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R: [RUGBYLIST] Italia u.18 sconfitta dalla Georgia

ilfalco7 a libero.it ilfalco7 a libero.it
Mer 27 Mar 2013 19:56:41 CET


Mi tocca concordare con l'amico Messina edd aggiungere poche cose.

Il confronto con gli anni passati perchè anche le altre nazionali non avevano la struttura delle accademie anzi lo junior anglosassone era molto legato al rugby scolastico.

Oggi le nazionali juniores sono di livello assolutamente superiore in particolare dal punto di vista fisico anzi strutturale.

Il percorso formativo della fir nella costruzione dei tecnici è migliorato moltissimo a mio parere creando un percorso serio e di qualità ma non sufficente da solo a preparare i tecnici.

Serve per dare un'attestazione del livello e per la formazione in alto e per i seniores ma per la formazione dei tecnici dei bambini più piccoli fino a 14 anni serve un maggior approfondimento sulle qualità motorie sulla fisiologia sul saper trasmettere e sulla psico pedagogia, insomma quello che una volta facevano i laureati in scienze motorie ex isef che erano in gran numero ed oggi pochi.

ma credo che il problema maggiore è delle capacità motorie con cui arrivano i ragazzi alle accademie.

E' assolutamente insufficente e nettamente inferiore a tutti gli altri ragazzi perchè il nostro sistema scolastico è l'unico nei paesi civili dove nella scuola l'educazione motorie e completamente assente.

Nelle scuole primarie non c'è e i maestri non hanno nessuna competenza. Nelle secondarie ci sono gli insegnanti ma non le strutture poche e brutte palestre zero campi da gioco.

I notri ragazzi arrivano con troppe lacune che a 15 anni sono oramai incolmabili.

La base motoria troppo stretta non permette di alzare una piramide adeguata , le fondamenta sono fragili.

Insomma non tutte le colpe sono di chi lavora sul rugby, forse si dovrebbero inserire dei lavori...rivoluzionari........... per esempio l'acrobatica che permette una rapido aumento degli schemi motori.

Insomma qualcosa che nessuno fa e che ci permetta di anticipare gli altri.

 

 

 

 

 



 
----Messaggio originale----
Da: totorugby a yahoo.it
Data: 27/03/2013 10.26
A: "rugbylist a rugbylist.it"<rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: I: [RUGBYLIST] Italia u.18 sconfitta dalla Georgia



Purtroppo l'Italia, in tutti i campi, paga un ventennio (come minimo) di deregulation in tutti i campi: politico, sociale, economico, educativo e, quindi, sportivo.
Le regole sono saltate e per prima è saltata la coerenza intellettuale e di comportamento. Chiunque può dire tutto ed il contrario di tutto.


Restando nel nostro ambito, la mancanza di verifica delle capacità è dovuta al fatto che per "spingere" il rugby e fare "proseliti" (non preparare i giocatori) si è dovuto accettare di tutto: dai tecnici ai dirigenti passando per i giocatori stessi. Creare le obbligatorietà è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Bisogna riempire gli stadi, bisogna far giocare i ragazzini, bisogna fare i campionati, bisogna fare il 6 Nazioni, ecc ecc


Quando qualsiasi attività, fin dalla base, nasce da un obbligo è ovvio che non si può pretendere anche la qualità. Fino a qualche tempo fa, perlomeno, la qualità la si poteva pretendere pagando. Adesso nemmeno più quello.


Anche se il "metodo federale" ha le sue pecche, la mia personale convinzione è che tutto dipende dalla benedetta/maledetta "base". La quale gestisce malamente i pochi soldi, non ha pazienza di aspettare di avere i risultati, che confonde "valori" con piaceri. Un governo ladro viene scelto da un elettorato ladro. Finché si vota per ottenere qualcosa in cambio non si può pensare che chi ci governa poi agisca per il bene comune e non per il proprio tornaconto e per il tornaconto di chi l'ha votato.


Se siamo ancora a galla è dovuto a poche persone e società che operano con serietà e coerenza, da buoni padri di famiglia, magari senza grandi capacità ma con molta umiltà (vera) e voglia di crescere e, sopratutto, imparare mettendosi in discussione.


Quante volte ho incontrato dirigenti, allenatori e giocatori che predicavano i valori del rugby e lo spirito di sacrificio, salvo poi ritirarsi nel proprio piccolo quando si deve fare un sacrificio in più rispetto al solo impegno del tempo libero quando non si ha altro da fare. Allenarsi costa fatica, documentarsi costa fatica, rinunciare a stare con la famiglia costa fatica, rinunciare agli amici del bar costa fatica, andare al campo dopo una giornata di lavoro costa fatica, investire i propri risparmi nelle quote sociali costa fatica, limitarsi nel bere e nel mangiare costa fatica (ma il rugby non è famoso per il 3° tempo???) e via di questo passo.


Tutti si lamentano dei problemi del nostro rugby ma poi tutti, o quasi tutti, se ne dimenticano perché lo stadio Olimpico era pieno e la nazionale ha battuto gli odiati francesi....

 
Salvatore Messina



----- Messaggio inoltrato -----
Da: "borghy3 a libero.it" <borghy3 a libero.it>
A: rugbylist a rugbylist.it 
Inviato: Martedì 26 Marzo 2013 21:46
Oggetto: [RUGBYLIST] Italia u.18 sconfitta dalla Georgia

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Caro Andrew, è  vero quello che dici, c'ero anch'io al I.R.B Coach Educator e mi ricordo bene che quella persona ha detto che il nostro livello di formazione è al TOP e  non abbiamo più bisogno di nessuno.....SIAMO BRAVISSIMI!!!!!! 
Alcuni Tecnici presenti erano arrabbiatissimi perché in Nazionale, nelle Franchige, diversi allenatori in eccellenza erano....... STRANIERI!!!!!
Un caro saluto
Valter







Caro Romano /Rugbylist;
Una sconfitta imbarazzante e come sempre nessun commenti re. come allenatori e giocatori sono sviluppati dalla Federazione.
Interessante vedere che quando l'Italia ha battuto l'Irlanda di recente in campo Brunel è stato abbracciato dal Coordinatore Tecnico Federale, saltando su e giù per la gioia. La mia domanda sarebbe: che cosa ha questa persona e il suo staff contribuito alla crescita della qualità del gioco juniores / seniores italiano? Questa è la stessa persona che, durante un I.R.B. Coach Educator corso a Roma, ha detto al capo della I.R.B. sviluppo allenatori che per l'Italia non è più necessario l’aiuto I.R.B.  in quanto (Italia / F.I.R.) potrebbe essere totalmente indipendente, grazie.
Il problema principale deriva dal fatto che al comando sono persone immobili, auto-eletti senza valutazioni della loro prestazioni, sicuro nel loro lavoro e in seguito la loro propria auto-promozione, senza la possibilità di essere sostituiti fino a quando non decidono di lasciare il loro posto di lavoro.
Questi percorsi non sono cambiati per anni, perché come tutti sappiamo, il cambiamento è a volte anche una minaccia.
Così, i club continuano a falsificare documenti, consentono giocare non tesserati o giocatori sospesi, presentare i fogli di squadra falsi a livello juniores, semplicemente perché è troppo disturbo far fronte all'onestà e al cambiamento.
Allenatori diventano qualificati semplicemente partecipare alle riunioni spesso irrilevante per il loro percorso di coaching, sommando i punti che li rendono un allenatore qualificato. Nessuno suggerisce il modo in cui insegnano passare, placcare, ecc., invece ascoltano discussioni filosofiche in modo che si parla la 'lingua ufficiale federale'.
Vorrei suggerire che ci sono molti allenatori che trarrebbero beneficio da una certa comprensione semplice delle competenze di base, e ancora di più le informazioni necessarie su come trasmettere le loro conoscenze a gruppi di giovani giocatori.

Tempo di cambiare? Nessuna possibilità ...

Jeppo

 

From: anna maria 
Sent: Tuesday, March 26, 2013 6:10 PM
To: rugbylist a rugbylist.it 
Subject: R: [RUGBYLIST] Italia u.18 sconfitta dalla Georgia
 
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Ciò che allarma non è tanto la sconfitta, anche perchè 12-17 vale la differenza di una m.n.t,  ma che l'abbiamo subita da una Nazione che nel ranking mondiale ci è sempre stata dietro, retta da una Fedrazione con disponibilità economiche molto al di sotto di quelle della Fir.
Credo che ancora una volta la riflessione che è doveroso fare sia quella del ristretto bacino al quale attinge il rugby italiano. Il discorso, ormai, è sempre quello: occorre partire dalla scuola elementare e proseguire sulla traccia alla quale accennavo nel mio ultimo messaggio alla list parlando di "pericolosità nel rugby".
Romano 

--- Mar 26/3/13, paolo.valbusa a libero.it <paolo.valbusa a libero.it> ha scritto:


Da: paolo.valbusa a libero.it <paolo.valbusa a libero.it>
Oggetto: [RUGBYLIST] Italia u.18 sconfitta dalla Georgia
A: rugbylist a rugbylist.it
Data: Martedì 26 marzo 2013, 17:33


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Continua la striscia negativa degli azzurrini u.18 allenati da Fabio Roselli 
sconfitti, oggi, 17-12 dalla Georgia nella semifinale del  campionato europeo 
di categoria. Si rischia l'onta della retrocessione nel gruppo B. Urgono i 
rimedi: questi ragazzi sono il futuro del nostro rugby. Una sconfitta così 
(maturata, tra l'altro, dopo una bruttissima partita) non può lasciare 
indifferenti.
Un caro saluto a tutti,
Paolo


-----Segue allegato-----


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