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[RUGBYLIST] italiane in Celtic?

fdt.joker a libero.it fdt.joker a libero.it
Lun 16 Apr 2007 02:06:22 CEST


questo articolo è tratto dal quotidiano "Dieci", che non conosco, ma che copio-incollo da un noto sito di rugby.
effettivamente era prevedibile che dopo l'autoeliminazione dei Borders in qualche modo si dovesse allargare la coppa per non farle perdere di credibilità ecc., e questo anche nei riguardi dei club o selezioni italiani?

ciao a tutti, Joker

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Come già in passato si riparla di un ingresso italiano in Celtic League, la lega che unisce i club scozzesi, gallesi e irlandesi. È davvero così? In parte sì, almeno a sentire David Jordan, presidente della lega celtica.
Con la crisi europea cosa cambia per la Magners League?
Ci causerà grossi problemi, questo è certo. Noi abbiamo bisogno di un’importante competizione europea, anche per dar maggior valore ai team.
È ufficiale la scomparsa del Borders Reivers l’anno prossimo?

"Sì, abbiamo ricevuto comunicazione della Federazione scozzese che l’anno prossimo le squadre iscritte saranno solamente due. Salvo miracoli".

E i London Scottish? Potrebbero entrare loro in Magners?

"Questo dovete chiederlo alla Federazione scozzese. Noi non abbiamo avuto richieste".

Con un torneo a dieci squadre, si apre la concreta possibilità ai team italiani di entrare nella lega celtica?

"Come saprà, un paio di anni fa era una questione all’ordine del giorno, ma non vi erano le condizioni per farlo. Il numero di squadre era una di queste condizioni, visto che abbiamo un calendario particolare da gestire, con il campionato che si ferma quando ci sono incontri internazionali. Un team in meno, oggi, apre nuove opzioni: una è quella di fare un campionato a dieci e introdurre playoff e finali o, appunto, allargare la lega a due o addirittura quattro squadre, magari italiane".

Quali sono le richieste da soddisfare per l’Italia per poter entrare in Celtic League?

"Consideremo le condizioni nel caso che la possibilità si concretizzi. Sicuramente sarà una questione economica, di garanzie per il futuro, e di qualità delle franchigie che vi parteciperanno. Ma, ripeto, è un’opzione apertissima e percorribile, ma perché diventi realtà serve in primis una cosa. Che l’Italia faccia la prima mossa con una formale richiesta. A quel punto discuteremo i particolari, ma a quel punto saranno, forse, solo formalità".


La porta è aperta, ora la palla passa alla Fir, al movimento rugbistico italiano e a imprenditori e sponsor. Sono loro che devono decidere: superare l’uscio che porta all’eccellenza, o restare provinciali e mediocri.


Duccio E. Fumero

Tratto dal quotidiano "Dieci" 


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