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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 31 Maggio 2010 14:58:50 CEST


Dal Gazzettino.
Ciao.
Franco

(N.B.: l'ultima notizia riportata è di quelle che aprono il cuore
all'altruismo ed all'ottimismo, unendo e solidarizzando con il buon
senso e l'amore).

Summit per programmare la nuova stagione: arriva Maddock, confermato
Williams, contatti con Derbyshire. Il nodo apertura.

Treviso archivia l’era degli scudetti. Da oggi è Celtic.

Ivan MALFATTO

Il Benetton Treviso riparte da Joe Maddock. La 32enne ala neozelandese
del Bath, l’anno scorso capo marcatore della Premiership (11 mete). È
lui l’acquisto più eclatante finora per la squadra che da settembre
affronterà la Celtic League. La nuova avventura europea dei
trevigiani, dopo che sabato con la vittoria del 15° scudetto hanno
concluso la parabola di dominatori del campionato italiano.
Impressionanti i numeri dell’era play-off (dal 1988): sempre in
semifinale, 20 finali su 23 (le ultime 8 consecutive), 12 titoli (6
negli ultimi 8 anni).
      Bello l’ultimo trionfo. Suggellato dalla telefonata di
complimenti di Andrea Benetton, vice presidente di Verde Sport.
Celebrato dalla presenza di Luciano Benetton e il figlio Rocco al
Plebiscito. Illuminato (si fa per dire) dal poster gigante
"Vittori...A Munari" sfoggiato dai tifosi. È però già tempo di voltare
pagina. Oggi c’è il summit della squadra per programmare la stagione
di Celtic dal punto di vista logistico, tecnico e atletico. Poi
vacanze fino al 28 giugno, data di ripresa degli allenamenti. Unici
esentati gli azzurri convocati con Italia (tour in Sudafrica) e Italia
A (Nations Cup a Bucarest) che si aggregheranno 15 giorni dopo la fine
degli impegni. In calendario finora un’amichevole, il 25 agosto a
Londra contro i Saracens vice campioni inglesi.
      Sul fronte degli stranieri oltre a Maddock (New Zealand Maori,
campione del Super 12 con il Canterbury nel ’02) sono stati confermati
Williams (per una stagione), Van Zyl, Botes e Vermaak. Si intende
inoltre mantenere i contratti in essere con Vilk (comunitario), Allori
e Vidal (entrambi di formazione straniera, vista la mancata norma
transitoria sugli oriundi). Al Benetton si è offerto Ludovic Mercier
del Petrarca, ora in trattative con Viadana. C’è un interessamento per
Jeremy Manning, apertura neozelandese del Munster. A stagione
inoltrata in base al rendimento della mediana (Marcato, McLean,
Burton) si valuterà se intervenire nel settore. Se ne va Kingi.
      Sul fronte italiani, ingaggiati come ali Andrea Pratichetti,
Ludovico Nitoglia e Michele Sepe. Mulieri, solo sabato il consiglio
federale ha deciso che sarà di formazione italiana, andrà
probabilmente a Mogliano o Petrarca. Contatti con Paul Derbyshire (3.
linea) ed Edoardo Gori (mediano di mischia).
      La rosa sarà composta da 42 giocatori. Il Benetton continuerà a
spingere perchè la franchigia sia l’espressione di tutto il Veneto. Da
una parte portando alcune partite casalinghe fuori Treviso (contatti
per Fontanafredda in Friuli) e allacciando rapporti di collaborazione
con i club. Dall’altra auspicando il libero scambio di giocatori nel
corso della stagione con gli stessi club. In modo che gli atleti
interessanti non ancora pronti per la Celtic, tipo il pilone Ravalle
del Rovigo, possano giocare sia nel torneo celtico (occasionalmente
per fare esperienza) sia in Super 10 (conservando quindi il legame con
il club). In Irlanda, Galles, Scozia è possibile, le regole dettate
dalla Fir in Italia lo impediscono.
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Scherzi, gavettoni e qualche addio

I campioni attesi dai tifosi a Monigo: nella club house una lunga
notte di festa e commozione

L’arrivo a Treviso quando alla mezzanotte mancavano una ventina di
minuti. A Monigo, quartiere generale del Benetton, ad attendere i
confermati campioni d’Italia, una nutrita schiera di tifosi, un gruppo
di sostenitori ben più numeroso rispetto alle ultime finali anche
perché, dopo 3 anni la sfida decisiva è tornata nel Veneto, a Padova,
e quindi l’attesa si è fatta meno pesante.
      A quel punto è iniziata la vera festa in casa Benetton, nella
club house, dopo un terzo tempo troppo limitato al Plebiscito di
Padova. Una festa comunque tranquilla: qualche gavettone, qualche
scherzo, ma tutto in serenità.
      Una baldoria con la rosa al completo, a parte Garcia e Vermaak,
i due giocatori infortunati e rientrati in anticipo in Argentina e
Sudafrica, quindi la dirigenza e la tifoseria biancoverde che non ha
smesso un attimo di applaudire i suoi beniamini che hanno regalato il
quindicesimo scudetto a Treviso, l’ultimo di un certo spessore. Ma non
sono mancati pure alcuni ex, come Scott Palmer, Walter Pozzebon, ora
al Casinò di Venezia, o Tommaso Visentin, Assistant di Eugenio nel neo
promosso Mogliano.
      È stata anche la notte dedicata a chi se ne andrà da Treviso,
come Kingi e Mulieri, entrambi graditi dal Petrarca, rispettivamente 5
e 4 stagioni in biancoverde, o come Properzi, nelle ultime 5 stagioni
assistente allenatore e analista, prima di Craig Green e poi di Franco
Smith. Ma anche chi, come Goosen ha definitivamente detto stop al
rugby giocato per rimanere però con l’incarico di vice di Smith per
una conduzione tecnica sempre più sudafricana.
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MAGNERS AI GALLESI

Scettro agli Ospreys. Castro re d’Inghilterra

Roberto ROVERSI

Giornata di finali quella di sabato scorso con ben cinque tornei,
compreso il nostro Super 10, all’appuntamento conclusivo. Nel Super
14, in una finale tutta sudafricana, i Bulls si sono riconfermati
campioni battendo gli Stormers per 25 a 17 in un match durissimo sul
piano fisico. In grande evidenza i “blue” Morne Steyn e Fourie Du
Preez. Dal prossimo anno il torneo diventerà Super 15 con l’ingresso
di un’altra selezione australiana.
      Da Soweto, dove si è giocata la finale di Super 14, allo Stade
de France che ospitava l’atto conclusivo del Top 14. Lo scudo di
Brennus è andato per la prima volta al Clermont Auvergne, la squadra
dell’azzurro Gonzalo Canale, rimasto in panchina, che ha superato il
Perpignan per 16 a 6. Grande prova di Morgan Parra, mediano di mischia
del Clermont e della nazionale francese. A Twickenham, davanti ad
oltre 80 mila spettatori, il Leicester ha ribadito la sua supremazia
nella Guinness Premiership, imponendosi per 33 a 27 nella finale con i
Saracens. Tra i protagonisti un superbo Martin Castrogiovanni. Nei
Saracens hanno giocato altri due azzurri, il pilone Matias Aguero, in
campo dall’inizio, e il tallonatore Fabio Ongaro, entrato nella
ripresa. A decidere, nel finale, una meta di Hipkiss. In Magners
League gli Ospreys di Shane Williams hanno conquistato il titolo
sconfiggendo il Leinster di Brian O’Driscoll per 17 a 12. Man of the
Match è stato l’ala dell’Irlanda Tommy Bowe che, però, gioca con gli
Ospreys.
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(e.g.) Craig Green, ex Treviso, è il nuovo responsabile tecnico delle
Accademie Federali; Luigi Troiani, 47 caps in azzurro, è il nuovo
Manager della Nazionale. Infine, prima donna in assoluto, Sara
Pettinelli entra in Consiglio.
      ITALIA UNDER 20 – Battendo il Giappone nella finale di Mosca
36-7, l’Italia Under 20 ha vinto lo Junior World Rugby Trophy. Cinque
mete azzurre, 2 di Benvenuti, quindi Cicchinelli, Denti e Mortali.
      GIOVANILI- Finale u.18: Tarvisium-Noceto; finale u.16: Valsugana-Lazio.
      SERIE B – Rubano e Valpolicella promosse in A. Valpolicella ha
vinto anche il ritorno col Frascati (37-15), mentre Rubano ha perso
16-12 a Segni ma aveva vinto l’andata 21-11.
      DONNE - Nella Coppa Italia seven di Rovigo vittoria del Casale
(seniores) e del Noceto (under 16).
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Per la nazionale tornano i test con squadre abbordabili

(im) L’Italia torna ad affrontare le nazionali di seconda fascia.
Auspicate dal ct Nick Mallett per conquistare successi, fare palmares
e costruire autostima. Succederà però dal 2012 quando (prababilmente)
Mallett non sarà più ct azzurro. Lo ha reso noto il consiglio
federale, illustrando il calendario internazionale 2012-19 stilato
dall’Irb. Per l’Italia previsti tour estivi in Argentina-Nord America
(’12 e ’16), Isole del Pacifico (’13), Giappone (’18), due tornei a 4
squadre con una di livello 2 e la Scozia in Sudafrica (’13) e
Australia (’17). Per i test autunnali casalinghi una nazionale di
livello 2 ogni anno più: Nuova Zelanda-Australia (’12 e ’18),
Argentina-Australia (’13), Argentina-Sudafrica (’14 e ’17), Nuova
Zelanda-Sudafrica (’16).
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MISCHIA APERTA di Antonio LIVIERO

La legge del pack e la rivincita di capitan Pavanello

Dal Sei Nazioni all’Heineken Cup è la mischia a fare la differenza in
Europa. Una tendenza tattica confermata dalla finale del Super 10. In
23 anni di play-off forse mai si era visto un pack imporre un dominio
tanto netto. Se è vero che la prima mischia marchia chi la subisce, il
Benetton ha gettato le basi del suo trionfo dopo pochi minuti con un
"carrettino" inconsueto per rapidità che ha fruttato un calcio di
punizione. In 8 minuti il settore più temibile del Viadana è stato
strapazzato 3 volte e demolito psicologicamente. «Nell’ingaggio siamo
stati pari, la differenza l’abbiamo fatta nella respirazione e nella
spinta coordinata» svela Chino Properzi, il tecnico che ha plasmato il
"drago" a otto teste biancoverde.
      A fronte di una simile disparità, l’equilibrio del punteggio si
può spiegare solo con i troppi errori dei campioni d’Italia: dai
passaggi ai calci tattici fuori misura che hanno impedito
l’occupazione del campo. E forse col fatto che un Botes dolorante non
se l’è sentita, sul 13-6, di calciare la punizione del possibile
break. Comunque sia Viadana non ha mai avuto la forza di spezzare
l’inerzia del match. E la mischia biancoverde in questo ha i suoi
meriti.
      Il simbolo perfetto del dominio trevigiano è il capitano Antonio
Pavanello. Partita enorme, come quella degli altri primi cinque uomini
del pacchetto. Con in più la gestione dei delicati rapporti con
l’arbitro, specie quando Falzone ha penalizzato a più riprese il
Benetton nel gioco a terra. «Rialzandoci dal placcaggio non
rispettavamo il tempo d’attesa prima di mettere le mani sulla palla -
racconta Pavanello -. Ci siamo chiariti e rimessi in carreggiata». Con
in più la gestione del morale e dei nervi: da libro cuore la corsa del
capitano per consolare uno smarrito Williams dopo un errore che poteva
costare caro. E poi Pavanello che fa il "barone rosso" in touche,
svetta a due mani a dispetto del suo 1,95 di altezza che il citì
considera un limite insormontabile per la maglia azzurra. E la spinta
feroce in mischia: «Non dimenticare che sono di Rovigo, ci vado a
nozze» sottolinea. E i placcaggi "razza Po".
      Il copione dell’ultimo scudetto di Treviso prima dell’avventura
celtica, gli assegna la parte dell’eroe. Il ragazzo di Rovigo,
capitano a Treviso, da due stagioni tra i migliori avanti del Super 10
eppure ostinatamente snobbato dalla nazionale maggiore. Fino al taglio
dalla lista Fir dei giocatori di interesse per la Magners.
Un’umiliazione ingiusta alla quale ha risposto con i fatti e lo stile
di sempre. Ottenendo altri due anni di contratto a Treviso. Due
stagioni in Celtic per far cambiare idea a Mallett. Chissà.
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Edizione di Treviso

I biancoverdi hanno concluso con il miglior attacco grazie a 85 mete
in 21 partite e anche la difesa meno perforata

Il 5 settembre la Super Coppa. Bis il 21 marzo (cOPPA iTALIA). Ora il tricolore

Ennio GROSSO

Una stagione che ha visto il Benetton protagonista sin dall’avvio:
parafrasando il ciclismo si direbbe "Una squdra sola al comando, la
sua maglia è biancoverde". Il 5 settembre 2009, nella prima partita
della nuova stagione rugbistica, Treviso ha vinto il primo dei suoi 3
"tituli". A Parma ha colto la Super Coppa, seconda in bacheca dopo
quella del 2006: ha battuto il Banca Monte per 28-8. Quello che molti
pronosticavano, il successo di tutti i trofei italiani, cominciava a
materializzarsi.
      Poi il via al campionato con gli uomini di Smith che hanno
alternato buonissime prestazioni ad altre meno convincenti. All’inizio
la corazzata biancoverde dava la sensazione di avere difficoltà in
fase offensiva, poi paradossalmente chiuderà con il migliore attacco e
un’impressionante serie di mete segnate (85 in 21 gare).
      In ogni caso, per 15 giornate su 18 complessive della Regular
Season, i colori biancoverdi sono stati al comando della classifica.
Nonostante le 5 sconfitte, infatti, Treviso è stato in testa dalla
prima alla decima giornata, quindi ha lasciato il comando al Viadana
all’11. turno, per riprenderlo al 14. e mantenerlo fino alla
conclusione della stagione regolare, incrementando, gara dopo gara, il
vantaggio sulle inseguitrici.
      Delle 15 giornate al comando, 9 hanno visto il Benetton
capolista solitario, 6 in coabitazione: 3 con il Banca Monte Parma, 2
col Montepaschi Viadana e una col Femi CZ Rovigo. L’ultimo turno della
Regular Season ha oltretutto consegnato al Benetton altri due primati,
il migliore attacco e la migliore difesa. Una situazione migliorata
ancor più nei playoff. Due primati che hanno visto Viadana sempre alle
spalle, sia per l’attacco che per la difesa.
      Nel frattempo, durante il Sei Nazioni, la disputa della coppa
Italia, una manifestazione che Treviso ha onorato fino in fondo e il
21 marzo scorso è stato il secondo "titulo" della stagione. A Rovigo,
in una finale intensa e tirata, il Benetton ha vinto il derby contro
Padova (9-8) conquistando la sua quarta coppa Italia.
      Chiusa la parentesi della coppa, alla ripresa del campionato il
Benetton ha avuto quasi subito una delusione cocente perdendo a Rovigo
ma soprattutto subendo 5 mete, cosa che non accadeva da 20 anni:
dall’11 marzo del 1990 quando accadde a L’Aquila con un 42-19 subendo
6 mete. Quella, però, è stata l’ultima sconfitta, poi uno dopo
l’altro, Treviso ha fatto fuori tutti chiudendo in testa la Regular
Season, cosa che non accadeva dalla stagione 2006/2007.
      Quindi i playoff e la terza data fondamentale, quella di sabato,
29 maggio 2010, data dell’ultimo scudetto, il quindicesimo.
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LE PRESENZE: Kingi e Semenzato da record

(e.g.) Nelle 21 gare giocate, 18 nella regular season e 3 nei playoff,
Franco Smith ha utilizzato 39 giocatori. L’unico atleta inutilizzato
della rosa, formata da 40 atleti, ma solo a causa di un paio di
infortuni, è stato Marco Neethling, il quale ha solo una panchina,
senza essere entrato, contro il Petrarca Padova nella gara di andata
della Regular Season.
      I giocatori più utilizzati, tutti con 19 presenze, sono stati
Dion Kingi (ha saltato la sfida in casa con la Futura Park Roma ed ha
una panchina senza essere entrato a Parma contro il Gran), Enrico
Pavanello (ha saltato il match casalingo con il Petrarca nella Regular
Season, quindi è andato in panchina senza entrare a Parma contro il
Banca Monte) e Fabio Semenzato (due panchine senza utilizzo, entrambe
contro il Petrarca, nel ritorno di Regular Season e in casa nei
playoff). Semenzato è stato pertanto l’unico giocatore sempre
convocato ed iscritto a referto.
      Kingi è invece il giocatore con più presenze da titolare, nelle
19 gare giocate il terza linea è infatti sempre partito nel XV.
      Marius Goosen è il giocatore che ha segnato di più in questa
stagione con 104 punti realizzati. Goosen ha chiuso la sua storia da
giocatore con la maglia del Benetton con un totale di 957 punti, un
traguardo che lo relega al terzo posto assoluto dei marcatori
biancoverdi alle spalle del Campione del Mondo Michael Lynagh, 1.202 e
di Stefano Bettarello, 1.142.
      Metamen del Benetton è stato ancora una volta Brendan Williams,
autore di 8 mete. Williams, nella graduatoria generale del Super Ten
si è piazzato al secondo posto, alla pari di Andrea Pratichetti del
Femi CZ Rovigo e di Sole del Montepaschi Viadana, alle spalle di Pace
del Montepaschi. In 8 stagioni giocate con la maglia del Benetton, il
furetto australiano ha segnato complessivamente 104 mete e si trova al
terzo posto della graduatoria dei metamen del Benetton alle spalle di
Massimiliano Perziano, 145 e Leandro Manteri, 124.
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Celtic, il Benetton si assicura 9 rinforzi
Raduno il 28 giugno. Oggi prime presentazioni: nella rosa entrano
Derbyshire, Bernabò, Nitoglia, Pratichetti e Maddock.
Arrivano anche Burton, Minto, Sepe e Vosawai.

A Treviso la squadra è arrivata quando mancava una manciata di minuti
a mezzanotte. Nella zona dello stadio di Monigo ad attendere i
Campioni d’Italia, c’er un buon numero di tifosi. A quel punto è
iniziata la vera festa in casa Benetton, ma è stato anche il modo per
salutare - quasi in stile Mourinho... - gli addii di Dion Kingi,
Emiliano Mulieri (entrambi appetiti da Padova) rispettivamente 5 e 4
stagioni in biancoverde, o di “Kino” Properzi, nelle ultime 5 annate
Assistente Allenatore e Analista, prima con Craig Green e ora con
Franco Smith. Ma anche chi, come Marius Goosen, ha definitivamente
detto stop al rugby giocato per rimanere però con l’incarico di vice
di Smith. Quindi è stato un modo anche per salutare il campionato che
per Treviso sarà rimpiazzato, nella prossima stagione, dalla Magners
Celtic League.
      La nuova avventura avrà inizio ufficiosamente già oggi, con
l’arrivo a Treviso dei nuovi giocatori.
      In casa Benetton si sta cercando di confermare il maggior numero
possibile di atleti, ma la rosa sarà comunque rimpolpata da alcuni
nuovi arrivi, come il neozelandese Joe Maddock, ala proveniente dal
Bath e già dei Crusaders, vincitore della classifica dei metamen nella
stagione 2008/2009 della Guinness Premiership; quindi la seconda linea
Bernabò, le terze linee Derbyshire, Minto e Vosawai, l’apertura
Burton, i trequarti Ludovico Nitoglia, Andrea Pratichetti e Michele
Sepe.
      Lunedì 28 giugno ci sarà il via ufficiale con il raduno della
squadra per iniziare la nuova avventura e dopo poco più di due mesi
l’inizio della manifestazione: sabato 4 settembre, infatti, la prima
giornata. Ventidue turni con 20 gare internazionali e due nazionali, i
due “derby” contro gli Aironi Viadana, un andi-rivieni dall’Italia al
Galles, alla Scozia, all’Irlanda. Un torneo ambito e mirato da Treviso
e dal Veneto da quasi due anni, un torneo che sembrava poter finire in
mani altrui (I Praetoriani Roma) solo per una decisione scellerata,
quanto incomprensibile, del consiglio federale che lo scorso luglio
aveva bocciato la candidatura di Treviso.
      Lo scorso novembre la revoca romana a vantaggio di Treviso, poi
a marzo la decisione definitiva e l’ufficialità con due franchigie
italiane, Benetton Treviso, come capofila del Veneto e Aironi Viadana
in rappresentanza di Lombardia ed Emilia, nella Magners Celtic League.
      Il Benetton nelle ultime 8 stagioni ha vinto 6 scudetti, 2 coppe
Italia e 2 Super Coppe. Pensiamo che sabato a Padova, al termine della
nuova vittoria di Treviso con la conquista del 15. scudetto che segue
gli altri due trofei italiani centrati nella stessa stagione, qualche
consigliere federale sarà rabbrividito al pensiero che Treviso stava
per essere estromesso da questa nuova, eccitante, avventura.
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(e.g.) Con la finale di sabato va in archivio la possibilità di
conquistare altri scudetti per i giocatori del Benetton. Un
particolare record lo mantiene dunque Augusto Allori che ha giocato 4
stagioni a Treviso vincendo altrettanti titoli, nel 2006 e nel 2007,
quindi dopo una stagione in Scozia e ritornato per vincere nel 2009 e
nel 2010. Un passo avanti lo hanno fatto poi Costanzo, Orlando, Enrico
Pavanello, Picone e Williams i quali hanno raggiunto Checchinato, De
Meneghi e Grespan a quota 6 scudetti.
      Nella speciale graduatoria resterà inattaccabile Massimiliano
Perziano che ne ha vinti 8 col Benetton, quindi Denis e Manuel Dallan,
Faliva, Gritti, Troncon, Visentin con 7; Checchinato, Costanzo, De
Meneghi, Grespan, Orlando, Enrico Pavanello, Picone, Williams 6,
Cristofoletto, Garozzo, Mazzariol, Moscardi, Ongaro, Pozzebon, Rigo,
Sbaraglini 5.   Primo scudetto con la maglia del Benetton, invece, per
Benvenuti, Bortolussi, Cittadini, Fernandez Rouyet, Garcia,
Ghiraldini, McLean, Rizzo, Vermaak e Zanni.
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Edizione di Rovigo

COPPA ITALIA Oltre 500 atlete e 32 squadre invadono la città per un
giorno. Le Rose Rovigo tredicesime.

Casale e Noceto incoronate regine

E’ la squadra del Casale per la categoria seniores e la squadra del
Noceto per la categoria under 16 ad aggiudicarsi la Coppa Italia di
rugby a 7 femminile. I trofei sono stati vinti al termine della Finale
disputata ieri allo stadio “Mario Battaglinf” di Rovigo. Tredicesimo
posto per la squadra di casa delle Rose Rovigo Rugby allenate da
mister Antonio Romeo che hanno inaugurato la manifestazione con la
gara contro il Monza 5-0. Hanno poi perso contro Torino 3-5 e vinto
contro Venjulia 4-2.

     NUMERI
       Cinquecentocinquanta ragazze coinvolte, ventitre squadre
seniores, sette squadre under 16 e due under 14. Dodici arbitri, due
direttori di gara. Oltre cinquanta ospiti tra autorità civili,
militari e politiche locali, regionali e nazionali. Cento volontari
coinvolti nella realizzazione della competizione. Tre campi dello
stadio “Battaglini” utilizzati più l'impianto del “Ras Commenda”, tre
zone-spogliatoio al campo Coni e alle palestre di Itis e Ipsia.
Un'ampia zona della città – l'intero piazzale Di Vittorio – riservato
per il parcheggio delle auto e dei pullman delle società partecipanti.
Un terzo della via principale della città - Corso del Popolo, circa
250 metri su 600 totali - allestito per il terzo tempo. Ottanta tavoli
apparecchiati con tovaglie rosse e blu, quaranta mazzi di fiori,
migliaia di campioncini di profumi e creme fatti trovare negli
spogliatoi per le ragazze. Un centinaio di coccarde con tulle bianco,
rosso e verde ad addobbare il Corso del Popolo.

 TERZO TEMPO
      Vero spettacolo di cui il Corso è stato teatro. Una festa
proseguita fino a tarda sera che ha visto impegnato il tratto
principale della via più importante del centro storico. Erano presenti
numerose autorità dall’assessore comunale allo sport Giovanni
Cattozzi, al presidente della Provincia Tiziana Virgili, la presidente
del Panathlon Paola Nezzo, il presidente del Coni Bruno Piva. Il
consigliere regionale Graziano Azzalin. Il vice-presidente della
Federazione Italiana Rugby, Zeno Zanandrea, la responsabile del
settore femminile e manager della Nazionale Maria Cristina Tonna,
l’allenatore della Nazionale Italiana di Rugby Femminile Andrea di
Giandomenico. Il capitano della Femi Cz Rugby Rovigo, Tommaso Reato,
la leggenda rossoblù Angelo Visentin, il delegato Fir Roberto Aggio.
Agli oltre settecento presenti sono stati consegnati dei cestini con
due primi, un secondo, torta, frutta, acqua e succo. Sulle tavole,
ovviamente rossoblù, bottiglie di vino celebrative con il logo
federale e delle Rose Rovigo Rugby con impressa la data della finale.
Al termine della cena tutte le squadre hanno intonato ritornelli e
canti come nella migliori tradizioni del terzo tempo e dello spirito
del rugby.

 MISS COPPA ITALIA
         Il premio Mirko Petternella, dedicato al giornalista
scomparso, è stato assegnato a Beatrice Rigoni, atleta dell’under 16
del Valsugana. E’stata premiata in nome del concetto di bellezza che
“per Mirko non era solamente un canone estetico, ma simpatia,
intelligenza, sensibilità, grazia. E se la grazia, in letteratura, è
la cifra autentica della poesia, nello sport, anche il più duro, è il
modo più femminile per andare in meta” come spiegato dalla motivazione
trascritta dalla moglie Marina. Ha votato una giuria di giornalisti
con Massimiliano Ravalle, giocatore della Rugby Rovigo e Nazionale A e
la signora Marina Petternella.

  FAIR PLAY
       Il premio Fair Play alla correttezza e lealtà sportiva è stato
consegnato dal Panathlon di Rovigo, nella persona della sua presidente
Paola Nezzo su giudizio degli arbitri, è stato vinto da Calvisano
Seniores e Noceto per l’under 16.
      Alice Sponton
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Edizione di Padova

Roccia Rubano, è storia: serie A.

MARCATORI: pt 8’ e 36' cp Ragazzi, 39’ cp Fa. Pennese; st 2’ e 14' cp
Fa. Pennese, 20’ e 25' cp Ragazzi, 27’ meta M. Ciotti tr Fa. Pennese.
      SEGNI: Ma. Gagliarducci, Ciarla (st 5’ St. Della Vecchia), Ma.
Della Vecchia, Giacomi, Fra. Perugini, Fa. Pennese, An. Baroni, Centi,
Ad. Colaiacomo (st 8’ Cavallucci), Roscioli (st 5’ Fagnani), Fu.
Pennese, Sessa (st 22’ Ma. Ciotti), Fa. Gagliarducci (st 10’ Em.
Ciotti), Sposi, Ti. Perugini (10’ st Ma. Baroni). All. Vari.
      RUBANO: Ragazzi, Arzilli (pt 30’ Pieretti), Gaffo, Ercolino (st
20’ Bertagnin), Borsetto, Politeo, Sandonà, Negriolli (st 32’
Ricardi), Cucchio, Baraldo, Rocchio, D’Ottavio, Cusumano (st 15’
Pescante), Marchetto, Celon (st 1’ Varroto). All. Artuso, De Marco e
Prosdocimi.
      Arbitro: Castagnoli.
      Note: espulso st 4’ An. Baroni; pt 3-6; punti 4-1. Classifica:
Rubano 5, Segni 4.

      (al.pas.) Straordinaria impresa del Roccia Rubano che conquista
in terra romana la prima storica promozione in serie A. Indolore la
sconfitta con il Segni, che sorretto da mille tifosi, ha provato in
tutti i modi a scardinare la difesa padovana. La sfida è stata molto
difficile, soprattutto il finale con i romani che sono arrivati più
volte vicini a segnare la meta decisiva per la loro promozione. Invece
al fischio finale è scattata la grande festa del Roccia Rubano che
chiude alla grande una stagione esaltante: un numero su tutti
testimonia la forza dei padovani, la serie di sedici vittorie
consecutive fino alla dolce sconfitta di Segni.
      La prima frazione di gioco è stata ad appannaggio dei
"cinghiali" veneti che però non hanno saputo concretizzare al meglio
le occasioni create. La ripresa ha visto il Segni molto determinato,
che però non ha potuto nulla contro la mischia padovana. Nonostante un
uomo in meno, i laziali nei minuti finali per due volte hanno sfiorato
la segnatura della meta, che se trasformata, avrebbe promosso i
padroni di casa. La difesa del Roccia si è dimostrata degna del
proprio nome e ha mantenuto congelato il punteggio fino all’esplosione
di gioia finale.
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                  LA NOTIZIA (e la partita)  DEL CUORE

CALCIO VIOLENTO Finale incandescente ieri a Spresiano della
partita-spareggio Lovis-Suseganese (TERZA CATEGORIA!!!)

(Illegibile il nome dell'autore dell'articolo).

Testata all’arbitro, dramma in campo

Stefano Zoia, di Casale, colpito da un attaccante degli ospiti: resta
a terra 20 minuti, trasportato all’ospedale

Una testata al petto, a partita conclusa, all’arbitro che cade a
terra, non si rialza e viene ricoverato all’ospedale Cà Foncello di
Treviso. Si è conclusa nel peggiore dei modi la partita dei play off
del campionato di Terza categoria fra Lovispresiano e Suseganese
andata in scena ieri pomeriggio al comunale di Spresiano e che ha
promosso la squadra di casa. Ma questo, visto quanto accaduto, conta
poco ed ha rovinato anche la festa con intervento della pattuglia dei
Carabinieri e dell’ambulanza. Ad essere colpito è l’arbitro Stefano
Zoia di Casale, fischietto della sezione di Treviso, designato per la
sua esperienza (ha diretto in Eccellenza e Promozione) e per un anno
al "ruolo scambi" dirigendo gare di Eccellenza in giro per l’Italia,
elemento esemplare, serio, educato, impegnato in sezione come
segretario e premiato qualche anno fa anche da "Il Gazzettino" quale
miglior fischietto della sezione per campionati di Eccellenza e
Promozione.
      La partita si conclude sull’1-1 dopo 6’ di recupero ma al
triplice fischio di Zoia si avvicina il giocatore della Suseganese,
l’attaccante Lorenzo Cenedese, 23 anni da compiere, borbotta qualcosa
al direttore di gara che estrae il cartellino rosso. La reazione del
giocatore è immediata con una forte testata al petto manda ko
l’arbitro che non dà segnali di ripresa. Viene immediatamente
soccorso, anche dal suo presidente di sezione, Leopoldo Sorrentino,
presente alla partita. L’arbitro non si rialza, interviene l’ambulanza
e i Carabinieri di Spresiano che identificano il giocatore reo del
gesto antisportivo. Al pronto soccorso Stefano Zoia viene sottoposto a
controlli.
      Per il giocatore ora ci sarà la giustizia sportiva a fare il suo
percorso (5 anni di squalifica alle porte) ma anche quella ordinaria.
Una partita di calcio, che tale doveva rimanere, terminata in dramma,
anche per lo stesso giocatore scoppiato in lacrime quando si è reso
conto di cosa era accaduto. Fatti che non dovrebbero accadere come si
augurano tutte le componenti del mondo del calcio e che invece
continuano a ripetersi.


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