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[RUGBYLIST] I: I: I: I: ITSLIA SCOZIA

Alberto Soave alberto.soave a gmail.com
Gio 27 Feb 2014 13:07:38 CET


Secondo me stiamo ragionando in maniera sbagliata.
Non è tutto da buttare. Abbiamo perso male con la Scozia, giocando una
pessima partita soprattutto dal punto di vista mentale, ma abbiamo perso di
un punto, Dieci anni fa avremmo perso di 30. Con Galles e Francia abbiamo
fatto una bella figura anche se abbiamo perso.
E' vero che di "belle figure" siamo stanchi ed è vero che il movimento non
attecchisce. Ma il problema non è solo della Federazione, ma del sistema
scolastico.
Da noi, quando va bene, le scuole hanno la palestra. Negli altri paesi
hanno impianti sportivi di buon livello. Negli anni Settanta ero stato un
mese a Dublino per studiare inglese e ci appoggiavamo a una scuola
elementare. Avevano due campi da rugby in erba, uno da calcio in erba, 13
campi da tennis in erba e due in mateco. Due piscine di cui una
olimpionica, una palestra per gli sport di squadra e una per corpo libero e
attrezzi vari. Infine, una pista di atletica e convenzioni varie per la
pratica degli sport non erogati dalla scuola.
I bambini facevano il tempo pieno, ovvero terminavano le lezioni e il
pomeriggio era a disposizione per lo sport. In forza alla scuola c'erano
diversi allenatori per ogni disciplina.
Quando poi i ragazzi crescevano e andavano al college, avevano ancora più
opportunità per lo sport, in scuole con migliaia di persone che tutti i
giorni potevano allenarsi ad alto livello. All'università ancora di più.
E' in questo modo che si crea una base numerica importante. Da noi esiste
solo nel calcio. In tutti gli altri sport è lasciata alla volontà di pochi
appassionati, in genere professori che dedicano il loro tempo libero allo
sviluppo delle varie discipline di cui sono appassionati (al liceo ne
avevamo uno appassionato di basket, che tutti gli anni metteva su una
squadra per giocare il campionato di serie D).
In Italia, il pomeriggio, le palestre delle scuole non sono disponibili,
perché vengono affittate a terzi per fare cassa...
Questa è la vera differenza, secondo me, la cultura sportiva.
Veniamo alla squadra.
Prime linee: ci eravamo abituati bene con Castro, Lo Cicero e Perugini. Tre
piloni di altissimo livello internazionale. Dei tre l'unico ancora nel giro
è Castro che, più che gli anni, comincia a risentire degli acciacchi. I
ricambi sono validi ma non all'altezza dei tre. I tallonatori hanno il
solito problema delle touche.
Seconde linee, Secondo me è l'attuale punto forte della mischia.
Terze. Parisse stesso discorso di Castro, ma che alternative ci sono? Zanni
è un punto fermo e le altre fanno il loro mestiere dignitosamente.
Mediano mischia. E' il vero problema. Discontinuità nel rendimento e poi,
se i due mediani non giocano nella stessa squadra tutte le domeniche,
l'intesa può essere soltanto limitata.
Apertura. Diamo tempo ad Allan di crescere, anche perché non vedo
alternative, al momento.
Centri ali ed estremo. Forse è dove siamo messi meglio, perché abbiamo
tanti giovani promettenti.



Il giorno 27 febbraio 2014 12:34, Salvatore Messina <totorugby a yahoo.it> ha
scritto:

> Che domande... Tutti!!!!!!!
> Problemi di testa, fisici (età e capacità atletiche), di motivazione,
> problemi tecnici ecc ecc
> Probabilmente qua non si vuole capire che non è che il movimento italiano
> abbia fatto un passo indietro ma che proprio non è mai partito....
> Però ce l'hanno fatto credere..... per riempire gli stadi e fare cassa....
>
> Siamo sicuri che se avessimo giocato il 6 Nazioni fin dagli anni '70 non
> avremmo fatto meglio????
> Io più ci penso e più mi convinco che la qualità tecnica e mentale di
> quegli anni era molto più vicina agli standard internazionali (ovviamente
> del tempo). Solo che eravamo "esclusi" e non potendo confrontarci
> regolarmente con i più bravi rimanevamo confinati nella nostra
> autarchia-autistica...
>
> L'unico grande successo è stato entrare nel 6 Nazioni (ed è un successo
> meramente politico). Tutto il resto è solo marketing...
>
> Salvatore Messina
>
>
>   Il Giovedì 27 Febbraio 2014 9:46, Oliver63 <lucaoliver63 a gmail.com> ha
> scritto:
>   sto cercando di capirci qualcosa anch'io
> problemi di testa ? fisici ? di motivazione ? non lo so ...
> o tecnici ... abbiamo lavorato troppo sulla difesa ?
> il problema è che non filtra niente, non c'è un'analisi adeguata di quello
> che è successo ...
> l'allenatore dovrebbe sempre prendersi la responsabilità di quello che è
> successo (almeno ipocritamente ...) e poi confrontarsi con i suoi giocatori
> ...
> qui non si capisce ...
> è mancato il gioco tattico ? o non abbiamo avuto abbastanza palloni ... mi
> dispiace non avere le statistiche dei palloni conquistati nel gioco aperto
> perchè non vorrei fosse lì la chiave della partita ...
> è vero non abbiamo spostato il gioco avanti, ma quanti palloni abbiamo
> avuto effettivamente nel secondo tempo (mi concentro lì come analisi ...)
> ???
> se parisse va in giro per il campo, le altre terze presidiano i punti
> d'incontro o sono in ritardo ... e l'assenza di bergamasco (o di favaro,
> prima ancora ...) c'ha penalizzato ? e quanto ???
>
> boh ... !!!!
>
> brancolo nel buio ...
>
> Il 25/02/2014 08:59, Salvatore Messina ha scritto:
>
> Ci mancherebbe altro!!!!!
> Quindi qual'è la tua opinione?
>
> Salvatore Messina
>
>
>
> Il Lunedì 24 Febbraio 2014 19:38, ilfalco7 <ilfalco7 a libero.it> <ilfalco7 a libero.it> ha scritto:
>
> Mi spiace ma non concordo in nulla
>
>
> Inviato da Samsung Mobile
>
> -------- Messaggio originale --------
> Da: Salvatore Messina
> Data:24/02/2014  08:14  (GMT+01:00)
> A: rugbylist a rugbylist.it
> Oggetto: [RUGBYLIST] I:  ITSLIA SCOZIA
>
>
> Se l'allenatore, che conosce vita morte e miracoli della sua squadra, ha detto quello che ha detto, noi che ne siamo fuori non possiamo far altro che accettare.
>
> Al massimo possiamo solo considerare che i giocatori in campo NON fanno quello che chiede l'allenatore e questo è un problema perché o lo fanno per incapacità atletica o lo fanno per incomprensione delle consegne o lo fanno per scelta.
>
> Nel primo caso significherebbe che il lavoro di preparazione atletica è sbagliato o che molti giocatori non ce la fanno più a seguirlo. In questo caso si cambia il preparatore o i giocatori.
> Nel secondo caso significa che dal punto di vista delle capacità attitudinali molti dei giocatori in campo non sono pronti per l'alto livello internazionale. In questo caso si cambia chi li forma o si cambiano i giocatori.
> Nell'ultimo caso significa che il modo di gioco proposto dall'allenatore non è accettato/gradito dai giocatori. In questo caso si cambia l'allenatore o i giocatori che non gradiscono tale piano.
>
> Le soluzioni ci sono... basta metterle in atto rapidamente e non quando i buoi sono scappati...
>
> Abbiamo PERSO con un Galles inguardabile, PERSO con una Francia che si è riposata nel primo tempo in vista del Galles (con cui hanno PERSO) e PERSO con una Scozia al minimo storico (se pensiamo alla tradizione alle spalle di quella union).
>
> Qualcuno mi dica dov'è il progresso... a parte il numero dei caps e dei placcaggi, buoni solo per rivenderli in spot pubblicitari...
>
> Salvatore Messina
>
>
>
> Il Domenica 23 Febbraio 2014 18:58, Familiari Paolo <Paolo.Familiari a eni.com> <Paolo.Familiari a eni.com> ha scritto:
>
> Il problema rispetto alla Francia, che sta giocando molto male, è il bacino dove attingere che è assolutamente diverso!
> Credo sinceramente che stiamo migliorando a livello tecnico e di individualità singole anche rispetto allo scorso anno, quello che non accetto (meglio dire non giustifico) è l'atteggiamento mentale che trovo sbagliato!
> Giochiamo bene quando siamo sotto, giochiamo malissimo quando siamo evidentemente superiori come ieri o come nei test match con squadre tipo Fiji o Tonga!
> Siamo ancora in fase di crescita con ottimi giovani che spero non ci illudano troppo!
> Sono deluso perché dopo 14 anni di 6 nazioni non mi aspettavo di vincere tutte le partite ma di constatare un cambiamento mentale che non c'è stato, mentre personalmente credo che a livello tecnico/fisico i miglioramenti siano evidenti!
> Non trovo neppure ci siano problemi atletici, problemi che invece ho visto in una Francia particolarmente stanca
> Ciao
>
>
> Paolo FAMILIARI
> Finance Manager
> Chef Département Finances
>
> eni gabon s.a.
> Siège social: Boulevard du Bord de Mer
> B.P. : 7270 Libreville GabonEmail:paolo.familiari a eni.com
> Tél (Bur) : +241 01 79 45 00 Poste : 65 822
> Mobile (Bur) : +241 06 00 24 93
>
> Il giorno 23/feb/2014, alle ore 18:35, "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it> <jxcira a tin.it> ha scritto:
>
>
>
>
>  Vedo in list opinioni come quella di Gian Domenico, di Paolo e Fabio ispirate al pessimismo. Pessimismo sul carattere e la lucidità dei nostri giocatori. Non è mia intenzione criticare, anche se il carattere di noi italiani è sempre criticabile: ci trasformiamo troppo spesso producendo risultati alterni. Ma vorrei porre una domanda, aldilà della forza delle squadre in campo nel 6N. Non è che in questo 6 Nazioni chi vince è semplicemente chi sbaglia di meno dell'avversario? Punteggi bassi tra le squadre più in forma, vittorie realizzate con poche azioni determinanti, difese che assediano l'attaccante. Mi sembra semplicemente che vince chi sbaglia poco. Contro la Francia l'Inghilterra ha sbagliato di più pur giocando meglio. Ed ha perso.
> Sull'Italia vorrei dire solo una cosa. Il carattere non mi sembra il punto fondamentale. Se non stai troppo bene e ti tremano le gambe, secondo me non  c'è carattere che tenga. C'è un problema atletico in questa squadra? A me sembra di sì. Ma un'altra cosa è più importante di questo. A mio parere c'è stata una interruzione nell'evoluzione del livello tecnico della squadra. Molti stranieri sostengono che il match con la Scozia è stato equilibrato ma non dal punto di vista tecnico. Nel passato siamo stati in procinto di uscire dal 6 Nazioni e la giustificazione riguardava proprio la tecnica. Il livello tecnico è una responsabilità solo di Brunel. Lo abbiamo assunto in Italia per rafforzare la psicologia dei giocatori e l'assetto in campo. Ma se la tecnica di gioco è insufficiente, non c'è psicologia e carattere che tenga. Puoi essere anche Napoleone ma se i tuoi giocatori non !
>  soddisfa
> no quelle basi di gioco necessarie per vincere, perdi.
>
>   Che so io, falcate giuste per cambi di direzione rapida ed anche gestione dello stile di corsa, annullamento dei riferimenti degli avversari, sincronizzazione delle coppie in attacco. Un giocatore internazionale, ed i nostri lo sono, deve fare queste cose alla perfezione. Qui non c'è considerazione che tenga. E' vero quello che dice Gian Domenico, cioè vi sono problemi gravi tra federazione e clubs. Questi problemi però li ha anche la Francia e molto più acutamente di noi e da molto tempo. Brunel deve poter disporre dei suoi giocatori per periodi sufficienti e raddrizzare tecnicamente la squadra. Senza difesa adeguata si perde, ma senza basilari elementi in attacco non si vince!
>
>  giov.
> ----- Original Message -----
>
>  From: Gian Domenico Mazzocato
> To: RUGBYLIST
> Sent: Sunday, February 23, 2014 1:55 AM
> Subject: [RUGBYLIST] ITSLIA SCOZIA
>
>
> Io non mi capisco.
> ma prima di buttarci in analisi tecniche vogliamo dire che la nostra nazionale ha dimostrato di non avere nè personalità nè identità.
> E, mi piange il cuore dirlo, forse non ha neanche l'orgoglio della propria immagine. Castro se la spende negli spot televisivi e gli altri... meglio non dire. Voglio dire: almeno Castro monetizza, gli altri neanche quello.
> Se Brunel   dice che è la peggiore parita dell'Italia, vuol dire che lui l'ha mandata in campo con la mente da resettare, con l'atteggiamento sbagliato.
> Poi parliamo di touche, di prima linea, di terza linea. Di capacità di leggere le fasi di gioco.
> ma gestirle, le fasi voglio dire, è compito della testa.
> gian doenico mazzocato
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