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[RUGBYLIST] italia scozia

gallomassimo gallomassimo a iol.it
Dom 25 Feb 2007 16:48:57 CET


sempre più preciso e sempre più d'accordo ma sempre più convinto della superbia. Tutti gli allenatori del mondo con un briciolo di razionalità impongono alla propria sq



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>From      : rugbylist-bounces a rugbylist.it
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Cc          : 
Date      : Sun, 25 Feb 2007 15:10:06 +0100
Subject : Re: [RUGBYLIST] italia scozia







> gallomassimo ha scritto:
> > ...d'accordissimo ma credo che la scelta di non calciare sia dipesa anche da supponenza e dalla superbia. Come a dire 'siete l'Italia ora ve ne facciamo 4'... si sono attaccati riccamente... a questo aggiungerei che la poca disciplina che ha determinato i calci è stata frutto della situazione. Non è facile rimanere lucidi con una vittoria di tale importanza a portata di mano...
> >   
> Puo' darsi che dipenda da quello. Anzi, in un primo momento ho pensato 
> anch'io che si trattasse solo un eccesso di supponenza.
> 
> E' ovvio che non c'e' mai un solo elemento a determinare il risultato di 
> una scelta. In una frazione di secondo i giocatori si fanno carico di 
> una grossa responsabilita', e la scelta mescola tutto: superbia e 
> orgoglio, calcolo probabilistico e ipotesi su effetti psicologici.
> 
> Credo che, in generale, al scelta di giocare o non giocare in un certo 
> modo dovrebbe essere dettata elementi razionali e oggettivi.
> 
> Invece, molto spesso, l'elemento che prevale sulla scelta e' l'elemento 
> caratteriale/psicologico. Cioe' la scelta e' determinata da un pensiero 
> del tipo: siccome  la componente motivazionale e' fondamentale per 
> vincere, si rinuncia a tentare i 3 punti per cercare un punteggio 
> maggiore (e di solito ancora piu' incerto) perche' questo dara' una 
> salutare sferzata adrenalinica a tutti i giocatori della mia squadra.
> 
> Il ragionamento spesso funziona. Ma, come abbiamo potuto vedere ieri, in 
> quanto a sferzata motivazionale, non c'e' nulla che conti quanto la 
> vittoria... E, aggiungo, non c'e' nulla che deprima di piu' quanto 
> l'aver gettato al vento punti "quasi certi"
> 
> Percio', sempre rimanendo nell'ambito di cercare un miglioramento in 
> tutti gli elementi psicologici (attenzione, aggressivita', motivazione, 
> lucidita') credo che prima di tutto si debba lavorare per conseguire la 
> vittoria, in modo lucido e spietato.
> 
> La scelta se "piazzare o giocare" e' una scelta fondamentale. Ma credo 
> che bisognerebbe lavorare su dei dati statistici, prima di pensare cose' 
> meglio fare.
> 
> Secondo me sarebbe necessario, che qualcuno elaborasse una analisi 
> proprio per determinare come ci si dovrebbe comportare in caso di scelta 
> se piazzare o giocare.
> 
> Bisognerebbe sapere, per esempio, quante volte la scelta di non piazzare 
> si e' EFFETTIVAMENTE concretizzata in una marcatura (e di quanti punti, 
> 7 o 5).
> Inoltre bisognerebbe anche sapere qual e' la percentuale di calci che 
> vengono trasformati e quanti vengono sbagliati. Non bisognerebbe 
> dimenticare, in questa analisi, del punto in cui si deve giocareo o 
> piazzare. e' ovvio che i dati di conversione cambiano se la punizione e' 
> al centro dei pali, o se e' vicino a 15 metri o vicino ai 5. E forse 
> questa analisi andrebbe fatta anche tenendo conto del momento in ci si 
> trova. E' altrettanto ovvio, infatti,  che a risultato ormai 
> compromesso, puo' essere piu' divertente giocare una palla piuttosto che 
> piazzare. E allora gioca lo stesso, anche se non conviene.
> 
> Supportati da una analisi storico-statistica di questo tipo, in molti 
> casi la scelta che massimizza il risultato sarebbe quasi automatica. E 
> si otterebbero due risultati importanti: massimo risultato e basso senso 
> di scoramento se poi' non va. Chi potrebbe avere da recriminare se si 
> sceglie la strada che razionalmente porta al risultato migliore?
> 
> E' altrettanto ovvio, pero', che rimarranno tantissime situazioni in cui 
> la scelta sara' piu' o meno uguale. E li' decidera' il capitano, 
> fiutando l'aria del momento. Ma in tutti gli altri casi, non ci si puo' 
> permettere di "fiutare l'aria".
> 
> Credo che una analisi del genere aiuterebbe le squadre a tutti i 
> livelli. Chissa' se e' gia' stata fatta. Sarebbe interessante conoscerla.
> 
> Ciao
> Giovanni Sonego
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