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R: [RUGBYLIST] ufficiale: NO CELTIC

Massimo Gallo gallomassimo a iol.it
Gio 28 Gen 2010 22:13:54 CET


Fossi nei panni di Calvisano e Capitolina m'incazzerei come una biscia....
hanno praticamente rinunciato al Top Ten per sposare un progetto ora si
ritrovano con una mano avanti l'altra indietro...! A questo aggiungo che
sono stati spesi soldi, soprattutto in avvocati, per decidere chi doveva
partecipare ora l'annuncio 'abbiamo scherzato'. Ho sempre detto che Dondi
era il presidente legittimamente eletto dai tesserati, che aveva avuto il
merito di portarci nel salotto buono, che le accuse e critiche nei suoi
confronti erano ingenerose. Confermo il pensiero ma aggiungo che ora deve
farsi carico di ciò che è successo, prendere coscienza che è una sconfitta
per il movimento e che in qualità di responsabile dello stesso, ha il dovere
morale di dimettersi. 


-----Messaggio originale-----
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Valerio Vecchiarelli
Inviato: giovedì 28 gennaio 2010 19.25
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] ufficiale: NO CELTIC

COMUNICATO STAMPA FIR SULLA CELTIC LEAGUE


La Federazione Italiana Rugby, dopo mesi di intense trattative e un accurato
processo di revisione interna, comunica di trovarsi oggi nella condizione di
dover interrompere ogni negoziato con il Board di Magners Celtic League
relativamente all’ingresso di due entità sportive italiane a partire
dall’edizione 2010/2011.

Tale decisione è stata assunta a seguito delle richieste di natura economica
da ultimo avanzate dal Board stesso, e ritenute da FIR non accettabili sia
per l’entità sia perché rivolte ad esclusivo beneficio delle sole selezioni
già partecipanti alla competizione.

“Ciò che più mi rincresce – ha dichiarato il Presidente federale Giancarlo
Dondi – è che queste richieste siano emerse solo nella fase finale delle
trattative. Nel caso fossimo stati messi preventivamente a conoscenza delle
eccessive pretese economiche del Board di Magners avremmo evitato un lungo e
laborioso percorso. Questa amara decisione, che deriva dal solo intento di
preservare la dignità del rugby italiano, non può e non deve in nessun modo
rappresentare un freno alla crescita del movimento rugbistico nel nostro
Paese. 
Se non si verificheranno ripensamenti da parte del Board celtico sono sicuro
che, attraverso percorsi alternativi, riusciremo comunque a raggiungere i
traguardi che con grande serietà e perseveranza ci siamo prefissati. Nei
prossimi mesi lavoreremo con ancor maggiore intensità ed impegno per far sì
che le competizioni nazionali possano essere sempre più formative per l’alto
livello ed appetibili per gli sponsor ed il grande pubblico”. 




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