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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 20 Nov 2006 14:10:18 CET


Com'è ormai consuetudine, copio ed incollo dal Gazzettino.
Ciao.
Franco (TV)
Il presidente del Petrarca, primo in classifica, analizza il deludente
ko con l'Argentina mettendolo in relazione con lo sviluppo del
movimento
«Per un'Italia forte serve un campionato forte»
Lorigiola: «La diaspora all'estero e il Super 10 debole non servono a
crescere». Mediana azzurra: Scanavacca deve giocare

«A cos'è servito mandare i migliori italiani all'estero e affossare il
Super 10 con regole non i linea con gli altri Paesi europei? A perdere
contro la seconda squadra dell'Argentina. Perchè la Nazionale cresca
bisogna investire in un campionato forte, capace di creare spettacolo,
pieno di giocatori di qualità e sottoposto a regole che ci mettano al
pari con l'Europa».
Fulvio Lorigiola la vede così. La sconfitta di sabato a Roma contro i
Pumas (23-16) non è stata per lui solo l'ennesima occasione persa di
un'Italia che non riesce a diventare grande. È la dimostrazione di una
politica di sviluppo senza futuro del movimento rugbistico, che ha
come terminale negativo anche i risultati azzurri. «La mia non è una
critica preconcetta alla federazione, ma la presa di coscienza di un
dato di fatto oggettivo» continua il presidente del Carrera Petrarca
per fugare il campo da dubbi. Tradotto, sbaglia chi pensa che
Lorigiola dica questo per le vecchie ruggini con il presidente della
Fir Giancarlo Dondi. Lo fa come analisi oggettiva dall'alto della sua
esperienza di ex giocatore, avvocato, dirigente e oggi presidente di
club in testa dopo anni al Groupama Super 10.

«Un Super 10, premetto, che rimane dignitoso solo grazie agli sforzi
dei club - continua il discorso - Ma che è stato impoverito in
particolare da due fattori. 1) La regola dei 12 italiani, di cui uno
under 19, spacciata come adeguamento alle norme anti-stranieri Coni.
In realtà quella del Coni è una direttiva. Non è vincolante, non è un
obbligo. Infatti altre federazioni (calcio, basket) non la seguono
alla lettera. Solo noi abbiamo voluto esseri così ligi, e i risultati
si vedono. In Italia non ci sono 200-220 giocatori italiani di qualità
a spalmare su 10 squadre. 2) La fuga dei migliori talenti all'estero,
che ha subito un'impennata.

Il prodotto di tutto ciò è stata una nazionale non più figlia del
campionato (con i Pumas c'erano solo 4 azzurri di nostri club nel XV).
Si pensava di avere così giocatori più forti, perchè formati
all'estero all'alto livello. Il campo ha detto che non è così. Non oso
pensare quale sarebbe stato il risultato se sabato a Roma ci fosse
stata l'Argentina che ha battuto l'Inghilterra, invece di quella con
9/22 di atleti che giocano in club dilettantistici argentini».

Il modello di sviluppo della diaspora all'estero, però, proprio con i
Pumas ha funzionato. Portandoli al 6. posto nel ranking mondiali. «Ma
da loro non c'è il professionismo, era inevitabile - spiega Lorigiola
- Se guardate tutti gli altri grandi Paesi rugbistici, Francia,
Inghilterra o emisfero sud, fanno l'esatto contrario di quanto fa
l'Italia: trattengono i migliori giocatori in patria, li mettono sotto
contratto (club, province o federazione a seconda della struttura
organizzativa) e puntano a una competizione interna forte,
spettacolare, che elevi il livello tecnico, crei interesse nei mass
media, attiri sponsor e pubblico».

Lorigiola spezza una lancia poi a favore del tecnico Pierre Berbizier.
«Le colpe delle sconfitte non sono certo sue, stanno più a monte». E
da collega, ex mediano di mischia, lo difende anche sulla criticata
scelta di usare la nuova mediana Simon Picone-Andrea Scanavacca solo a
14' dal termine. «Picone è giovane, può aspettare un po'. Attualmente
si equivale a Griffen, che ha fatto un ottimo Sei Nazioni. Chi non può
aspettare è Scanavacca, da tempo la miglior apertura italiana.
Rigenerata dal trasferimento a Calvisano, dove non ha le
responsabilità che aveva a Rovigo. Se lo convochi a 33 anni devi farlo
giocare, non lasciarlo in panchina. Sono convinto che Berbizier sabato
lo farà giocare con il Canada. E poi il suo vero banco di prova sarà
il prossimo Sei Nazioni».

Ivan Malfatto
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In serie C l'Oderzo espugna Belluno


SUPER TEN Dopo due settimane riprenderà domenica il Groupama
Assicurazioni Super Ten, il massimo Campionato che si giocherà per la
seconda volta nello stesso fine settimana della Nazionale. Programma
(ore 15): Benetton Treviso-Almaviva Capitolina, Cammi
Calvisano-Amatori Catania, Carrera Padova-Overmach Parma (ore 18,
diretta Sky), Femi Cz Rovigo-Arix Viadana, SKG Parma-Infinito
L'Aquila. Classifica: Benetton, Cammi, Carrera 22, Arix 21, Overmach
15, SKG 13, Almaviva 9, Infinito 8, Amatori Catania 6, Femi Cz 3.
CONTEPOMI Una botta al collo e non problemi alla spalla infortunata in
passato per Manuel Contepomi. Questa la diagnosi dell'infortunio
dell'argentino in forza al Femi Cz Rovigo. Contepomi verrà lasciato
libero dal ct dei Pumas Loffreda e sarà a disposizione dei polesani
per l'incontro di domenica con Viadana.

COPPA ITALIA Definiti i gironi della Coppa Italia (due da 5 squadre).
Girone A: Almaviva Capitolina, Amatori Catania, Arix Viadana, Benetton
Treviso, SKG Gran Parma; Girone B: Cammi Calvisano, Carrera Padova,
Femi CZ Rovigo, Infinito L'Aquila, Overmach Parma. Date della fase di
qualificazione: 1. giornata 2-4 febbraio, 2. giornata 9-11 febbraio,
3. giornata 16-18 febbraio, 4. giornata 23-25 febbraio, 5. giornata
2-4 marzo; semifinali 9-11 marzo, finale a Jesolo il 17 o 18 marzo.

SERIE CGirone d'Elite: Alpago-Riviera 6-42, Belluno-Oderzo 24-28,
Montebelluna-Casale 24-9, Lemene-Lido 13-17, Frassinelle-Vicenza 5-14,
riposa Tarvisium. Riviera 31, Montebelluna, Oderzo 30, Tarvisium 28,
Belluno 27, Casale, Vicenza 14, Alpago 12. Girone CIV: Trento-Cus
Verona 5-44, Valpolicella-Montereale 7-40, Jesolo-West Verona 34-0,
Monsters-Valdagno 22-7, Ped. Livenza-Pordenone 3-3, riposa SudTirolo.
Cus Verona, Montereale 32, Jesolo 24, Monsters 23.

UNDER 19 Roccia-Carrera 0-36, Benetton-Prato 99-5, Cus
Firenze-Tarvisium 19-38, Rovigo-San Donà 39-7, Mirano-MarchiolSanMarco
17-10. Carrera 39, Benetton 38, Tarvisium 31, Rovigo 30, Prato 19.

E.G.
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Trifoglio indigesto ai Canguri, Troncon capitano nel Top 14


TEST - Nell'ultimo dei test match internazionali, l'Irlanda ha battuto
l'Australia 21-6 (pt 15-3) in una partita che l'ha vista andare in
meta due volte, tutte nel primo tempo. Vantaggio dei Canguri dopo 3'
di gioco con un piazzato di Mortlock, poi parità di O'Gara (penalty) e
due mete di Hickie e Murphy, la seconda trasformata da O'Gara; nel
secondo tempo un altro piazzato di Mortlock all'inizio, poi due
piazzati di O'Gara per il definitivo 21-6 a favore della nazionale del
Trifoglio.
TOP 14 Il Clermont si avvicina allo Stade Français, battuto dal
Montpellier. Montpellier (Stoica dal 3' al 60')-Stade Français (Denis
Dallan 80') 25-13, Clermont Auvergne (Troncon 80' da
capitano)-Biarritz 25-17, Toulouse-Brive (Orquera 80' e 18 punti, una
meta, due trasformazioni e 3 piazzati) 26-29, Castres-Perpignan 19-13,
Bourgoin-Agen 31-18, Narbonne-Montauban (Arganese dal 34' all'80')
37-33, Bayonne-Albi 15-9. Stade Français 50, Clermont Auvergne 46,
Biarritz, Toulouse 38, Perpignan 36, Bourgoin 35, Montauban 32,
Narbonne 29, Agen, Castres 28, Montpellier 27, Albi 26, Brive 23,
Bayonne 21.

GUINNESS PREMIERSHIPSempre Bristol e Gloucetser al comando, ma il
vantaggio su chi insegue è aumentato. Gloucester- London Wasps 27-21,
Bath (panchina per Travagli)-Bristol 12-19, Leicester-London Irish
26-18, Sale-Newcastle 18-26, Northampton-Saracens 13-35,
Harlequins-Worcester 20-6. Bristol, Gloucester 30, London Wasps 26,
Leicester 25, Sale, Saracens 22, Harlequins 15, Newcastle, Northampton
14, London Irish 13, Bath 12, Worcester 3.

TIM LANENonostante la vittoria in casa del Toulouse, Tim Lane è stato
sollevato dal suo incarico di tecnico del Brive. Da oggi al suo posto
Michel Peuchlestrade. L'esonero sembra si adovuto al mancato feeling
tra tecnico e giocatori.

MONDIALI 2007Nella prima giornata delle qualificazioni asiatiche il
Giappone di John Kirwan ha battuto Hong Kong 52-3; Classifica:
Giappone 2, Corea del Sud e Hong Kong 0.

DONNE A Cardiff l'Italia è stata sconfitta dal Galles 31-7. Meta
azzurra della Tondinelli.

Ennio Grosso
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Febbre ovale a Pordenone: 1000 biglietti alle scuole e 5000 ore di
lavoro dei volontari

La pallovale sarà l'assoluta protagonista questa settimana in
provincia di Pordenone. Merito del Jaguar Test Match Italia-Canada, in
calendario sabato allo stadio comprensoriale di Fontanafredda (ore
14.30), che sta suscitando entusiasmi senza precedenti negli ambienti
sportivi, e non solo.
Una qualche responsabilità l'ha, senz'altro, il fatto che il
territorio era a digiuno da diverso tempo quanto a grandi eventi
agonistici. L'ultima nazionale azzurra maggiore a mettere piede da
queste parti era stata quella di basket, nel 2000 per un incontro di
qualificazione ai campionati europei contro la Slovenia. Certo, appena
qualche anno fa l'arrivo dell'Italrugby non avrebbe mai riscaldato il
pubblico locale come sta facendo ora. Anche questo è un indice
significativo della crescente popolarità di cui la pallovale gode oggi
in tutte le parti d'Italia, compreso il Pordenonese, territorio
sottoposto da sempre ad una monocoltura calcistica intensiva, che
nella storia ha concesso qualcosa solo a pallacanestro, pallavolo e
ciclismo.

Grandi tabelloni pubblicitari sul test match campeggiano in numerosi
angoli del capoluogo e della provincia. I media locali danno
all'avvenimento grandissimo risalto, cose mai viste per il rugby da
queste parti. Lo stadio (circa 7mila posti) è praticamente già
esaurito; gli ultimi tagliandi ancora disponibili (tribuna e tribuna
vip) con tutta probabilità andranno "bruciati" nelle prossime
ore.Tantissime le iniziative collaterali di avvicinamento al test
match: tornei inter scolastici, partite di Old, un triangolare di mini
rugby, una serata dedicata al rugby e al fair play, perfino un annullo
postale. Domani, alla mattina, è previsto un allenamento degli azzurri
(da ieri alloggiati a Sacile, hotel Due Leoni, oggi incontro e foto
con il sindaco) al campo da rugby di via Mantegna a Pordenone, aperto
alle scolaresche. Le adesioni sono arrivate da istituti di tutti gli
angoli della provincia, da Azzano Decimo, a San Vito, a Sacile a
Maniago. Mille saranno i biglietti omaggio per gli studenti il giorno
della partita (attese otto scuole medie e sette superiori). Un grande
sforzo per l'organizzazione, curata dal neocostituito Fontana Rugby di
Fontanafredda.

«Vogliamo che questo evento sia soprattutto una straordinaria
occasione promozionale per il nostro sport in questa provincia -
spiega il project manager Claudio Da Ponte - la Nazionale è un
formidabile passpartout per accedere a territori nuovi».

«Il costo della partita Italia - Canada - commenta il presidente del
Fontana Rugby, Claudio Peruch - è preventivato attorno ai 120.000
euro, ma se dovessimo considerare anche le circa 5000 ore di lavoro
dei volontari (un mini esercito di 120 persone ndr) e il contributo
degli sponsor tecnici la cifra raddoppierebbe».

Investimenti importanti, ai quali si è fatto fronte grazie alla
generosità di diversi sponsor e al sostegno delle amministrazioni
locali, in particolare la Provincia, alla cui presidenza siede l'ex
azzurro Elio De Anna.Per finire una curiosità: Fontanafredda, sede
della partita, paesotto che sfiora i diecimila abitanti nella cintura
urbana di Pordenone, sarà, dopo Calvisano, la città più piccola ad
avere mai ospitato la Nazionale di rugby in un test (nella tabella a
fianco, dati di Walter Pigatto, le 30 città finora sede di match
azzurri). Un altro primato di cui essere orgogliosi.Piergiorgio Grizzo
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I NUMERI DELLA NAZIONALE
Berbizier, 1 vittoria pesante in 18 mesi


(im) Una vittoria e un pareggio pesanti su 17 incontri complessivi. È
il bilancio della gestione azzurra di Pierre Berbizier a 18 mesi dal
suo arrivo in panchina e a 9 mesi dal traguardo che l'Italia gli
chiede: i quarti di finale alla Coppa del Mondo in Francia. La
vittoria l'ha ottenuta proprio contro l'Argentina (30-29) al suo
secondo match. Un bel biglietto da visita a cui ha fatto seguito,
però, solo lo storico 18-18 in Galles (primo punto esterno dell'Italia
nel Sei Nazioni). Per il resto successi normali (le Figi in casa) o
scontati (Tonga, Giappone, Portogallo, Russia) per una Nazionale fatta
di professionisti, che punta a entrare nella Top 10 del ranking
mondiale. Le altre 10 partite sono state tutte sconfitte con Argentina
(3 volte), Australia (2), Figi (fuori casa), Inghilterra, Irlanda,
Scozia e Francia. È un bilancio povero dal punto di vista statistico.
Lo compensa il fatto che da quando c'è Berbizier l'Italia non ha mai
subito clamorose punizioni dalle rivali più quotate, tranne il 69-21
di Melbourne con l'Australia. Ha sempre giocato alla pari con tutti.
Conducendo quasi sempre per lungo tempo le partite (33' anche sabato
contro i Pumas), ma non riuscendo a trasformare l'equilibrio o la
superiorità in vittorie. È questo che manca, e che frustra staff,
giocatori, dirigenti e appassionati. L'affermazione dell'Italia nel
rugby che conta non può passare più solo dalle onorevoli sconfitte, o
dall'equilibrio per 2/3 del match. Servono vittorie pesanti (o pareggi
come quello in Galles). Non tante, ma qualcuna ogni tanto. Se anche
nel prossimo Sei Nazioni o nel tour estivo (in Argentina e
probabilmente Uruguay, non più negli Usa per la concomitanza con la
Churchill Cup) non verranno il pericolo d'involuzione di una Nazionale
che comunque piace, strappa consensi, è concreto. Terribilmente
concreto.
Lo sa anche Berbizier, il più lucido di tutti sulla barca azzurra. Per
questo durante i match i suoi pugni sul tavolo ad ogni errore nei
momenti topici sono diventati un leit-motiv. Quando non sentiremo più
il rumore di quei pugni l'Italia, forse, avrà imparato a vincere.
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L'assurda sfida della rana al puma


Nel rugby italiano può fare più miracoli la frequentazione di Fedro ed
Esopo che quella di Carter e McCaw. Ne sono sempre più convinto dopo
l'ultima sconfitta azzurra contro l'Argentina che fa venire in mente
la favola della rana e il bue. Basta mettere il puma al posto del
bove. Allora: c'era una volta una rana azzurra presuntuosa che voleva
dimostrarsi migliore della altre. Un giorno venne ad abbeverarsi allo
stagno del "Flaminio" un grosso puma. La rana azzurra gonfiò il petto
e disse: «Posso diventare più grande e forte di lui». Le sue compagne
la ammonirono. Ma lei continuò a gonfiare il petto finchè: buummm!
Scoppiò.Ovvia morale: a voler imitare il potente.... Come la rana
l'Italia ha voluto infatti sfidare i Pumas nel loro punto forte. Cioè
nel gioco degli avanti. Troppe touche ben conquistate, persino su
lancio degli avversari, che si sarebbero potute sfruttare con
efficacia in attacco sono state trattenute dal pack per dei maul che
non hanno portato grandi benefici. Più che la scelta in sè è stata la
sua reiterazione a rendere le opzioni dell'Italia prevedibili: la
difesa argentina non ha incontrato affanni nel risolvere quesiti
inesistenti.
E mancata l'alternanza. Quella variazione di lanci e assi d'attacco,
forme di gioco e combinazioni, che costituisce il principio
fondamentale per muovere la difesa e disorganizzarla. Tanto più che
qualche problema al largo la linea di opposizione argentina a
Twickenham lo aveva denunciato. Tuttavia non è per nulla scontato che
l'alternanza e una maggior circolazione della palla, seppur
auspicabili, ci avrebbero dato automaticamente la vittoria, o anche
solo una meta in più. Perchè se da un lato è buona regola opporre il
forte al debole dall'altro va detto con tutta onestà che in questo
momento tra i punti forti dell'Italia non figura (salvo episodi) il
gioco alla mano, come già dimostrato contro l'Australia. Siamo in
difficoltà a fissare le terze linee avversarie sulla linea del
vantaggio, la conservazione è poco efficace e la liberazione della
palla piuttosto lenta. Di più: sono stati persi possessi importanti in
attacco e proprio da due di questi errori sono nate le mete degli
argentini in contrattacco. Inoltre c'è troppo individualismo, non si
anticipano i sostegni e chi supera la prima linea di difesa si trova
isolato.

Non credo che questi problemi evaporeranno dall'oggi al domani.
L'Italia di Coste passò un paio di stagioni buone a sistemare i
fondamentali nel rigoroso rispetto della trilogia classica:
conquista-difesa-gioco al piede. Poi ci fu la Coppa Latina in
Argentina e si cominciò a lavorare di più sulla conservazione e sul
gioco. Berbizier è costretto a ripercorrere la stessa strada. E non ha
scorciatoie. Ma da qui al mondiale può bastare il lavoro sui
fodamentali a vincere le partite che dovrà vincere. Sabato si è visto
che anche solo con una conquista solida e una discreta occupazione del
campo gli azzurri sono andati vicinissimi al colpaccio che avrebbe
fatto scalpore. Con una conservazione migliore, non dico in grado di
dare palloni veloci all'attacco ma di non regalarli, con una difesa
sugli stessi livelli della partita contro l'Australia (sabato ha
esercitato una minor pressione collettiva e ha concesso molti varchi,
per fortuna non sempre sfruttati dai Pumas), con un gioco al piede
meno impreciso oggi saremmo probabilmente impegnati nelle
celebrazioni. Ciò comunque non toglie la necessità dell'alternanza e
di una maggior intelligenza tattica. Fossi in Berbizier regalerei ad
ogni azzurro un volume delle favole di Esopo. Non ci farà vincere, ma
aiuterà almeno ad aguzzare l'ingegno.



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