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[RUGBYLIST] Rugby ancora protagonista sulla rubrica di Severgnini

gaetano.palmiotto a fastwebnet.it gaetano.palmiotto a fastwebnet.it
Lun 26 Mar 2007 10:04:13 CEST


http://www.corriere.it/solferino/severgnini/

Mamme, il rugby è un altro pianeta!

Buongiorno Severgnini, 
potrei usare "SportItalians" per fare un appello a tutte le Mamme Italiane? Io intanto scrivo, poi sarà lei a decidere. Sono la mamma di un minirugbista, ormai alla quinta stagione. Ero una di quelle mamme che diceva sempre, prima delle scuole elementari: piuttosto che far giocare a rugby mio figlio, lo iscrivo a una scuola di danza classica (senza nulla togliere a quell'arte meravigliosa che è il balletto)!. Dicevo: no, no, si ammazzano quelli! Si danno delle botte da orbi... E invece eccomi qui a chiederle di pubblicarmi questo messaggio. Mamme di tutta Italia, portate i vostri bambini ad assistere a incontri di rugby e iscriveteli alla società della vostra città! E se non ne avete una, fondatela! Il rugby è passione fin da piccoli. Il rugby è un al
tro pianeta. Saluti da Cinzia, mamma di Filippo, a volte mediano di mischia e a volte apertura.

Cinzia Munari, c.mun a libero.it

Risposta Severgnini: Che fortuna ha questo Filippo, ad avere una mamma pronta a cambiare idea! Non sempre noi adulti siamo capaci di farlo. Mi piace, Cinzia, come l'ha messa. Il rugby - che purtroppo non ho mai praticato - deve avere il fascino che hanno avuto per me certi giochi ruvidi nelle domeniche di lupetto e boy-scout, dagli otto ai quindici anni. Nei ricordo uno, in particolare: si chiamava "Bulldog". Trenta ragazzini stavano da una parte del campo, e dovevano attraversarlo di corsa: uno stava in mezzo, solo. Per conquistare alleati, doveva placcare un avversario e sollevarlo da terra, gridando - appunto - "Bulldog!" (da noi semplificato in "buuuuldooooo!". Le prime volte mi trovato scaraventato in aria alla prima corsa; alla fine - guadagnati peso, 
coraggio ed esperienza - m'è capitato perfino d'essere il cavaliere solitario che si lanciava contro un muro umano. Eppure non ci siamo mai fatti male davvero. Lividi e botte, ovvio. Ma siano benedette, rispetto a quelle che rischiano oggi i ragazzi sulle strade del sabato sera.

Lei non è l'unica, Cinzia, ad avermi scritto questa settimana parlando di rugby e figli. L'ha fatto anche Vinicio Sangiovanni, allegando il bel "racconto ovale" scritto dal figlio Enzo (pilone), e distribuito ai compagni di squadra al momento di lasciare l'attività ("C'è un odore nello spogliatoio, prima della partita. C'è solo prima delle partite. L'avete mai notato? E' l'odore dell'adrenalina, quella dei piccoli gesti con un ordine preciso: chi si allaccia le scarpe, chi si masaggia una spalla, chi si fa un giro di nastro dove non serve. E' l'odore della concentrazione e della paura: perché è umano aver paura in uno sport di contatto. E' odore della voglia di vincere, l'odore che ti fa dimenticare che fuori piove, che c'è un freddo da gelarti le oss
a e quindici persone pronte a randellarti.")

Un dettaglio: Vinicio ha ottantadue anni, Enzo quarantuno. Ma lo spirito è il suo, Cinzia!






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