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[RUGBYLIST] SECONDO VOI

Luca Oliva lucaoliver63 a gmail.com
Dom 8 Feb 2015 10:31:45 CET


Nello specifico della partita, abbiamo "sgomberato" i punti d'incontro per
avere più difensori nello spazio, in questo modo abbiamo lasciato
l'iniziativa all'Irlanda nel gioco aperto. Non avendo avuto una mischia
preponderante e essendo stati surclassati in touche, questo praticamente ha
voluto dire non avere palloni da giocare per tutta la partita.
Questa è una scelta precisa dello staff tecnico che può essere cambiata già
dalla prossima partita con l'Inghilterra: mettere uno o due grilli-talpa in
più nei punti di break-down per contestare il possesso e recuperare
palloni. Questo comporta naturalmente di "perdere" 1-2 uomini fuori, ed è
una scelta che è già stata scartata dal ns staff per avere più efficacia
difensiva. Staremo a vedere ...

In generale, il ns rimane un movimento in grado di produrre alcuni buoni
giocatori che giocano all'estero, ma non un quantitativo sufficiente per
competere ad alto livello. In questo senso, le sconfitte più gravi non sono
quelle della prima squadra, che possono essere "drogate" dal lavoro su un
gruppo super-professionalizzato, ma quelle delle rappresentative giovanili.
La sconfitta 40-13 della nazionale Under 20 nel pantano di Biella è molto
più indicativa. È lì che meglio si apprezzano le differenze a livello di
costruzione e di formazione dei giocatori.

In sintesi, il livello del ns movimento attuale NON È da top ten mondiale.
Dovremmo prima di tutto rendercene conto, e fare un bagno di umiltà. Dopo
di che, forse, si può ripartire.

Ciao.
Luca Oliva

Il domenica 8 febbraio 2015, Giovanni Sonego <giovanni a sonego.net> ha
scritto:

>  Giovanni Ciraolo ha scritto il 07/02/2015 alle 21:50:
>
> Chi potrebbe lavorare sul dettaglio a mio parere è l’ex-superiore di
> Brunel, cioè Bernard Laporte. Più si va avanti e più mi convinco che uno
> come lui potrebbe riorganizzare il nostro rugby.
>
>
> E' proprio qui che ti voglio. Un buon allenatore di nazionale può
> rinnovare il gioco, portare idee e far ottenere dei risultati alla
> nazionale, ma non può riorganizzare il nostro rugby. Io sono sempre piu'
> convinto che la nazionale sia rappresentativa del movimento rugbyistico di
> un determinato paese. Nazioni che hanno un rugby forte, producono nazionali
> forti. Nazioni che hanno un movimento debole, producono nazionali deboli.
> Il nostro movimento rugbyistico forte non è di sicuro, se comparato con
> quello delle nazionali al vertice mondiale. E infatti le nostre nazionali
> fanno cagare.
>
> Cercare l'allenatore risolutore di tutti i problemi, il mago che con un
> colpo di bacchetta e uno di culo fa vincere un gruppo di professionisti che
> giocano all'estero puo' contribuire a dare un po' di diffusione mediatica.
> E' proprio questo il principio su cui mi sembra storicamente ispirata la
> gestione della federazione. Cerchiamo di ottenere i risultati della
> nazionale e sull'onda dell'entusiasmo arriveranno un sacco di praticanti e
> costruiremo un movimento solido. Bella genialata. Sono 15 anni e i
> risultati sono quelli che sono. Sarebbe anche ora che qualcuno se ne
> rendesse conto e che si cominciasse a rivedere questo approccio
> fallimentare.
>
> (Ecco cosa intendevo affermare dicendo che anche Brunel è incolpevole)
>
> Ciao
> Giovanni Sonego
>
>
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