vittoria corona un anno di grande soddisfazione
per la nazionale sudafricana che all’inizio dell’estate ha vinto la
celebrata serie contro i British Lions riconquistando il primo posto
nella classifica mondiale stilata dall’International Board. Un 2009
pertanto come trampolino di lancio che conferma il Sud Africa quale
uno dei massimi favoriti al Mondiale del 2011 in cui sarà davvero
difficile per qualsiasi avversario spuntarla contro le casacche
verdeoro. Lo stile di gioco adottato dagli Springboks ancora una volta
è stato semplice ed estremamente redditizio: potere quasi
incontrastato degli avanti, guadagno sistematico del terreno e spazio
al gioco al piede che ha finito per tenere sotto enorme pressione la
retroguardia avversaria. Senza negligere, a seconda delle circostanze,
l’apertura del gioco dove i trequarti hanno risolto più di una
situazione favorevole.
      È stato così anche sabato a Hamilton dove un primo tempo quasi
perfetto del Sud Africa, terminato avanti 22-12, ha di fatto chiuso le
sorti del test. Dopo l’intervallo la speranza sudafricana si è fatta
realtà quando il re degli intercetti, Jean de Villiers, ha catturato
un passaggio di Dan Carter involandosi indisturbato in meta con una
corsa di 30 metri. Con 17 punti di vantaggio ed il titolo messo nel
sacco gli ospiti hanno badato a limitare la conseguente disperata
rimonta del XV neozelandese che aveva mal digerito la lezione di
realismo fino a quel momento impartita dai sudafricani. La meta di
Sivivatu e quella allo scadere di capitan McCaw non sono riuscite a
cambiare volto alla sfida ed il punto di bonus guadagnato dagli All
Blacks è apparso alla sirena finale come una beffa dolorosa su cui
Henry ed il suo coaching staff dovranno a lungo meditare. Intanto ieri
la commissione disciplinare ha sanzionato il centro sudafricano Fourie
per un placcaggio pericoloso su Nonu: un mese di sqaulifica.
      Sabato 12 settembre a Hamilton: Nuova Zelanda-Sud Africa 29-32.
Classifica: 21 (6) Sud Africa, 9 (5) Nuova Zelanda, 7 (5) Australia.
Prossimo test: sabato 19 settembre a Wellington: Nuova
Zelanda-Australia.
      Giampaolo Tassinari
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Furno e Vosawai
in ritiro a Tirrenia

È iniziato ieri sera al centro Coni di Tirrenia il raduno azzurro, che
si concluderà mercoledì, in vista dei test-match autunnali. Trentadue
i convocati (18 i giocatori di club veneti) assenti i nazionali
impegnati nei campionati stranieri. Rispetto alla prima lista, a cuasa
di infortuni e indisponibilità Romano ha preso il posto di Alberto De
Marchi, Bacchetti di Benevenuti, Montauriol di Robert Barbieri, mentre
Vosawai è stato chiamato in sostituzione di Favaro e l’esordiente
Furno in sostituzione di Geldenhuys.
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Gli organizzatori del torneo hanno chiesto, tradotta in inglese, la
documentazione delle quattro candidature. Verrà analizzata da una
società di consulenza finanziaria

La Celtic acquisisce tutti i dossier italiani

Il giudice sportivo Fir ha fissato per il 2 ottobre l’udienza in cui
discuterà il ricorso del Benetton. Articolo 18, imminente il parere
del Coni

 Il Nordest cacciato dalla porta è rientrato dalla finestra come sede
dei test match azzurri autunnali. Italia-Sudafrica il 21 novembre dopo
un penoso tira e molla con rinuncia di Firenze (causa Champions
League) si giocherà a Udine. Città alla quale si sarebbe dovuto
assegnare da subito il test, visto che aveva fatto la proposta più
seria agli organizzatori della Rcs (l’unica con copertura spese
garantita). Succederà lo stesso con la franchigia di Celtic League?
Ovvero la candidatura di Benetton e del Veneto, bocciata nel consiglio
federale del 18 luglio, sarà riammessa ai danni di Aironi Viadana o
Pretoriani Roma?
      È quanto si augurano molti di coloro che hanno a cuore le sorti
del rugby italiano. Perciò da domani, terminate le ferie estive,
inizierà una serie di scadenze attraverso le quali giungere alla
decisione definitiva da parte della Fir. «La federazione - precisa il
presidente del Treviso Amerino Zatta - ci ha chiesto di consegnarle
tradotto in inglese il dossier di una settantina di pagine con il
quale abbiamo presentato la candidatura. Lo faremo domani». Si tratta
del testo da inviare al board della Celtic League, spiega il vice
presidente federale Zeno Zanandrea: «Ci è stato domandato dai
dirigenti celtici per le quattro candidate ammesse al consiglio
federale del 18 luglio. Sia per quelle risultate vincenti (Aironi,
Pretoriani), sia per quelle perdenti (Benetton e Duchi). Il board
provvederà poi a girarlo alla società di consulenza finanziaria
Deloitte che lo analizzerà».
      I "padroni" della Celtic League, quindi, metteranno direttamente
il naso nelle candidature italiane prima di ammetterne due. Non si
baseranno solo sulla decisione presa dalla Fir. Un elemento di
speranza in più per il Veneto. La federazione a sua volta dovrà
compiere la verifica sulla rispondenza dei requisiti tecnici ed
economici presentati dalla franchigie vincenti, per la quale sono
state costituite due apposite commissioni dopo il voto della vergogna.
Se dalla commissione tecnica, presieduta dal consigliere e manager
azzurro Carlo Checchinato, non ci si aspettano particolari risultati,
molto atteso è invece l’esito della verifica economica. La farà la
commissione presieduta dalla stesso Zanandrea; il segretario generale
Michele Signorini e il direttore amministrativo Giorgio Grenti sono
gli altri componenti.
      «Pretoriani e Aironi - dice il vicepresidente Fir - hanno tempo
fino al 22-23 settembre per presentare la documentazione. Dovranno
produrre in sostanza le garanzie e le coperture economiche chieste
dalla Celtic che nel consiglio federale di luglio hanno dichiarato di
possedere. Come commissione avremo tempo fino al 30 settembre per
analizzarle e presentare la relazione al presidente Giancarlo Dondi,
che ne porterà gli esiti al consiglio federale del 2-3 ottobre».
Consiglio nel quale si decideranno definitivamente le due franchigie.
Qui sapremo se la clamorosa beffa al Veneto si trasformerà da
provvisoria e sub iudice (come i vertici della Fir si sono sempre
sforzati di sottolineare in queste settimane) a definitiva.
      Parallelamente alle questioni economico-politiche, si muovono
anche quelle della giustizia sportiva. «Proprio il 2 ottobre - afferma
Zatta - il giudice sportivo federale ha fissato l’udienza con gli
avvocati del Benetton in merito al ricorso che abbiamo presentato
sulle decisione Celtic. L’udienza si doveva tenere a metà settembre,
ma è stata rinviata». Il giudice sportivo in in quell’occasione
dovrebbe pronunciarsi. Il Benetton nel ricorso aveva chiesto di
acquisire tutti gli atti della decisione, ma essendoci ancora
un’istruttoria in corso non è stato possibile consegnarli.
      È atteso infine nei i prossimi giorni, come spiega sempre
Zanandrea, il parere chiesto dalla Fir al Coni sulle modalità di voto,
sollevate dal consigliere padovano Andrea Rinaldo. Si tratta della
questione dell’articolo 18 dello statuto, il quale affermerebbe che
decisioni come quella sulla Celtic vanno prese a maggioranza assoluta
e per voto palese. Condizioni violate nell’infausta riunione del
consiglio federale del 18 luglio sul rugby d’èlite, che ha cacciato
"dalla porta" la realtà più sviluppata del movimento italiano. Ci
rientrerà "dalla finestra", come è successo per il test degli
Springboks a Udine?
      Ivan Malfatto
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Casellato: «Viadana, che scivolone
C’è più equilibrio del previsto»

Rovigo
      NOSTRA REDAZIONE
      «Cosa mi ha colpito di più della prima giornata di Super 10? Che
una corazzata come Viadana, con giocatori di interesse nazionale per
un contributo Fir di circa 350 mila euro, va a perdere a L’Aquila.
Oppure vedere la Roma perdere nettamente a Parma.
      Le due franchigie di Celtic League messe sotto da una neo
promossa e da una formazione normale. È un dato su cui riflettere».
      Umberto Casellato è schietto come sempre. Passato dai microfoni
di RaisportPiù, da dove ha commentato la passata stagione, alla
panchina del FemiCz non ha perso l’abitudine di pungere con io suoi
giudizi.
      «Che non sono giudizi di parte, o contro qualcuno - ci tiene a
sottolineare - Si basano semplicemente sui fatti».
      E un fatto in questo primo turno di campionato è pure che i
campioni d’Italia del Benetton Treviso hanno faticato molto a imporsi
sul terreno dell’altra neo promossa Consiag Cavalieri Prato.
      «Il Benetton io lo chiamo il Dream Team, perchè ha una
potenzialità immensa - continua - Ma alla fine è riuscito a venire a
capo del match solo grazie alla sua mentalità vincente, determinata da
anni di storia e tradizione, non per una superiorirà schiacciante.
Questo significa che forse il torneo pronosticato da molti, due
squadre a dominare nettamente e le altre a spartirsi le briciole,
potrebbe non essere tale. Almeno da quanto dice il primo turno».
      Un’opinione già in parte condivisa da altri tecnici, come
Presutti e Smith, che avevano messo in guardia sulle potenzialità
proprio delle neo promosse L’Aquila e Prato. E il suo Rovigo, tanto
atteso, che getta la partita alle ortiche contro il Venezia subendo
due mete nei minuti finali?
      «Il nostro è stato un suicidio tecnico e tattico collettivo -
mette il dito sulla piaga - Nei primi 20’ abbiamo segnato 22 punti. In
panchina mi dicevo, se continuiamo così la proiezione sarà almeno un
50-20. Invece poi siamo crollati, pur continuando a produrre bei
movimenti offensivi e occasioni da meta. Merito anche del Venezia, che
ci ha messo in difficoltà usando l’unica arma di cui disponeva,
l’aggressività. Così pur essendo inferiore si è portato a casa i due
punti che cercava, complimenti».
      Per chiudere un complimento anche al Petrarca: «Sarà la squadra
dei giovani, priva di esperienza e che ha tagliato il budget, ma in
amichevole batte noi, il Viadana e sabato porta a casa una vittoria
contro il Gran Parma. A proposito dell’equilibrio di cui parlavo, ci
sarà da fare i conti anche con i bianconeri».
      I.M.
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