[RUGBYLIST] R: Re: I: R: Re: R: Re: R: Re: (senza oggetto)

[ilfalco7]

Concordo con la visione espressa

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<div>-------- Messaggio originale --------</div><div>Da: Salvatore Messina <totorugby a yahoo.it> </div><div>Data:20/06/2014  10:44  (GMT+01:00) </div><div>A: ilfalco7 <ilfalco7 a libero.it> </div><div>Oggetto: Re: [RUGBYLIST] I: R: Re:  R: Re:  R: Re:  (senza oggetto) </div><div>
</div>Giocatori di interesse.
Questi che hai citato sono ottimi giocatori ma niente più. Se pensiamo di vincere qualcosa dovremmo avere ben più alti profili, sopratutto nei ruoli chiave (mediana, n. 8 ed estremo oltre ad un piazzatore sopra l'85%).
Se diamo un'occhiata alla nazionale dell'ultimo 6 Nazioni (finita all'ultimo posto) di livello internazionale vedo solo Parisse e Castrogiovanni (argentini fino al midollo). Ripeto, gli altri (aggiungerei anche Zanni e Ghiraldini) sono ottimi giocatori ma non certo decisivi in un match internazionale.
Per quanto riguarda il passato, a parte Dominguez (argentino) l'unico di altissimo livello UNIVERSALMENTE riconosciuto è stato Bettarello. Probabilmente anche qualcun altro se lo meritava ma 20/30 anni fa le apparizioni azzurre erano così rare e così poco influenti per la IRB che difficilmente potevano permettere ad un giocatore di farsi notare (a maggior merito di Bettarello).
Ricordiamoci, come mi pare pare abbia scritto qualcuno, che il palmarès di un giocatore non sono le partecipazioni ma le vittorie e un giocatore è bravo quando vince. Se vince in Italia lo è a livello nazionale, se vince all'estero a livello internazionale. Anche se, a volte, essere nella squadra che vince la Heineken Cup e il Top 14 è solo questione di avere un buon manager e il contributo dato in campo è pressoché nullo....

Società italiane di rugby.
Chiariamoci. Dire che la federazione dovrebbe "finanziare" il rugby di base è una affermazione altamente deviante. A parte nei regimi del comunismo reale (finiti come sappiamo) spero proprio che non avvenga mai. Ricordiamoci che chi paga comanda e se per disgrazia un giorno questo avvenisse sarebbe la morte del rugby.
Forse qualcuno non si rende conto che la presenza federale è già adesso sempre più massiccia, arrivando fino all'U16. Certo, sarebbe bello fare il presidente di un club spendendo i soldi federali a proprio piacimento (tutti sono bravi a spendere con il  portafogli di un altro) ma, grazie al cielo, nessuno è così fesso da concederlo.
Cosa diversa sono i piani di sviluppo, le linee di intervento ed i finanziamenti per obbiettivi. Per questi l'unico dato da valutare bene è la competenza e l'esperienza di chi li elabora oltre alla fermezza e capacità di valutazione di chi ne segue il processo. Magari io posso anche essere in grado di fare un disegno di una bella casa ma per costruirla, con la certezza che rimanga in piedi, servono un architetto, un geometra ed una impresa di costruzioni che non faccia la cresta sul cemento e con una buona affidabilità riconosciuta nel tempo.
Date, quindi, per scontate queste, c'è poi da tenere in considerazione le idee di chi elabora il progetto. Se io penso che per far crescere un movimento sportivo bisogna partire dal vertice è un'opinione, un'altro invece dalla base sostenendo le singole società sportive. Questa è però una questione "politica" (nel senso lato di gestione del movimento); in un governo di regime il "capo" decide (finché non viene eliminato fisicamente), in uno democratico la comunità valuta il progetto migliore e sceglie con le elezioni e, nel caso il progetto sia fallimentare o la gestione del progetto non sia coerente con quanto proposto, a fine mandato si cambia. Sempre che nel corso del mandato la maggioranza non cambi...
A tutt'oggi, ritornando al rugby, il progetto "d'elite" è stato politicamente riconfermato e, visto che tutti si lamentano, io penso che il problema non sia tanto del vertice federale, regolarmente e democraticamente eletto, quanto dei vertici delle singole società sportive (che sono poi gli elettori) che, a questo punto, o non sono eletti democraticamente o non sono valutati in base alle idee che portano.
In definitiva... se il presidente della Vattelapesca Rugby Club viene eletto presidente solo perché caccia la grana e/o ha "tempo da perd... (oops!) dedicare" nella gestione della società, non possiamo poi lamentarci se questi, andando a votare per il consiglio federale sceglie il portavoce di un progetto non condiviso (magari anche solo perché non è in grado di valutare alcun progetto).
Allo stesso modo se in una azienda il presidente del CdA viene eletto perché rappresentante della banca che finanzia o perché "cuggino" di uno degli azionisti e non perché in grado di fare utile, non si possono poi lamentare gli azionisti se gli utili non ci sono perché costui, invece di fare management, fa P.R. giocando a golf. Nel caso però della pecunia gli azionisti prima o poi lo "parcheggiano" dove non può fare danni ed assumono uno che i soldi li sa fare.

In tutto il resto del mondo perché da noi si continua con il golfista e si piange miseria allo stato, che ripaga i debiti, finanzia gli utili con i soldi dei fessi che tifano davanti alla TV la nazionale in Brasile o "riempiono l'Olimpico"....

 
Salvatore Messina


Il Venerdì 20 Giugno 2014 0:55, ilfalco7 <ilfalco7 a libero.it> ha scritto:





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-------- Messaggio originale --------
Da: ilfalco7
Data:20/06/2014 00:54 (GMT+01:00)
A: Giorgio Betteto ,Rugbylist
Oggetto: R: Re: [RUGBYLIST] R: Re: R: Re: (senza oggetto)


Non è vero. Alle 24 società è stato chiesto se volevano abolire A 1 e A2 come da loro richiesto. 22 si da subito e 2 falla prossima stagione.  Sono i club che non vogliono crescere. Solo risparmiare anche se è evidente che la crisi economica sta mettendo in ginocchio il nosyro sport che negli ultimi 40 anni non è affatto cresciuto nelle capacita manageriali e negli uomini che se ne occupano.

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