[RUGBYLIST] I: R: il senso del pudore

[Salvatore Messina]

A parte il fatto che nessuno sa come stiano effettivamente le cose e premettendo che Munari non mi sta nemmeno simpatico, stiamo parlando di uno che ha allenato (con ottimi risultati) e che a Treviso fa il Director of Rugby. Non è nemmeno pratica inusuale all'estero...
Che poi, magari, questa volta non ci abbia azzeccato è altra cosa ma gli esseri umani non sono infallibili.

Capiamoci.... Dalla base (categoria propaganda) fino alla serie B in Italia abbiamo un GRAVE problema tecnico (in pochi sanno effettivamente cos'è il rugby, figuriamoci insegnarlo); dalla B in su abbiamo un GRAVISSIMO problema economico (il rugby non è abbastanza diffuso e conosciuto e di conseguenza abbiamo pochi incassi negli stadi, niente diritti televisivi e pochi partecipanti, che finanzierebbero il movimento).

Fin'ora l'alto livello si è autoalimentato, utilizzando i fondi e gli incassi per sostenersi, ma per quanti paracadute si possano comprare ed aprire prima o poi si arriva a terra e non avendo speso un po' di soldini per costruire una BASE di atterraggio morbida la caduta sarà dolorosa.

Al momento, anche se ultimi, rimarremo sia nel 6 Nazioni sia in PRO12. Almeno finché queste competizioni resteranno. Il brutto è che difficilmente in Europa le cose rimarranno come ora. Sicuramente non altri 10 anni ed a quel punto, se non iniziamo adesso a fare quello che si deve fare, sì che rimarremo esclusi dai futuri giochi e senza il becco di un quattrino... nemmeno per il "carrozzone"...

Secondo me l'unico fatto positivo in questa deriva è che andando a giocare all'estero i nostri migliori nazionali non graveranno sulle casse federali ed avranno la possibilità di giocare (ed essere allenati/seguiti) ad alto livello. Sempre che il risparmio di cassa non finisca in "pensioni d'oro" ma in incentivi per gli U20 italiani emergenti.

 
Salvatore Messina



Il Lunedì 17 Marzo 2014 16:13, ilfalco7 <ilfalco7 a libero.it> ha scritto:
 


Questo poteva valere fino alla scorsa stagione quest anno la benetton purtroppo e sottolineo purtroppo ha fatto vedere  il peggio di se.
Se un tecnico a inizio stagione comunica che se ne va senza averlo concorda to e un direttore generale vs ad allenare dopo aver cacciato l allenatore é quanto di peggio si possa pensare e quedyo senza che sia una scusante si è riversato all interno della nazionale. 

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-------- Messaggio originale --------
Da: Gian Domenico Mazzocato 
Data:17/03/2014  14:32  (GMT+01:00) 
A: RUGBYLIST 
Oggetto: [RUGBYLIST] il senso del pudore 

Abbiamo preso 
due tariffe di seguito nella parte finale del torneo.
Ho visto giocatori 
demotivati, non un guizzo di orgoglio, non una reazione di dignità, non un lampo 
di voglia si riscatto.
Abbiamo perso contro una modestissima Scozia una 
partita già vinta e giocata in casa.
Abbiamo 
dilapidato l'unico punto di riferimento stabile del rugby italiano. Cioè 
Treviso. Se ne sono viste le conseguenze in campo: il nucleo denso e forte della 
franchigia-club non si è riversato, col suo impatto morale prima che 
tecnico, come era sempre stato, nelle competizioni 
azzurre.
Il che apre 
un discorso da declimare a lungo. Il sudafricano Smith consegnava al francese 
Brunel una squadra che era frutto del proprio tipo di gioco e della propria 
filosofia. Distante e diversa. Ma era una squdra e funzionava.
Il che vuol 
dire che testa e anima contano più di ogni altra cosa.
Non ci ricordiamo 
neanche l'ultima vittoria ottenuta
Abbiamo 
sciupato il tesoretto morale e tecnico di credibilità dell'anno in cui siamo 
arrivati sopra la Francia.
Abbiamo un 
settore tecnico che definire un po' disorientato è fargli un 
regalo.
Abbiamo, 
anche questo conta, eccome, un crescente disagio nel comparto 
arbitrale.
.... E 
teniamo un pietoso velo abbassato sui vuoti nel ricambio generazionale perché 
quello è un altro abisso.
Qualcuno 
difende ancora questo grafico di rendimento che sta sprofondando verso 
l'inferno?
Dov'è il 
senso del pudore?
A chi trova scusanti, con l'animo lacerato dal disastro, 
dico chiaro e tondo: comportandovi così vi rendete complici degli autori dello 
sfacelo.
gian domenico 
mazzocato

 
 
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