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[RUGBYLIST] TERZO TEMPO E FUMISTERIA

GIAN DOMENICO MAZZOCATO giandoscriba a tin.it
Mar 18 Dic 2007 10:48:27 CET



cari amici della list,
spero di fare cosa gradita a tutto facendovi il copia incolla del mio editoriale apparso oggi sui quotidiani del gruppo EPOLIS. 
Io me lo sono scaricato da IL TREVISO a questo indirizzo (pagina 6)
http://www.iltreviso.it/
Comunque ecco il testo
buon natale a tutti dal cuore e dall'anima, un abbraccio stretto
gian domenico mazzocato 




DE VISU

 

di Gian Domenico Mazzocato*

 

TRE TEMPI NEL CALCIO?FUMISTERIA

 

Siete mai stati a Monigo, il trevigiano stadio del rugby? No, perchè questa storia del terzo tempo da esportare nel calcio mi sembra la solita fumisteria di chi parla senza sapere quello che dice. Nota approssimazione italiota: tanto per dire, tanto per non voler scendere davvero nel cuore del problema. A Monigo fra tribune e terreno di gioco non c'è alcuna divisione (giusto una rete che arriva al ginocchio, per tener su i tabelloni pubblicitari). Se la gente vuol scendere in campo, può farlo quando vuole. Io, a Monigo, nel prepartita mi fermo sempre a parlare con qualche giocatore della squadra avversaria, vecchi amici che colgono l'occasione. Non certo un colloquio tra carcerati, al di qua e al di là di una rete. Voglio dire: il fair play non si inventa e tanto meno lo si impone. Il darsi la mano alla fine di una partita può starci e non starci. Se il mio avversario ha giocato sporco (e succede anche nel rugby) io la mano non gliela porgo. Il che non cambia il dato di fondo: in questo sport fanno da padrone il rispetto, il riconoscimento del più forte, comunque la gioia dello stare in campo. I lazzaroni non mancano come ben hanno pensato di dimostrare i due Dragons gallesi del Gwent Newport arrestati nei giorni scorsi in una discoteca trevigiana. Ma è il dato culturale che esclude per principio la violenza, le finzioni di malanni e di colpi mai ricevuti sul terreno di gioco, l'astio tra tifoserie. Quando a Treviso si gioca un match internazionale, i supporter stranieri comperano le ambite maglie Benetton e le indossano in tribuna. Vestiti come la squadra di casa, ovviamente tifosi della squadra ospite. E non è vero che il terzo tempo sia idillio puro. Si beve una birra, si mette sul fuoco la pignatta della pastasciutta, ma comincia una guerra vera e propria. Sfottò, cori (chi ha un cantante bravo in squadra vince il terzo tempo), barzellette e punzecchiature. Le rivalità di venti anni prima rinnovate tra gente che un tempo giocava e ora è dirigente o, come nel mio caso, giornalista. Il terzo tempo è intelligenza ed energia. Verità e fantasia. Ai mondiali la Nuova Zelanda sommerse sotto un diluvio di punti il Portogallo. Il terzo tempo? Saltò fuori un pallone tondo e i portoghesi si presero la rivincita giocando a calcio. Incredibile? No, assolutamente estemporaneo e dunque normale. Nel rugby. 

 * scrittore

 http://www.giandomenicomazzocato.it/


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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