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R: [RUGBYLIST] Mediani d'apertura italiani

Antonio Leo antonio.leo13 a tin.it
Mer 27 Lug 2011 17:07:53 CEST


Sono d'accordo con Resini nella prima parte del suo intervento (di sotto), ma non sono sono d'accordo con chi come Mallett lascia a casa un giovane come Furno per portare al mondiale un sudafricano, Van Zyl di 32 anni dello stesso ruolo, giustificando la scelta a una maggiore affidabilità del connazionale. 
Di questo passo tutti i discorsi sul giusto o sbagliato delle scelte tecnico-politiche sulle giovanili vanno a farsi friggere. E la cosa peggiore è che nessuno commenta la scelta fatta dal Sig. Mallett. Sarà il caldo?!
Antonio

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----- Original Message ----- 
  From: Daniele Resini 
  To: Rugbylist 
  Sent: Tuesday, July 26, 2011 1:06 PM
  Subject: Re: R: [RUGBYLIST] Mediani d'apertura italiani


  Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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  Sono d'accordo con Giovanni, e con la Fir. Il vero rischio, semmai, è che poi le regole vengano eluse. Ma non c'è altra strada. Gallesi e irlandesi fanno debuttare dei bambini in Celtic. Vi ricordate North a Treviso con gli Scarlets? Segnò due mete ma non aveva ancora la foto nel sito della sua squadra. Un paio di mesi dopo debuttava con la Nazionale. 
  La maggior parte delle società spende cifre per stranieri di terza e quarta scelta, mentre ad allenare under 12 e 14 ci sono dei volenterosi e encomiabili (ma spesso improbabili) allenatori non professionali.
  Così a 16, 17 anni i nostri ragazzi manco sanno passare la palla. Hai voglia a fare accademie.
  Ma, a quanto pare, basta sparare "sul quartier generale" per ripulirsi la coscienza. In realtà, quasi mai le società programmano, poiché non hanno, salvo rari casi, un management degno di questo nome.
  Dovrebbero lavorare principalmente sui settori giovanili (ce ne sono che lo fanno in modo egregio) e sulla comunicazione e il marketing (e qui andiamo male quasi ovunque).
  In realtà, quello che bisogna fare è aumentare la dialettica, e non lo scontro, fra Federazione e Club (scambio che, fra l'altro, accade quotidianamente, sia ai vertici -  il Consiglio Federale è formato dalle Società - che a livello locale con i Comitati che, a loro volta, vengono eletti dalle Società).
  Posso capire che qualche giornalista (ricordiamo loro che lavorano in testate che, senza soldi pubblici, sarebbero morte e sepolte, come, magari, il Club della loro città) spari sempre "sul quartier generale" degli altri. 
  Ma vale la pena di discuterne seriamente.
  daniele resini






  Il giorno 26/lug/11, alle ore 12:22, Giovanni Cardeti ha scritto:


    Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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          Per quello che possa valere, una volta tanto la Federazione mi trova pienamente d'accordo.
          Si può discutere del metodo, si può discutere delle scadenza temporali (ma un anno di tempo nel nostro rugby non è poco), ma in assenza di interlocutori che vogliano capire, l'obbligo è l'unica via percorribile.
          E la difficoltà nel trovare 34 aperture è la dimostrazione di quello che sono riuscite a fare in tutti i questi anni le nostre società al vertice, cioè esclusivamente chiamare qualche straniero o oriundo che togliesse le castagne dal fuoco nei ruoli chiave, senza pensare ad un minimo di programmazione.
          La regola sarà di difficile interpretazione, si presterà sicuramente alla furbatina di qualcuno (per esempio affidare la maglia di n. 10 ad un italiano che poi in campo sarà schierato a centro), ma almeno è un sasso lanciato nello stagno, anzi nella palude del nostro rugby di vertice.
          A questo si ricollega il discorso della Rugby Roma: una società con un settore giovanile organizzato e di qualità come quello della squadra Capitolina, aveva realmente bisogno di tutti gli stranieri o dei vari professionisti che negli anni sono stati ingaggiati per allestire una squadra di valore? Non era sufficiente credere nei propri ragazzi?
          Un volta tanto la Federazione ha fatto la cosa giusta cioè applicare le regole che ci sono.
          Capisco che per la nostra beneamata FIR (...e per la stessa Rugby Roma....) è una novità e questo lascia tutti perplessi.....
          Semmai la cosa da augurare è che questo non sia un fuoco di paglia e nel futuro le regole vengano sempre applicate (ma al riguardo sono purtoppo molto dubbioso.... per le clientele più forti un escamotage si trova sempre e soprattutto con la complicità di tutti.....).
          Giovanni


          --- Mar 26/7/11, VolpeFast <volpe_angelo a fastwebnet.it> ha scritto:


            Da: VolpeFast <volpe_angelo a fastwebnet.it>
            Oggetto: [RUGBYLIST] Mediani d'apertura italiani
            A: "list" <rugbylist a rugbylist.it>
            Data: Martedì 26 luglio 2011, 10:27


            Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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            Articolo del Resto del Carlino



            IL CONSIGLIO FEDERALE VARA UNA NUOVA REGOLA DESTINATA A STRAVOLGERE ECCELLENZA E SERIE A

            Scoppia il caso dei mediani di apertura italiani obbligatori dal 2012

            Una volta di più la Fir non ha considerato la programmazione dei club



            ERA NELL'ARIA, ma in

            molti hanno sperato fino

            alia fine che alia ventilata

            nuova regola riguardante i

            n. 10 non venisse dato corso.

            Nel consiglio federale

            di Parma è stato stabilito,

            come recita testualmente

            il comunicato. «Il Consiglio

            ha deliberato che dalia

            stagione sportiva

            2012/2013 nei campionati

            di Eccellenza e di A potranno

            essere schierati nel

            ruolo di mediano d'apertura

            solamente giocatori di

            formazione italiana o eleggibili

            per la squadra Nazionale

            purché di età inferiore

            ai 23 anni». Quindi a

            partire dal 2012/13 dovranno

            essere disponibili almeno

            34 aperture di formazione

            o eleggibili, numero

            minimo per dare copertura

            alle 10 formazioni

            dell'Eccellenza ed alle 24

            della A. Abbiamo provato

            a stilare un elenco dei possibili

            numeri 10, andando

            a pescare anche in Serie B.

            Arrivando a raschiare il

            fondo del barile, siamo riusciti

            a contarne 28: Favaretto,

            Bocchino, Duca,

            Fratini, Brussolo, Zullo,

            Martinelli, Morisi, Falleri,

            Chiiion, Squarcini, Anversa,

            Ansaldi, Betto, Bruni,

            Gargiullo, Dotta, Pasqualina

            Gregnanin, Faiila,

            Bellini, Michelini, Patelli,

            Marcato, Ruffolo

            Vannini, Bonavolontà,

            Miglio, Hostié, Lorenzetti,

            Veronese. A questi si

            potrebbero anche aggiungere

            i nomi dei vari Ambrosio,

            Pez e Alejandro Canale,

            che sono attualmente

            in Argentina. Ma anche

            così non ci sarà la possibilità

            di mettere in campo

            un'apertura per squadra.

            Cosa aspettarsi? Di veder

            entrare in campo formazioni

            con giocatori fuori

            ruolo? Oppure costringere

            gli allenatori a partire

            con un centro n. 10 e

            l'apertura con il 12, per invertirli

            poi dopo qualche

            minuto dal fischio d'inizio?

            Ancora una volta la

            Fir ha cambiato le regole

            non curandosi della possibile

            programmazione delie

            società. Diverse di loro

            hanno già sottoscritto

            biennali con alcuni giocatori,

            dovendo rivedere gioco

            forza i propri piani. Cosa

            sarebbe accaduto se Bustos (RO)

            fosse andato a Brescia

            con un biennale? E' inaccettabile

            che ogni anno

            vengano cambiate le regole,

            o spostate le categorie.

            Ma è ancor più vergognoso

            che le società accettino

            supinamente che tutto accada,

            senza la minima reazione.

            Non sarebbe più costruttivo

            programmare fin

            da ora un futuro in simbiosi

            tra Fir e la base, preparando

            uno staff tecnico di

            grosso spessore (non solo

            rimescolando di volta in

            volta i ruoli), da mettere a

            disposizione di tutto il movimento

            per far crescere i

            giovani? Non certo con il

            progetto Accademie che,

            costo esorbitante a parte,

            hanno saputo produrre

            giocatori che spesso non

            sono neppure capaci di

            prendere correttamente

            un up and under, pronti a

            regalarci delusioni come

            quelle del recente Mondiale

            Under 20.



            Umberto Nalio
            -----Segue allegato-----



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