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   [RUGBYLIST] Cronache di rugby veneto-padovano
    Angelo Volpe  a fast 
    volpe_angelo a fastwebnet.it
       
    Lun  7 Giu 2010 19:51:16 CEST
    
    
  
E dimenticavo il Mogliano promosso in Super 10....!
Sorry!
  ----- Original Message ----- 
  From: Angelo Volpe @fast 
  To: list@ 
  Sent: Monday, June 07, 2010 7:46 PM
  Subject: [RUGBYLIST] Cronache di rugby veneto-padovano
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  Stagione trionfale per il rugby veneto: 
  Titolo Super 10 + Coppa Italia: Benetton (TV)
  Under 20: Petrarca Padova
  Under 18: Ruggers Tarvisium (TV)
  Under 16: Valsugana rugby (PD)
  Promozione in serie A: Roccia Rubano (PD)
  Scudetto femminile: Mira (VE) 
  E ritornano a far parlare di sè i Dogi con una partita di esordio contro l'Albania a distanza di decenni dall'ultimo match disputato (ARTICOLO IN FONDO ALLA MAIL).
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  Due articoli riguardanti il rugby padovano: Roccia Rubano e Valsugana Rugby
  Dal Mattino di Padova
  Giocatore e giornalista, Simone Varroto racconta le emozioni del Roccia Rubano
  « » Siamo in A, nonostante me
  «Che tensione, negli spogliatoi c'è chi fa la doccia gelata
  RUBANO. Scrivo per il Mattino di Padova e gioco a rugby.
  E' un privilegio che mi permette di raccontare con occhi speciali
  lo sport che mi appassiona. Un amore nato quasi ventanni
  fa, in prima superiore, grazie al mio amico e compagno
  di banco Mattia, il primo a passarmi un pallone ovale.
  Grazie al rugby sto vivendo una gioia unica: la mia squadra,
  il Roccia Rubano, è salita per la prima volta in serie A, «nonostante
  Varroto», sghignazzano i miei redattori. Sabato abbiamo
  fatto festa banchettando sul campo di Rubano.
  libere,
  fantasie che credono alle
  favole» canta Vasco Rossi in
  «T'immagini» e quel verso,
  profetico, l'abbiamo cantato
  a squarciagola nel pullman
  che ci riportava a casa da Segni.
  Tra quelle colline a sud di
  Roma, i nostri avversari ci
  hanno dato battaglia senza
  tregua. Anche loro in maglia
  rossa e verde, colori che ricoprivano
  la tribuna coi tifosi
  uniti in un'unica coreografia.
  Anche a Segni come a Rubano
  giocano a rugby per
  passione, senza prendere un
  euro, puntando sul vivaio.
  Rugbisti da rispettare.
  Le immagini indelebili di
  quei due giorni sono tante.
  La sgambata tra i campi appena
  arrivati in albergo, con
  gli automobilisti increduli. I
  discorsi in giardino prima di
  andare a letto, tra ansie e sogni.
  La strada che s'inerpica
  verso Segni, col pullman immerso
  in un silenzio irreale.
  Lo stadio in cima al colle.
  I gesti dei compagni in spogliatoio:
  chi va al bagno sei
  volte, chi si fa una doccia gelata,
  chi siede ad occhi chiusi
  e la musica in cuffia. Io
  sdrammatizzo, sorrido, incoraggio
  i più giovani e i più tesi,
  a parole e schiaffoni in testa.
  Ero il capitano una volta,
  certe cose posso farle. Poi
  gli ultimi discorsi degli allenatori
  e di Giulio, Il capitano.
  Beppe ci legge uno splendido
  messaggio di sua moglie
  Carla.
  I bambini di Segni accompagnano
  le squadre a centrocampo.
  Vedo il primo tempo
  in panchina, sulle spine. All'intervallo
  entro, carico a
  mille. Il campo è duro, mi
  sbuccio le ginocchia, litigo
  con un guardalinee, corro,
  spingo, placco. Calcio perfino
  un pallone, io pilone. Rischiamo
  nel finale, ma resistiamo
  e l'arbitro dice: «Ultima
  azione». Basta calciare
  fuori ed è fatta.
  Tocca al mediano Enrico
  Sandonà, detto Panda, vent'anni,
  il piccolo della squadra,
  uno di Rubano al 100%.
  Dai tre fischi in poi il sogno
  diventa realtà. Abbracci, baci,
  pianti, l'invasione dei tifosi,
  le foto di gruppo.
  Nel terzo tempo devo lavorare
  - accidenti - caricare foto,
  fare il tabellino, pensare
  a che diavolo scrivere nel
  pezzo. Lo faccio in pullman,
  in un casino pazzesco. Scrivo
  di cuore mentre il cervello
  sente solo cori e risate. Quando
  avverto che ho spedito,
  Leandro dice che uscirà anche
  la locandina sulla nostra
  impresa. Abbiamo fatto notizia.
  Goditela Rubano questa
  serie A, goditela Roccia Rugby,
  godetevela miei cari
  compagni di squadra e voi
  «cinghialetti» che un giorno
  indosserete la maglia rossoverde.
  Anche tu Simo, godite-
  1A
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  CAMPIONI D'ITALIA
  Il Valsugana vince
  lo scudetto Under 16
  PADOVA. Il Valsugana
  Under 16 è campione d'Italia.
  Lo scudetto è arrivato ieri
  sul campo dello stadio Padovani
  di Firenze, dove i
  biancazzurri di Altichiero
  hanno letteralmente stroncato
  la Polisportiva Lazio
  col punteggio di 23-8, vincendo
  la coppa intitolata a Mario
  Lodigiani di fronte a
  1500 spettatori.
  E' la conferma della qualità
  di un gruppo che l'anno
  scorso ha vinto il titolo italiano
  nella categoria U15,
  sempre contro la Lazio, e
  continua a maturare come
  testimonia il punteggio di
  scarto inflitto ai pari età romani
  che un anno fa avevano
  perso di soli tre punti.
  Per la società padovana è
  un successo da incorniciare,
  un premio al lavoro che
  da anni conduce sul settore
  giovanile.
  I giovani biancazzurri
  classe 1994 e 1995, allenati
  da Carlo Toni, Paolo Dell'Antonio,
  Dario Masala e
  dal preparatore atletico Fabio
  Scapin, si confermano
  per il secondo anno consecutivo
  i più forti d'Italia, ed è
  una doppietta notevole perché
  realizzata da una società
  che non compete ai
  vertici del movimento ovale.
  II Valsugana ha tentennato
  solo ad inizio partita,
  quando i laziali hanno segnato
  una meta con l'ala
  Bruno. Ma la reazione non
  si è fatta attendere: prima
  la meta di Catelan, al 15',
  poi i calci di Roden hanno
  portato in vantaggio i biancazzurri,
  che a metà della ripresa
  hanno messo l'allungo
  decisivo con la meta segnata
  da Parisotto, fino a
  chiudere sul 23-8.
  Questa la formazione scesa
  in campo a Firenze.
  Valsugana Rugby: Roden;
  Mamprin, Parisotto, Brandolini,
  Luisetto; Bellotto,
  Scapiti; Andreaggi, Catelan,
  Gobbo; Grigolon, Minante;
  F. Paparone, Volpini (25' s.t.
  Ramazzina), A. Paparone. A
  disposizione: Pizzarello,
  Moldoveanci, Fortini, Giacon,
  Zanetto, Salmaso. (s.v.)
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  IL GAZZETTINO
  Sabato a Pordenone con l'Albania, non giocavano dal '93
  Rinascono i Dogi
  Missione Balcani
   Dogi testa di ponte per lo sviluppo del rugby nei Balcani, come anche la storia con la s maiuscola della Serenissima insegna. Elemento di un progetto organico in Friuli Venezia Giulia (dopo i test azzurri, i Golden Oldies, il Benetton di Celtic a Fontanafredda). Strumento per portare risorse nuove all'insegna del motto «impegno nella tradizione».
        È su queste basi che sabato alle 18 a Pordenone contro l'Albania XV risorgerà la selezione a invito dei Dogi. Quella in maglia rossa che annovera tra le sue fila giocatori triveneti o stranieri di club triveneti. A cavallo fra gli anni '70 e '90 ha segnato la storia di questo sport. Dal 17 novembre 1993 (sconfitta 33-23 contro le Zebre a Treviso) era sparita. Stritolata dal professionismo e dai calendari saturi. «Ora nonostante tutto e tutti siamo ripartiti - spiega con orgoglio Elio De Anna, dei Dogi giocatore, selezionatore e oggi presidente - Siamo riusciti a mettere in piedi 3 squadre per 4 impegni nel giro di un paio di settimane. Il triangolare di L'Aquila, con anche la nazionale Vigili del Fuoco, come preparazione al test di rientro con l'Albania XV di sabato. I Dogi seven vincitori del torneo di Mirano. I Dogi under 20 che hanno sfidato il GranViadana a Padova».
        I giocatori selezioni non sono più campioni come un tempo, perchè oggi i big sono impegnati fra nazionali, Celtic e Super 10. Sono giocatori di squadre delle serie minori. Ma De Anna non è spaventato dall'etichetta Dogi di serie B. «La squadra non ha limiti, chi vuol venire gioca - afferma - Non vogliamo intralciare nessuno, nè club, nè federazione. Abbiamo i nostri sponsor. Le nostre assicurazioni per tutelare le società che ci danno i giocatori. Il Cus Padova ci ha dato gentilmente i campi d'allenamento. Piero Monfeli e Fabio Coppo hanno accettato di fare i selezionatori. Partiamo dal livello più basso possibile con l'unico intento di esistere, di essere utili al rugby e a chi vorrà».
        Ad esempio l'Albania. Dopo la sfida di sabato a Pordenone contro un XV, verrà restituirà la visita con l'obiettivo di far nascere la nazionale albanese. Sarà la prima meta nei Balcani dei risorti Dogi.
   
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