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R: I: [RUGBYLIST] Re:Obbligatorietà e campionati"minori"

VolpeFast volpe_angelo a fastwebnet.it
Mer 2 Mar 2011 18:42:12 CET


Ma per favore…….. possibile che pur di avere ragione e brillare per
“originalità” a tutti i costi si dicano e scrivano tante corbellerie??? Da
quando pochi singoli casi tutti da dimostrare ed elencabili sulle dita di
una mano (???) fanno scuola ed è motivo sufficiente per generalizzare e
pontificare? Tutti fenomeni?

 

Perché ogni tanto non tornare con i piedi sulla terra e osservare un po’ di
buon senso?

 

Angelo

 

 

Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Salvatore Messina
Inviato: mercoledì 2 marzo 2011 12:59
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: I: I: [RUGBYLIST] Re:Obbligatorietà e campionati"minori"

 

Sono tutte balle!

Un ragazzo di 17 anni è un uomo fatto e finito dal punto di vista fisico.

In 1a squadra ho 2 diciassettenni che probabilmente l'anno prossimo
giocheranno in B. Ho allenato un U18 che l'anno successivo ha giocato in B,
l'anno dopo in A2 ed adesso in A1. Ho allenato Stoica che a 17 anni dava del
filo da torcere a seniores (per usare un eufemismo).

Io stesso a 14 anni mi allenavo alla pari con i giocatori della prima
squadra ed a 18 sono diventato titolare.

 

Per giocare a rugby a 17 anni sei già pronto. Sopratutto se giochi nei
3/4!!!!!!!!!!! Al massimo devi mettere su un po' di muscoli se giochi in
mischia. 

E poi ci lamentiamo che gli italiani sono lenti.... Per forza, li facciamo
giocare a 24/25 anni!!!!

 

Un giocatore di rugby ha il suo punto di massimo rendimento atletico a 26
anni circa. Dopo deve solo riuscire a mantenersi a quei livelli, se è un
bravo atleta.

Se cominciamo a considerare i giocatori dai 21 in su i risultati sono quelli
che abbiamo visto sabato scorso con il Galles...
 

Certo che se il nostro target sono i diciassettenni playstation dipendenti,
hai ragione ma da questi tirare fuori un giocatore di alto livello è
impossibile.

Infatti ci dobbiamo rivolgere all'estero, dove non si fanno queste menate.

 

Per quanto riguarda la progressione didattica negli altri paesi i dati che
citiamo sono del rugby scolastico che viene praticato da tutti, anche da chi
gioca a ping pong....

 

Settimana scorsa a Calvisano Richard Skelly (Coach Development e RDO della
federazione NZ) ha spiegato che da loro, per risolvere i problemi di
infortuni sui placcaggi, stanno facendo dei corsi per "non farsi placcare".

Il motivo è perché gli isolani vanno a sbattere per gusto.

Non vorrei che però in Italia nascesse una corrente di pensiero che elimini
il placcaggio perché troppo pericoloso.

Utilizzare soluzioni fuori dal contesto originario è assolutamente
sbagliato.

 

 

PEACE & LOVE & PLAY RUGBY

Salvatore Messina

 

 

----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giorgio Betteto <giorgioxt a email.it>
A: rugbylist rugbylist <rugbylist a rugbylist.it>
Inviato: Mer 2 marzo 2011, 12:30:08
Oggetto: Re: I: [RUGBYLIST] Re:Obbligatorietà e campionati"minori"

Squadre e aziende di rugby in Italia -
http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
__________________________________________
Ciao da Giorgio

Salvatore Messina wrote:
> Squadre e aziende di rugby in Italia -
http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
> __________________________________________
>    
> 
> Dal punto di vista esclusivamente tecnico, l'U18 è *_totalmente inutile_*.
> Dopo l'U16 un ragazzo o gioca a pari livello con un seniores di 25 anni o
è meglio rimanga a casa con la playstation..... Se non ce la fa sarà buono
solo per il birra&salsiccia (dopo molta birra e molta salsiccia).
> <mailto:antoncino a alice.it>
Direi senza remore che è una grossa stupidaggine .... come se nelle nazioni
più avanti a noi rugbysticamente non esistessero campionati giovanili,
espoirs, SA schools, etc etc.

Un ragazzo di 17 anni è un ragazzo ... non ha la forza e la resistenza di un
25 enne, non ne ha l'esperienza;  facendo così finisce con farsi male e
imparare poco; perchè non saprà mai se i limiti che trova sono dovuti alla
differenza di età od alle sue capacità.

Nello specifico poi, sarebbe da incoscienti schierare una prima linea di
17enni contro dei senior...

L'unico modo (guarda caso usato dappertutto tranne che da noi) per fare
crescere i giovani non è quello di buttarli al macello, ma di farli giocare
il più possibile ed al livello più alto possibile; campionati competitivi ,
organizzati in gironi meritocratici , magari senza playoff, in modo da
insegnare che ogni partita ed ogni punto è importante,

E si deve anche pensae che togliendo annate giovanili... allontaniamo
ragazzi dal nostro sport, perchè non è possibile aumentare a dismisura le
squadre senior per accogliere i 17 e 18enni...che finirebbero a fare
panchina o tribuna, a meno di non anticipare la fine vita sportiva a 35
anni..
_______________________________________________
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