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Re: R: [RUGBYLIST] C'è vita in rugbylist?

athos.fba athos.fba a fastwebnet.it
Lun 12 Nov 2012 21:24:57 CET


Potrebbe essere una boutade ma da un grande e grosso imprenditore bresciano ora presidente Fir non me la aspetterei, fa il paio con il primigenio "progetto Mallet" di andare a saccheggiare i settori giovanili sudafricani, ora come ci dice Marco ci stanno pensando (?) pure in Irlanda...

Ora o tutti gli allenatori italiani sono dei poveri deficienti o qualcosa è cambiato di molto, dalla obbligatorietà sono nati alcuni talenti che ci hanno anche permesso di arrivare al 6N con sistemi di selezione magari approssimativi ma che hanno prodotto risultati, le oramai antiche pratiche rispondevano al selezionare fino all'avvento delle "Accademie" squadre Regionali che si confrontavano nel "Trofeo delle Regioni" struttura ad alta competitività che con qualche errore ed omissione ha sfornato talenti -
E poi fino al delirio di cambiare ogni tre per due le annate da dispari a pari da pari a dispari in pochissimi anni, la soppressione del campionato nazionale  U21 e poi l'ultimo soppresso campionato nazionale u20 che erano l'ultimo passo verso l'alta competizione per poi formare i pochi ? e valenti ?  prospetti solo in casa FIR dando il colpo di grazia alla mai dimostrata fiducia al rugby di base.  
E queste sono solo le prime cose che mi vengono in mente, se alcuno sovviene dell'altro.... 

Ora le Accademie a cosa servono ? 
A metter l'asterisco vicino al cognome dei selezionati nelle varie nazionali ?
Piuttosto e provocatoriamente,  invece di prendere i ragazzini isloani perché non ne prendiamo gli allenatori che magari molti sono talent scout neozelandesi e li mettiamo nelle accademie ????

Altro problema è la "povertà di mezzi" del rugby di base che sta facendo miracoli per organizzarsi "professionalmente" almeno in molte realtà che conosco,  e la "estrema ricchezza" del rugby federale, ma quando impareranno usare bene le risorse ??

ciao
fabio_

  ----- Original Message ----- 
  From: Salvatore Messina 
  To: rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Monday, November 12, 2012 6:02 PM
  Subject: I: R: [RUGBYLIST] C'è vita in rugbylist?


  Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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  Visto che le società italiane i giocatori non li formano.... tanto vale andarli a prendere all'estero....
  Nemmeno con le obbligatorietà in Italia si è mai riuscito a far decollare il rugby giovanile!
  Non basta obbligare le società ad insegnare ai ragazzini, non è sufficiente una manciata di ore per formare degli insegnanti.
  Per quanto impegno ci mettiamo non potremo mai superare il gap tecnico con l'estero.
  Tanto vale rifornire l'alto livello attingendo ai serbatoi stranieri....


  Anche se la notizia mi sa tanto di boutade.......

  Salvatore Messina

  ----- Messaggio inoltrato -----
  Da: VolpeFast <volpe_angelo a fastwebnet.it>
  A: rugbylist a rugbylist.it 
  Inviato: Lunedì 12 Novembre 2012 17:13
  Oggetto: R: [RUGBYLIST] C'è vita in rugbylist?


  Squadre e aziende di rugby in Italia - http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby
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  Non condivido certi giudizi un poâ?T troppo categorici (vedi quello su Castrogiovanni), tuttavia  farei un appunto unicamente sulla fiducia nel nuovo presidente. A questo proposito, interessante e illuminante l'articolo di oggi del Gazzettino nel quale si legge che Gavazzi intende andare a pescare proprio a Tonga nuovi giocatori da naturalizzare in Italia in vista di un loro impiego in nazionale. Alla faccia della crescita del vivaio interno come primo obiettivo federale...
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  NAZIONALE A margine della stentata vittoria di Brescia
  spunta un'emblematica proposta della nostra Federazione
  I tongani fanno paura?
  L'Itali a va a prenderli
  e li porta in azzurro

  di Ivan Malfatto (Gazzettino)

  Tonga ha messo una bella
  paura all'Italia nel primo testmatch
  dell'autunno ovale perdendo
  solo 28-23. Differenza
  nel punteggio una meta non
  costruita, nata dall'intercetto
  di un calcio di liberazione. Un
  risultato soddisfacente per la
  vittoria, deludente per il gioco
  espresso.
  A margine della partita è
  emersa un'idea sul futuro delle
  due nazionali utile, intelligente
  e pragmatica in chiave
  italiana. Ma allo stesso tempo
  emblema dei limiti e delle
  contraddizioni di come la Fir
  gestisce da 13 anni, da quando
  è entrata nel Sei Nazioni, la
  politica di sviluppo dei talenti
  per l'alto livello. Dei giocatori,
  cioè, che dovrebbero battere
  in maniera più convincente
  Tonga ed essere competitivi
  contro le nazionali di più alto
  livello.
  L'idea, come racconta "Il
  Giornale di Brescia", è nata a
  seguito della sponsorizzazione
  a Tonga dell'azienda bresciana
  Ghial, di Elio Ghidoni.
  Pare una cifra di 30-40mila
  euro per apporre il marchio
  in bella evidenza sulle maglie
  rosse in tutto il tour, come si è
  visto sabato al "Rigamonti".
  «Deve aver pensato Alfredo
  Gavazzi - scrive il quotidiano
  - perchè non cercare in quelle
  isole qualche iniezione di talento
  per il nostro rugby?
  L'idea è ancora in embrione,
  ma negli incontri a Brescia il
  presidente della Fir ne ha
  parlato ripetutamente. Ha detto
  che invierà nelle isole un
  tecnico federale all'inizio del
  2013, per prendere contatti e
  valutare la possibilità di un
  gemellaggio di questo tipo».
  Un esperimento in realtà è
  già in atto a proprio a Calvisano,
  il club di Gavazzi. Il numero
  otto figiano Samuela Vunisa,
  rivelazione della scorsa
  stagione di Eccellenza, non ha
  giocato in estate nel campionato
  neozelandese per non interrompere
  l'iter di equiparazione.
  Ovvero i tre anni di residenza
  e militanza rugbistica
  italiana. Questo è il secondo,
  il prossimo potrebbe disputarlo
  nelle Zebre per testarlo a
  livello superiore. Poi sarebbe
  pronto per essere convocato
  con l'Italia, se non lo convocheranno
  le Figi. E a prendere
  il posto di Sergio Parisse
  quando lascerà l'azzurro.
  Un percorso perfetto, da
  applicare ad altri fagiani, tongani
  e samoani. Come fanno
  da sempre, con differenti modalità 
  e radici socio-culturali,
  Nuova Zelanda e Australia.
  Due i benefici. Indebolirebbe
  le nazionali del Sud Pacifico.
  togliendo potenziali giocatori.
  Iniezione fisicità , talento e
  qualità all'Italia. Come succede
  da anni con gli oriundi
  argentini o di altri Paesi. Con
  la differenza che di oriundo
  gli azzurri del Pacifico non
  avrebbero nulla e il tutto sarebbe
  per la prima volta pianificato.
  Non casuale come con
  Manoa Vosawai (figiano).
  Quali i limiti e la contraddizione
  di una simile politica
  federale? Gli sbandierati
  96mila tesserati e 71.494 giocatori
  del movimento italiano
  rispetto a 6.560 giocatori di
  quello tongano. Possibile che
  per trovare rugbisti di livello
  l'Italia debba andare a pescare
  da quel piccolo bacino
  rispetto al nostro, oltre dieci
  volte più ampio? Delle due
  l'una, come direbbe Antonio
  Di Pietro. 0 i 96mila tesserati
  e 71.494 giocatori sono dati
  gonfiati, non rispecchianti la
  realtà . Cosa sempre smentita
  dalla Fir. 0 chi è deputato a
  formare da essi gli atleti di
  alto livello è incapace di farlo.
  E prova a coprire le sue
  lacune andando a pescare altrove.
  L'Argentina, ad esempio,
  non l'ha mai fatto. E solo
  da un'edizione in un torneo
  simile al nostro "Sei Nazioni"
  ed è riuscita a battere il
  GaUes (26-12) a Cardiff. Risultato
  finora mai centrato
  dall'Italia.


  -----Messaggio originale-----
  Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per conto di Salvatore Messina
  Inviato: lunedì 12 novembre 2012 10:40
  A: rugbylist a rugbylist.it
  Oggetto: I: [RUGBYLIST] C'è vita in rugbylist?

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