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[RUGBYLIST] le maglie e la scaramanzia

Roberto freeas_thewind a yahoo.com
Gio 20 Ott 2011 20:57:13 CEST


mi sembra del tutto inutile fare giocare la Francia colla maglia da trasferta dato che il rugby non é il calcio, questa Finale dei Mondiali verrà vista quasi esclusivamente solo dagli appassionati di rugby (dato che il rugby é tuttora uno sport di nicchia se paragonato al calcio o al basket in termine di audience mondiale), quindi da chi saprà riconoscere senza problemi le due squadre, inoltre la Francia avrebbe comunque giocato coi calzoncini bianchi e sarebbe bastato solo questo per distinguere le due squadre, per non dire che nel 2011 ormai le tv in bianco e nero praticamente non esistono più ... infine é anche uno schiaffo alla tradizione dato che finora tutte le precedenti Finali erano state giocate (senza problemi) da entrambe le nazionali colle rispettive maglie titolari ... un vero peccato per uno sport che fa del rispetto delle tradizioni il suo forte ... comunque nonostante tutto, Allez les Blues! (anche se ci vorrà un vero e proprio
 miracolo)



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>From: mattia basile <mattia.basile a fastwebnet.it>
>To: 
>Cc: "rugbylist a rugbylist.it" <rugbylist a rugbylist.it>
>Sent: Thursday, October 20, 2011 7:17 PM
>Subject: Re: [RUGBYLIST] le maglie e la scaramanzia
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>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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>Do ragione a lievremont, la stampa francese dovrebbe aiutare non criticare, la squadra è in finale mondiale dovrebbe sentire il supporto di tutta la Francia.
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>Anche io non avrei accettato il cambio maglia, già giocano in casa All black, haka, tutto il supporto del paese e anche le maglie, ma quanti vantaggi psicologici debbono avere?
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>Allez les blues (corretto?)
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>Mattia Basile
>Inviato da iPhone
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>Il giorno 20/ott/2011, alle ore 18:54, "14cavallopazzo a libero.it" <14cavallopazzo a libero.it> ha scritto:
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>Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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>Copiato da RUGBY1823
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>>Non sarà amato dai suoi giocatori, ma di sicuro alcuni "vizi" Marc Lievremont li ha insegnati ai suoi ragazzi. Come quello di litigare con la carta stampata in conferenza stampa. Dopo gli eccessi del coach, infatti, ecco che ieri è stato il turno di Aurelien Rougerie diattaccare i colleghi. 
>>Marc Lievremont aveva definito il rapporto con la stampa francese detestabile, durante l'intero Mondiale non ha perso occasione per bisticciare, arrivando a definire in maniera volgare un quesito di un giornalista. E ieri è stato il turno del trequarti del Clermont alzare la voce e far infuriare un gruppo di giornalisti. Rougerie, infatti, indispettito dalle domande dei cronisti ha sbottato e prima ha definito gli interventi "inutili e banali" e poi ha affondato il colpo. "Il nostro lavoro non è semplice, perché veniamo continuamente giudicati dalla gente. Voi, invece, avete vita facile. Potete fare ciò che volete e nessuno vi giudica e vi critica. E quindi fate ciò che volete". Un affondo pesante e che mostra un clima non proprio sereno in casa francese. Clima che le ultime uscite di Lievremont non hanno aiutato. Nonostante il coach abbia ammesso che criticare i giocatori dopo l'uscita serale post semifinale non sia stato geniale,Lionel Nallet ha
 evidenziato come "le parole di Lievremont non mi sono piaciute, non posso nasconderlo". Insomma, le polemiche rinforzeranno anche la squadra, ma qui siamo di fronte a una polveriera pronta a esplodere.
>>Nota a margine della conferenza stampa: dopo il bel gesto della Federazione francese che ha rinunciato alla maglia blu per lasciare l'onore alla Nuova Zelanda di vestire all black domenica, non poteva mancare il distinguo di Lievremont, che si è detto dispiaciuto e ha definito la scelta un potenziale errore. Anche aprire bocca, spesso, lo è...
>> 
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>>Voglio dire la mia: per me ha ragione Lievremont. Si tratta della finale della Coppa del Mondo di Rugby.
>>Molti sono i giocatori che, oltre all'attaccamento al colore sociale della maglia, sentono anche la scaramanzia della stessa. Per esempio ricordo, da giovane,un grande capitano che voleva sempre le solite maglie ed anche il solito numero. Io stesso un volta capitano facevo di tutto perchè le partite importanti venissero giocate con le maglie dai colori ufficiali.
>>Non è facile spiegare le ragioni di questi comportamenti, che possono sembrare al di fuori della logica, però esistono e condizionano (seppur minimamente) alcuni giocatori. Psicologicamente si entra in campo con un diverso approccio.
>>E' come dire che la haka non condiziona nessuno. Tutto da dimostrare.
>>Un caro saluto da Cavallo pazzo
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