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[RUGBYLIST] I: I: R: Re: R: SECONDO VOI

Luca Oliva lucaoliver63 a gmail.com
Mer 11 Feb 2015 10:39:38 CET


Tecnicamente, la Georgia, che è 15^ nel ranking a 0,43 punti da noi 
(!!!) potrebbe anche rivendicare qualcosa nella malaugurata ipotesi 
dovesse sorpassarci.
E' vero che ora abbiamo il 6Nazioni e puta caso una vittoria in 
trasferta in Scozia (9) o una vittoria casalinga contro Francia (7) o 
Galles (6), squadre molto meglio piazzate di noi, ci darebbe un gran 
boost per risalire.
Ma già a novembre Lynn Howells, ex-tecnico della Leonessa Brescia ed 
attuale allenatore della Romania (16), citando l'ultima partita giocata 
in Georgia davanti a 62.000 spettatori (!!!!), ha chiesto che venisse 
istituito un play-off tra l'ultima classificata del 6Nazioni e la prima 
classificata della European Nations Cup.
Proviamo a metterci un pò nei loro panni: in Georgia vanno 62.000 
persone (!!!!!) - immagino prevalentemente georgiane - a vedere una 
partita contro la Romania, e sono a 0,43 punti dal ranking verso di noi 
... Beh è vero che Tiblisi non vale Roma e che la Georgia ha una 
popolazione di 5.000.000 di abitanti, ma io qualche interrogativo me lo 
porrei ...
Anche solo a livello promozionale, un bel play-off Scozia-Georgia o 
Italia-Romania varrebbe il prezzo del biglietto, no ?
Una provocazione ? Senz'altro, ma l'umilità, concetto col quale 
terminavo il mio primo intervento su questo argomento, è la chiave di 
volta da cui ripartire ...
Abbiamo sbagliato "qualcosa" in questi anni ? Lo considero possibile ... 
Prendiamone coscienza, e ripartiamo con un salutare bagno di umiltà ... 
Non potremo che giovarcene ...

Ciao.
Luca

Il 11/02/2015 09:55, Salvatore Messina ha scritto:
> Forte????
> La pecora è un animale utilissimo che, fin dai primordi dell'umanità. 
> con il suo allevamento ha contribuito allo sviluppo della civiltà: si 
> tosa per fare la lana, si munge per il latte e con gli agnelli si fa 
> un ottimo abbacchio.
>
> Il "popolo del rugby" è utilissimo parimenti: viene tosato con i 
> biglietti dello stadio per riempire le casse federali, viene munto con 
> il volontariato ed i bambini contribuiscono ad aumentare il numero dei 
> tesserati. In cambio gli si da un po' di guitti da palcoscenico e li 
> si abbonisce con i "valori" del rugby. E tutti in massa senza 
> riflettere seguono il cane pastore ma attenzione, al minimo 
> sbandamento, parte subito un bel morso nei garretti....
>
> Potevo dire pecore ma il "popolo del rugby" (che nel 90% dei casi di 
> rugby capisce solo il terzo tempo) non mangia trifoglio ma beve birra. 
> PecorONI è più consono alla stazza.... *;) occhiolino
>
> Veramente c'è qualcuno che va a vedere la partita per lo spettacolo in 
> campo? Per la tensione emotiva? O per mangiare soppressata/salamelle, 
> bere birra, vestirsi da carnevale e fare casino con gli amici?
> Per carità, ognuno fa quello che vuole ma un barbecue su un prato 
> costa meno.
>
> Sopratutto, se TUTTI quei 60.000 spettatori la domenica andassero a 
> vedere il vero rugby, quello di base, dei nostri ragazzini delle 
> giovanili o comunque del rugby veramente NAZIONALE, come fanno dalla 
> Nuova Zelanda all'Irlanda. Facessero questo allora sì che sarebbero 
> rugbysti che rispettano i VALORI del rugby.
>
> Giusto per dare un accenno tecnico, farebbero circa 100 spettatori 
> ogni domenica per ogni piccola o grande società sportiva italiana, che 
> contribuirebbero con 1.000,00 euro di media, per un totale di circa 
> 20.000,00 euro all'anno.
> In realtà le due franchigie in PRO12 non arrivano nemmeno a 5000 
> spettatori (????) e nel nostro campionato di Eccellenza non si arriva 
> a 1000.
>
> No, non vado all'Olimpico perché la partita me la guardo in Club House 
> con i ragazzini che alleno.
> No, non faccio carnevale perché non ho bisogno di travestirmi per 
> divertirmi con gli amici.
> Sì bevo birra e quello che spendo va alle casse della piccola società 
> sportiva del mio paese.
>
> Salvatore Messina
>
> ----- Messaggio inoltrato -----
> *Da:* S. Olandese <olandese a pacospa.it>
> *A:* rugbylist a rugbylist.it
> *Inviato:* Martedì 10 Febbraio 2015 12:55
> *Oggetto:* Re: [RUGBYLIST] I: R: Re: R: SECONDO VOI
>
> Buongiorno Salvatore
> ....."anche quei 4 pecoroni, che vanno all'olimpico a fare carnevale e 
> bere birra"
> un pò forte non ti pare?
> non discuto le tue osservazioni tecniche, che spesso condivido, ne 
> l'analisi di quello che è stato fatto o di quello che "non" è stato 
> fatto, ma stavolta con quella frase credo tu sia andato oltre 
> dall'esprimere la propria opinione.
> Non per fare polemica solo perchè sia chiaro il tuo pensiero 
> permettimi tre domande:
> non vai all'olimpico?
> non fai carnevale?
> non bevi birra?
> io non vado all'olimpico, solo perchè non posso.
> faccio carnevale, graziaddio vivo in una città famosa per il suo 
> Carnevale.
> bevo birra, mia moglie a volte dice anche troppa
>
> saluti
> Salvatore Olandese
>
>
>
>     ----- Original Message -----
>     *From:* Salvatore Messina <mailto:salva.messina a yahoo.it>
>     *To:* rugbylist a rugbylist.it <mailto:rugbylist a rugbylist.it>
>     *Sent:* Tuesday, February 10, 2015 12:11 PM
>     *Subject:* [RUGBYLIST] I: R: Re: R: SECONDO VOI
>
>     Diciamo che non c'erano obbligatorietà per l'attività giovanile e
>     le società che la facevano erano di alto livello nazionale, con
>     tecnici molto competenti e con una selezione drastica dei profili
>     giovanili che per capacità tecnico/atletiche/psicologiche non
>     erano adatti per il rugby.
>
>     Poi in quegli anni l'Amatori Milano sponsorizzato mediolanum aveva
>     un budget elevato e si poteva permettere i migliori atleti del
>     panorama mondiale ed italiano in un periodo in cui il rugby era
>     amatoriale ed i pochi soldi che giravano erano spesi bene su
>     profili di tecnici e/o giocatori di comprovata capacità e non su
>     raccomandazione e comprovata lealtà "politica".
>
>     In più la FIR non contava un bel nulla ed i 4 soldi rimediati con
>     i tesseramenti bastavano appena per pagare gli stipendi di quattro
>     gatti di dipendenti volenterosi.
>
>     L'errore del movimento è stato quello di aver "schifato" il 6
>     Nazioni e non aver capito la rivoluzione professionistica, che ha
>     sconvolto sopratutto l'emisfero australe (i francesi erano già
>     ricchi), lasciando tutto in mano a Dondi. Il quale non ha fatto
>     altro che tirare acqua al suo mulino federale e per i club di
>     serie A (e giù via a cascata) non c'è più stata trippa per gatti.
>
>     Adesso la situazione pare ribaltata, con una federazione che si
>     scopre senza più spinta ed entusiasmo e quando finalmente anche
>     quei 4 pecoroni, che vanno all'olimpico a fare carnevale e bere
>     birra capiranno che tanto vale fare una scampagnata in collina che
>     lo spettacolo è lo stesso, non andranno più allo stadio anche con
>     i biglietti omaggio il castello di carte cadrà.
>
>     Pensiamoci bene quando per investire in "immobili di pregio" ci
>     verrà chiesto il nostro voto...
>
>     Se il rugby italiano si deve arrangiare che lo faccia da subito....
>     Salvatore Messina
>
>     ----- Messaggio inoltrato -----
>     *Da:* Luca Oliva <lucaoliver63 a gmail.com>
>     *A:* rugbylist a rugbylist.it
>     *Inviato:* Martedì 10 Febbraio 2015 11:12
>     *Oggetto:* Re: [RUGBYLIST] R: Re: R: SECONDO VOI
>
>     I talenti erano nati e cresciuti all'interno di un sistema di
>     reclutamento e formazione totalmente impostato e gestito dai club.
>     Milan e Treviso giocavano all'interno del campionato nazionale.
>
>
>
>     Il 08/02/2015 18:49, ilfalco7 ha scritto:
>     Negli anni 90 i giocatori giocavano nel campionato nazionale. Ma
>     erano praticamente un franchigia milan e benetton che
>     racchiudevano il 90% dei giocatori azzurri. È che cost aveva
>     inventato un sistrma difensivo a lungo copiato e c erano un
>     maggior numero di talenti. I dominguez troncon vaccari giovannelli
>     gardner giacheri properzi checchinato etc oggi non ci sono.
>     Inoltre la mediana era se non la migliore tra le prime al mondo
>
>
>     Inviato da Samsung Mobile.
>
>
>     -------- Messaggio originale --------
>     Da: Luca Oliva
>     Data:08/02/2015 13:57 (GMT+01:00)
>     A: rugbylist a rugbylist.it <mailto:rugbylist a rugbylist.it>
>     Oggetto: Re: [RUGBYLIST] R: SECONDO VOI
>
>     La scelta strategica che è stata fatta in questi anni è molto
>     evidente.
>     Si è scelto di "costruire" il vertice, e di lì a cascata tutto il
>     resto.
>     Si è partiti dalla squadra nazionale, cui è stato affidato prima
>     un allenatore di grande professionalità arrivato dall'estero, poi
>     uno staff altrettanto articolato e professionale.
>     Poi ci è resi conto che il numero di atleti su cui lavorare era
>     troppo limitato, e che era necessario allargare il bacino di
>     atleti da cui attingere per costruire la squadra.
>     Allora sono state costituite le franchigie, drenando il campionato
>     nazionale, per avere una base allargata (60-70 atleti) da cui
>     "pescare" per effettuare le convocazioni, atleti che fossero
>     allenati a competere in manifestazioni di ritmo ed intensità
>     superiori.
>     Forse però due franchigie non bastano più, e qualcuno comincia a
>     insinuare la necessità di una terza franchigia, per aumentare la
>     base (ma forse bisognerebbe dire il "vertice") su cui lavorare.
>     Qualcun altro comincia a porsi però un interrogativo: ma questi
>     100-atleti-100 su cui lavorare da dove arrivano ? dai club ? dalle
>     accademie ? qual è il sistema a cui pensiamo ?
>     Spingendo alle estreme conseguenze il paradigma finora impostato
>     dovremmo pensare ad una serie di campionati giovanili, ma anche
>     minori, totalmente gestiti dalla federazione, con l'unico scopo di
>     allevare "in batteria" i futuri adepti della nazionale.
>     Un rugby totalmente staccato dalla base, cioè ai club, cui forse
>     verrebbe demandato l'organizzazione di tornei e competizioni nel
>     più classico stile "rugby e salsicce". Un roots rugby, dunque,
>     buono solo per allevare tifosi della nazionale, insomma gente da
>     stadio e da audience televisiva.
>     E' un pò questo che tutti noi ci sentiamo.
>     Esiste un'alternativa ? Certo, è restituire centralità ai club,
>     ridare loro risorse e fiducia nella capacità di "costruire"
>     talenti in casa da affidare poi alla crescita nelle proprie
>     accademie o in accademie di maggiore prestigio magari all'estero
>     ("ogni club, un accademia", potrebbe essere lo slogan).
>     Ritornare dunque ad un sistema che ha consentito comunque alla
>     nazionale di sfornare da sempre "prestazioni onorevoli" contro le
>     altre nazionali delle home unions e la Francia, anche prima che il
>     confronto sistematico rendesse statisticamente più probabile
>     questa eventualità e che ci ha consentito, in condizioni
>     particolari, di avere una "generazione vincente", quella degli
>     anni '90. Coloro infatti che citano gli sporadici successi della
>     nostra nazionale e delle rappresentative giovanili negli ultimi
>     anni non fanno altro che sottolineare il carattere episodico di
>     tali risultati. Mai, e dico mai, negli ultimi 20 anni abbiamo
>     avuto una generazione in grado di imporsi sui pari età delle altre
>     nazioni europee, e dico soprattutto a livello giovanile dove non
>     si dovrebbe ancora risentire del gap di preparazione con i
>     campionati professionistici.
>
>     Venendo al tuo quesito, Giandomenico, non mi sento di dire nè che
>     siamo andati avanti nè che siamo andati indietro, semplicemente
>     siamo rimasti al palo.
>
>     E questo, lo ribadisco, a prescindere dal risultato della partita
>     di ieri che, rivista oggi, evidenzia come alcune scelte diverse a
>     livello di formazione avrebbero reso l'esito più incerto e la
>     competizione meno frustrante. Ma parliamo sempre di "vertice",
>     dunque, e lì sta l'errore.
>
>     Ciao.
>     Luca
>
>     Il 08/02/2015 12:17, Gian Domenico Mazzocato ha scritto:
>     *Non spacchiamo il capello.
>     Facciamoci domande semplici.*
>     *1)**Questa squadra ha una “idea” di gioco dentro? Ancora più in
>     generale ha un’anima? È gruppo?*
>     *2)**Ha un progetto?*
>     *3)**In 15 anni siamo cresciuti o andati indietro?*
>     *4)**Che cosa abbiamo alle spalle di questi? Il rugby delle
>     accademie?*
>     **
>     *Io vedo buio che di più non si può*
>     *gian domenico m*
>     **
>     **
>     *vieni a trovarmi nel mio sito**
>     **http://www.giandomenicomazzocato.it/**
>     **i miei libri, le conferenze, **
>     **i miei diari di viaggio,**
>     **gli appuntamenti e tanto altro*
>     *scrivimi**
>     **giandoscriba a giandomenicomazzocato.it*
>     <mailto:giandoscriba a giandomenicomazzocato.it>*
>     **------------------------------------------*
>     **
>     *Da:*rugbylist-bounces a rugbylist.it
>     <mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it>
>     [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it] *Per conto di *Luca Oliva
>     *Inviato:* domenica 8 febbraio 2015 10.32
>     *A:* rugbylist a rugbylist.it <mailto:rugbylist a rugbylist.it>
>     *Oggetto:* Re: [RUGBYLIST] SECONDO VOI
>     Nello specifico della partita, abbiamo "sgomberato" i punti
>     d'incontro per avere più difensori nello spazio, in questo modo
>     abbiamo lasciato l'iniziativa all'Irlanda nel gioco aperto. Non
>     avendo avuto una mischia preponderante e essendo stati surclassati
>     in touche, questo praticamente ha voluto dire non avere palloni da
>     giocare per tutta la partita.
>     Questa è una scelta precisa dello staff tecnico che può essere
>     cambiata già dalla prossima partita con l'Inghilterra: mettere uno
>     o due grilli-talpa in più nei punti di break-down per contestare
>     il possesso e recuperare palloni. Questo comporta naturalmente di
>     "perdere" 1-2 uomini fuori, ed è una scelta che è già stata
>     scartata dal ns staff per avere più efficacia difensiva. Staremo a
>     vedere ...
>     In generale, il ns rimane un movimento in grado di produrre alcuni
>     buoni giocatori che giocano all'estero, ma non un quantitativo
>     sufficiente per competere ad alto livello. In questo senso, le
>     sconfitte più gravi non sono quelle della prima squadra, che
>     possono essere "drogate" dal lavoro su un
>     gruppo super-professionalizzato, ma quelle delle rappresentative
>     giovanili. La sconfitta 40-13 della nazionale Under 20 nel pantano
>     di Biella è molto più indicativa. È lì che meglio si apprezzano le
>     differenze a livello di costruzione e di formazione dei giocatori.
>     In sintesi, il livello del ns movimento attuale NON È da top
>     ten mondiale. Dovremmo prima di tutto rendercene conto, e fare un
>     bagno di umiltà. Dopo di che, forse, si può ripartire.
>     Ciao.
>     Luca Oliva
>     Il domenica 8 febbraio 2015, Giovanni Sonego <giovanni a sonego.net
>     <mailto:giovanni a sonego.net>> ha scritto:
>     Giovanni Ciraolo ha scritto il 07/02/2015 alle 21:50:
>
>         Chi potrebbe lavorare sul dettaglio a mio parere è
>         l’ex-superiore di Brunel, cioè Bernard Laporte. Più si va
>         avanti e più mi convinco che uno come lui potrebbe
>         riorganizzare il nostro rugby.
>
>
>     E' proprio qui che ti voglio. Un buon allenatore di nazionale può
>     rinnovare il gioco, portare idee e far ottenere dei risultati alla
>     nazionale, ma non può riorganizzare il nostro rugby. Io sono
>     sempre piu' convinto che la nazionale sia rappresentativa del
>     movimento rugbyistico di un determinato paese. Nazioni che hanno
>     un rugby forte, producono nazionali forti. Nazioni che hanno un
>     movimento debole, producono nazionali deboli. Il nostro movimento
>     rugbyistico forte non è di sicuro, se comparato con quello delle
>     nazionali al vertice mondiale. E infatti le nostre nazionali fanno
>     cagare.
>
>     Cercare l'allenatore risolutore di tutti i problemi, il mago che
>     con un colpo di bacchetta e uno di culo fa vincere un gruppo di
>     professionisti che giocano all'estero puo' contribuire a dare un
>     po' di diffusione mediatica. E' proprio questo il principio su cui
>     mi sembra storicamente ispirata la gestione della federazione.
>     Cerchiamo di ottenere i risultati della nazionale e sull'onda
>     dell'entusiasmo arriveranno un sacco di praticanti e costruiremo
>     un movimento solido. Bella genialata. Sono 15 anni e i risultati
>     sono quelli che sono. Sarebbe anche ora che qualcuno se ne
>     rendesse conto e che si cominciasse a rivedere questo approccio
>     fallimentare.
>
>     (Ecco cosa intendevo affermare dicendo che anche Brunel è incolpevole)
>
>     Ciao
>     Giovanni Sonego
>
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