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I: [RUGBYLIST] Le Società di base

Piero Filotico pierofilotico a alice.it
Lun 10 Dic 2012 14:05:05 CET


Grazie a Franco Fiore.
Altri suggerimenti?

-----Messaggio originale-----
Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di Franco Fiore
Inviato: lunedì 10 dicembre 2012 13:25
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] Le Società di base

  Il discorso è arzigogolato, ma tento di far capire che la FIR spende
  dei soldi per la preparazione, ma sono pochissimi e, soprattutto,
  spesi male; sono spesi male anche i sodi dei tesseramenti, che ormai
  da alcuni anni non si pagano, perchè la FIR ha deciso di farli
  risparmiare a TUTTI (dalla C al Top Ten) e che sono caricati in
  bilancio come contributo al rugby di Base.
  Questa è la situazione.
  Come potrebbe cambiare?
  Le soluzioni potrebbero essere tante; ma la prima che mi viene in
  mente è "pagare il trasferimento dei giocatori", ma pagarlo
  seriamente e farlo pagare alle Società che li vanno a pescare in
  giro tramite i vari procuratori che girano ormai da anni
  nell'ambiente.
  E' quella più immediata e che potrebbe dare ossigeno (e stimoli) a
  tante piccole realtà e metterle in condizioni di lavorare al meglio.




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Hello Rugbylist,

  E' da anni che si discute su questo argomento, ma non se ne viene
  mai fuori, figuriamoci in tempo di crisi.
  Una Società di base che lavora seriamente, deve portare sul campo
  300-400 bambini all'anno per poi selezionarne un centinaio per fare
  tutta l'attività, a partire dall'Under 6-8 e, diciamo, fino alla
  Under 14.
  Per fare questo ci voglio Tecnici-Educatori preparati ed andrebbero
  retribuiti con una forma di rimborso spese.
  Poi bisogna farli giocare il più possibile, partecipando ai vari
  concentramenti per effettuando l'attività obbligatoria prevista dalla
  FIR, soprattutto per l'U. 14.
  Diciamo che non basta e quindi, una Società che vuole migliorare i
  propri ragazzi, partecipa anche a più Tornei.
  Poi deve assicurare la Under 16, partecipando, se possibile, alla
  attività di Elite (più Regioni impegnate) e la Under 20 (la Under 18
  è stata tolta e non ne capisco le ragioni).
  Come riferimento deve avere una prima squadra almeno in serie B;
  potrebbe essere benissimo anche la C, ma secondo me in C dovrebbero
  vietare di far giocare giocatori al di sopra dei 25 anni, se
  vogliamo far crescere i giovani.
  Tra i 18 ed i 20 anni, il giovane "interessante" che potrà venir fuori se il
  lavoro è fatto bene, dovrebbe naturalmente "emigrare" verso altri
  lidi per completare la crescita.
  Questo succede, ma succede a scapito della Società che ha "formato"
  il ragazzo per oltre 10 anni e che in cambio di questa formazione
  riceverà (dalla FIR) dei contributi (piccoli) per alcuni anni ed in
  funzione delle varie presenze nelle rappresentative Nazionali di
  categoria. Il Club che prende in carico il ragazzo darà (se li da)
  quattro soldi al club di provenienza; quattro soldi che prenderà
  come contributo dalla FIR, legati alla presenza in prima squadra del
  ragazzo (se ricordo bene almeno 6 in un campionato).
  Se poi questa Socità ha la "sfortuna" di aver lavorato bene e che
  molti atleti di interesse Nazionale vengono assunti in
  Polizia e giocano con le Fiamme Oro, non prenderanno il becco di un
  quattrino; quindi la preparazione di tutti i giocatori delle Fiamme Oro
  viene fatta per conto della FIR a costo ZERO.
  Il discorso è arzigogolato, ma tento di far capire che la FIR spende
  dei soldi per la preparazione, ma sono pochissimi e, soprattutto,
  spesi male; sono spesi male anche i sodi dei tesseramenti, che ormai
  da alcuni anni non si pagano, perchè la FIR ha deciso di farli
  risparmiare a TUTTI (dalla C al Top Ten) e che sono caricati in
  bilancio come contributo al rugby di Base.
  Questa è la situazione.
  Come potrebbe cambiare?
  Le soluzioni potrebbero essere tante; ma la prima che mi viene in
  mente è "pagare il trasferimento dei giocatori", ma pagarlo
  seriamente e farlo pagare alle Società che li vanno a pescare in
  giro tramite i vari procuratori che girano ormai da anni
  nell'ambiente.
  E' quella più immediata e che potrebbe dare ossigeno (e stimoli) a
  tante piccole realtà e metterle in condizioni di lavorare al meglio.
  Saluti
  Franco Fiore

-- 
Best regards,
 Franco                          mailto:francesco_fiore1 a virgilio.it




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