Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
 

[RUGBYLIST] I: R: R: I: Qual è il male dell'Italia?

Salvatore Messina totorugby a yahoo.it
Lun 17 Mar 2014 17:21:52 CET


Sì Andrew... 

Ma considera anche che ci sono società che utilizzano i soldi federali per gli impianti per fare le club house per far passare il tempo ai grandi mentre aspettano i bambini che si allenano con il primo che passa perché non ci sono soldi per un allenatore professionale ma poi la prima squadra va in giro in pullman così rimangono concentrati anche se hanno già perso tutte le partite e sono ultimi in classifica in C2 perché si allenano in 10 e il sabato sera sono tornati ubriachi alle 6 di mattina dalla discoteca...
 
Salvatore Messina



Il , Salvatore Messina <totorugby a yahoo.it> ha scritto:
 
E quindi?
Siamo inferiori e dobbiamo accettarlo quindi dobbiamo andare a cercare fuori i giocatori che non abbiamo ma non abbiamo nemmeno i manager che li cerchino e comunque è la federazione che lo deve fare ma tanto non lo può fare perché è una federazione italiana...???????????????

E allora diciamocelo!!!!

"Basta che ce sta 'o sole,
ca c'è rimasto 'o mare,
na nénna a core a core,
na canzone pe' cantà...

Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto...
chi  ha dato, ha dato, ha dato...
scurdàmmoce ' ppassato,
simmo 'e Napule paisa'..."

Una birra, la salamella e forza itaglia!
Fatalismo mediterraneo...
 
Salvatore Messina



Il Lunedì 17 Marzo 2014 16:46, Giovanni Ciraolo <jxcira a tin.it> ha scritto:
 
 
Temo che stiamo cercando 
motivi di ordine elevato per "giustificare" la nostra forte delusione nel 
6N. Semplicemente, a mio avviso i giocatori inglesi (e irlandesi) sono stati 
superiori. Attualmente sono nettamente superiori ai nostri. Che c'è di 
male a riconoscere che il tuo avversario è superiore? Nello sport, secondo me, 
non si può dire: in effetti loro giocano meglio di noi ma...questo è 
essenzialmente dovuto a...inoltre se non ci fosse capitato questo 
allora....ma nooo quel che conta è essere superiori o inferiori! Per diversi 
anni abbiamo avuto dei giocatori all'altezza di alcuni fra i migliori in Europa. 
E' stato un periodo. E' finito. Non tornerà più! Adesso si tratta di trovare 
giocatori migliori e di rischiare. Non è un problema di management federale! La 
Scozia può avere un buon management  ma se non trova anche lei 
ottimi giocatori non vince. La Scozia adesso non ha gli stessi 
centri, gli stessi mediani, poi le stesse 3linee di qualche anno 
fa. Non cercherei troppi alibi nella federazione che scassa tutto il 
sistema. Nel nostro caso forse i campioni vanno cercati anche in aree 
geografiche diverse. Nello sport vince chi ha più fame! Se Treviso ha fame, ben 
venga Treviso! In realtà non ci sono molti managers nel rugby italiano ma 
forse non ci sono mai stati. Invece dei managers a noi italiani non 
dispiace l'immagine dell'uomo solo al comando. In realtà in campo ci vanno 
i giocatori, non gli autocrati con le loro pancette! Sono i giocatori che 
in campo fintano o non fintano, che variano o non variano le direzioni di 
gioco, che interpretano o no l'avversario, sono i giocatori che vincono o 
perdono le touches. Il CT è il responsabile di una squadra, è lui che porta in 
campo una squadra ben allenata oppure si deve 
dimettere.     
g.ciraolo 
----- Original Message ----- 
>From: piero  filotico 
>To: rugbylist a rugbylist.it 
>Sent: Monday, March 17, 2014 3:38 
PM
>Subject: [RUGBYLIST] R: R: I: Qual è il  male dell'Italia?
>
>
>Secondo  Massimo Calandri su Repubblica di oggi (purtroppo il link non è disponibile)  il problema è negli errori fatti nella gestione. E io credo sia proprio così:  aver favorito chi assicurava i voti, invece che far nascere un vero movimento  dal basso.
>Rugby,  passione e sconfitte tanti soldi e pochi talenti in 15 anni di Sei Nazioni 
>L’ossessione della Federazione Italiana Rugby, che in 15  edizioni del Sei Nazioni ha incassato un tesoro da 400 milioni di euro e  almeno 5 “cucchiai di legno”, non è il diluvio di mete subìte.
> 
> 
>Da:rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] Per  conto di Luigi Bocchino
>Inviato: lunedì 17 marzo 2014  14:28
>A: rugbylist a rugbylist.it
>Oggetto: Re: [RUGBYLIST]  R: I: Qual è il male dell'Italia?
> 
>1)  Aguero 1981-Vunipola 1991
>2)  Ghiraldini 1984-Hartley 1986
>3)  Cittadini 1982-Wilson 1985
>4)  Geldenhuys 1981-Launchbury 1991
>5)  Bortolami 1980-Lawes 1989
>6)  Furno 1989-Wood 1989
>7)  Barbieri 1984-Robshaw 1986
>8)  Parisse 1983-Morgan 1989
> 
>Età  media mischia Italia: 31
>Età  media mischia Inghilterra: 26
> 
>Secondo  me è questo il male dell'Italia. Hai voglia a dire l'esperienza, ma quando a  parità di esperienza hai cinque anni di meno, la differenza in ottanta minuti  la fai eccome...
> 
>
>________________________________
> 
>Da:ilfalco7 <ilfalco7 a libero.it>
>A: "rugbylist a rugbylist.it" <rugbylist a rugbylist.it> 
>Inviato: Lunedì 17 Marzo 2014 13:22
>Oggetto: [RUGBYLIST]  R: I: Qual è il male dell'Italia?
> 
> 
>Questa volta  concordo in tutto. Ma..... 
>Personalmente se l  olimpico si riempie di appassionati e non di rugbysti mi va bene lo stesso.  Impareranno.  
>Ma dobbiamo  cambiare l approccio mentale e culturale.  Siamo convinti che per  ottenere i risultati dobbiamo lavorare dall alto vedi franchigie. Sbagliato.  Dobbiamo farlo dal basso e nemmeno dalle accademie ma dai bambini cercando di  dare delle grandi basi motorie a coloro che poi andranno nelle accademie.   Xche li dovrannno lavorare sulla tecnica e sulla comprensione del gioco  e non sulla forza e sull atletismo xche oramai sarebbe  tardi.
> 
>Inviato  da Samsung Mobile.
> 
>-------- Messaggio  originale --------
>Da: Salvatore  Messina 
>Data:17/03/2014  13:00 (GMT+01:00) 
>A: rugbylist a rugbylist.it 
>Oggetto:  [RUGBYLIST] I: Qual è il male dell'Italia? 
> 
>Io  sinceramente non capisco tutta questa  indignazione...
> 
>Non  abbiamo mai giocato bene, non siamo mai stati all'altezza e, a parte l'anno  scorso vincendo per un pelo con una Francia oscena (non è che quest'anno sia  meglio) e una Irlanda rappezzata e da riformare, ci siamo sempre giocati il  cucchiaio di legno.
> 
>Purtroppo  siamo condizionati dalla mentalità della sconfitta con onore ma nel rugby,  come nella vita, le sconfitte vanno sì accettate ma non giustificate. Se una  squadre perde ha perso, punto e basta. Bisogna analizzare come mai e, partendo  dalle cose positive (che ci sono sempre) correggere gli errori. Qualcuno si  sognerebbe mai di dire che un chirurgo ha operato molto bene ma il paziente è  morto perché non è stato abbastanza veloce a suturare l'arteria  recisa? 
> 
>Siamo  andati avanti per anni a dire che la nostra forza era la mischia ma secondo me  più per "dovere d'immagine" che altro. Oggi come oggi una mischia che ha un  range d'azione di 4/5 metri dal punto di rilancio è una mischia  inefficace.
> 
>Probabilmente  se la smettessimo di fare pubblicità al rugby con immagini di giocatori grandi  e grossi che si rotolano sul fango e cominciassimo a far capire ai ragazzini  che per giocare a rugby e fare sport bisogna essere in forma ed allenati e  saper correre, oltre che saper passare/prendere e calciare la palla, forse  cominceremmo a capire qual'è la strada per essere competitivi e le idee di  gioco di Brunel troverebbero maggior terreno  fertile.
> 
>Infine,  sarebbe anche ora, sopratutto in periodo di professionismo, che vengano  convocati e messi sotto contratto con le squadre di PRO12 giocatori "in forma"  e performanti. Per perdere con vecchie glorie tanto vale mettere un po' di  pepe alle partite con i ragazzini ITALIANI.
> 
> 
>Salvatore  Messina
> 
>P.S.  ALLENATORE: "Per fare andare la palla più lontano dovresti fare un passaggio a  spin"
>GIOCATORE:  "Che cos'è il passaggio spin?"
>A  "Un passaggio avvitato"
>G  "Non capisco"
>A  "Vabbeh, vieni domani al campo che te lo faccio  vedere"
>G  "Non posso, domani devo andare a Roma per vedere  l'ITAGLIA"
> 
>Un  esempio dello spettatore medio dell'Olimpico....
> 
>Il  Sabato 15 Marzo 2014 22:38, Giovanni Ciraolo <jxcira a tin.it> ha scritto:
>Premesso  il fatto che sconfitte del genere come oggi con l'Inghilterra ci sono sempre  state, e da parte di ogni squadra, vedi come nel caso della Scozia la  disfatta ha causato l'immediato licenziamento del selezionatore (tra  l'altro recepito malissimo dai giocatori), qual'è il male dell'Italia? E'  vero come scrive Federico che non abbiamo più certezze in avanti: penso  che Brunel abbia lavorato molto sulla psicologia di gioco, ma l'aspetto  tecnico-agonistico sia stato trascurato. Si veda anche la Francia. Da quello  che si è notato oggi, forse quello che manca al momento nel clan azzurro è  semplicemente il duro lavoro. I gallesi sono usciti male da Twickenham ma  si sono ripresi con un training durissimo. Sembra che attualmente nelle  istanze del rugby italiano si siano congelate le spinte al rafforzamento  dei clubs e dei giocatori. Manca un rafforzamento fisico ed economico del  nostro patrimonio di gioco. Senza fare analisi
 catastrofiche, talvolta  veritiere ma insufficienti, sarebbe bene capire il perché di questa  fragilizzazione delle forze in campo in Italia. Sembra che non ci sia più nei  clubs ed in nazionale chi affronta il confronto con i giocatori con un  colloquio "franco e sincero". E' tutta colpa di Gavazzi? Magari! Ho  l'impressione che la "base produttiva" del nostro rugby manchi anche di una  nuova completa generazione di trainers.
>g.ciraolo    
>-----  Original Message ----- 
>>From:ortelius79 a inwind.it 
>>To:rugbylist a rugbylist.it 
>>Sent:Saturday, March 15, 2014 3:24 PM
>>Subject:[RUGBYLIST] Qual è il male dell'Italia?
>> 
>>Bene, meno male  che questo torneo è finito. Era tanto non vedevo un'Italia così depressa e  deprimente. Secondo alcuni è un problema fisico, secondo me è mentale. In  questo torneo ho visto raramente una squadra unita, che gioca con fiducia.  La Scozia sarà al nostro livello, ma con la Francia ha fatto una partita  bellissima. Noi sembriamo spersi, senza capo né coda, con poca voglia.  Abbiamo chiaramente dei veri problemi nei ruoli chiave, ma se cominciano a  vacillare pure le certezze in mischia e in touche dove vogliamo andare? Lo  spogliatorio è di nuovo spaccato, come ai tempi di Mallett? Abbiamo un  capitano che non fa il capitano: perfetto per le conferenze stampa, inutile  se non dannoso per trascinare e unire i compagni. Boh, la situazione è  veramente deprimente, vorrei sapere che ne pensa Gavazzi al riguardo. 
>>Saluti da una  Francia che non sta molto meglio
>>Federico 
>>
>>________________________________
>> 
>>__________________________________________
>>Gestisci 
    la tua iscrizione
>>http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist 
>
>__________________________________________
>Gestisci 
  la tua iscrizione
>http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist    
>
>__________________________________________
>Gestisci 
  la tua iscrizione
>http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist    
>
>
>__________ Informazioni da ESET NOD32 Antivirus, 
  versione del database delle firme digitali 9551 (20140317) 
  __________
>
>Il messaggio è stato controllato da ESET NOD32 
  Antivirus.
>
>www.nod32.it
>
>__________ 
  Informazioni da ESET NOD32 Antivirus, versione del database delle firme 
  digitali 9551 (20140317) __________
>
>Il messaggio è stato controllato da 
  ESET NOD32 Antivirus.
>
>www.nod32.it
>
>________________________________
> __________________________________________
>Gestisci la tua 
  iscrizione
>http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist 
>
__________________________________________
Gestisci la tua iscrizione
http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist    
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: http://www.rugbylist.it/pipermail/rugbylist/attachments/20140317/67896c5e/attachment-0001.html 


Maggiori informazioni sulla lista Rugbylist