[RUGBYLIST] Celtic

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Viadana, nella persona del presidente sig. Tonni, e la Benetton, pur
di definire la questione Celtic, sarebbero disposte a versare la quota
definita "mancante" dai dirigenti Magners per poter entrare nella
"giostra" del rugby che conta.
Anche perchè, sembrerebbe che le pretese dei gestori della Celtic non
fossero tre milioni di euro, bensì uno: la differenza, infatti,
sarebbe coperta da un rinnovato interesse di Sky che avrebbe offerto
circa 800mila euro per la copertura dell'evento (a fronte di un
iniziale 300mila) e per il resto dalla rinuncia a qualsiasi introito
da parte delle squadre italiane.
Dove sta l'inghippo? La FIR avrebbe gestito in maniera superficiale
tutto l'evento per poter arrivare a una tale situazione? Mah!
Ora, in Italia, per il prossimo campionato, si parla di franchigie per
l'Heineken (non gradite all'ERC), di S10 trasformato in S10+2, di
campionato italiano per mezze selezioni regional/distrettuali e
cazzate varie.
La verità è che non ci sono idee, il cervello da quelle parti è un
optional e tutto si basa sull'improvvisazione più estemporanea
possibile. Della serie: oggi, nel campetto, giochiamo a rugby, chi
porta il pallone?
Viadana e Benertton, da un oltre un anno si stanno preparando
all'evento, con innumerevoli sforzi di promozione, di struttura, di
programmi e, soprattutto d'investimenti.
Non è un mistero che il Benetton stia tuttora facendo sforzi notevoli
per portarsi a casa Howlett (ala All Blacks), nonche qualche italiano
all'estero, in primis Canale e Perugini.
Se la Celtic non dovesse passare, per contro, Zanni, Picone e
Ghiraldini, come minimo, sarebbero già sul piede di partenza per
rinforzare squadre oltre gli italici confini.
Cosa resterebbe, da noi? Il Sahara rugbistico. Proprio quando, alla
vigilia del VI Nazioni, ci si dichiara (come al solito) "ottimisti e
fiduciosi" per ciò che l'Italia riuscirà a fare nel torneo.
La miopìa è una malattia subdola: se chi la becca, oltretutto è avido
ed ottuso, addio! Siamo fottuti.
Ciao.
Franco (TV)