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[RUGBYLIST] Notizie del venerdì

allrugby allrugby a gmail.com
Ven 12 Ott 2007 13:41:00 CEST


Ricca di notizie, oggi, la pagina dedicata al rugby dal Gazzettino,
che riporto fedelmente.
Ciao.
Franco (TV)

Si parte in tivù su Sky con Casinò-Benetton

Il campionato sarà tenuto a battesimo domani alle 14,30 da Casinò di
Venezia-Benetton Treviso, match trasmetto in diretta tv da Skysport 2
(quest'anno ddio posticipi domenicali). Alle 16 le altre partite:
Amatori Catania-Montepschi Viadana, Overmach-Parma-FemiCz Rovigo,
Cammi Calvisano-Almaviva Capitolina, Carrera Padova-Rolly Gran Parma.
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Parte il campionato mentre a Parigi si giocano le semifinali di Coppa
del mondo. Ed è inevitabile una sensazione di grande freddo dopo la
festa francese, la sbornia di gioco ad alto livello che ha riempito
occhi e cuori nelle scorse settimane. Da domani sui nostri campi
soffriremo un po' di nostalgia e di solitudine. Lo spettacolo non
sarà, inevitabilmente, lo stesso. E l'atmosfera nemmeno.
I nostri campioni più bravi giocano all'estero. E se la Nazionale è
ricca grazie ai proventi Sei Nazioni, i club hanno budget enormemente
al di sotto della media europea. Il Super 10 vale in termini tecnici
una seconda divisione transalpina, una terza serie se si guarda al
pubblico. Per certi aspetti il campionato stava meglio 15-20 anni fa:
i grandi fuoriclasse dell'emisfero australe svernavano qui, in una
specie di paradiso fiscale che consentiva di guadagnare bene rispetto
agli altri Paesi dove il dilettantismo era molto più rigido e
sorvegliato. Il pubblico era tre o quattro volte più numeroso, tanto
che in tutte le roccheforti si ampliavano gli stadi. L'avvento del
professionismo ha dirottato altrove non solo le stelle straniere, ma
anche quelle italiane proprio nel momento in cui, grazie alla platea
del Sei Nazioni, avrebbero finalmente potuto esercitare un notevole
impatto mediatico sul grande pubblico.

Ora il movimento rugbistico è tutto aggrappato all'effetto
trascinamento degli azzurri e alla Federazione, che grazie ai diritti
televisivi e agli sponsor è diventata la più ricca dopo quella del
calcio. I problemi sono di redistribuzione della ricchezza sulla base,
sulle infrastrutture, nella formazione dei tecnici e dei giocatori. E
nella propaganda. Ma anche di ristrutturazione dell'élite per
dissolvere il cono d'ombra in cui cade non appena si spengono le luci
del Sei Nazioni e dei mondiali.

Passi in avanti certo ne sono stati fatti. Sarebbe ingeneroso non
darne atto. C'è più entusiasmo attorno alla pallovale, gli sponsor
sono più interessati, si stanno mettendo in piedi delle scuole per i
giovani migliori. Ma sarebbe fuorviante confondere questi progressi
con il traguardo. Il rugby in Italia tra i suoi paradossi ha anche
quello di essere il gioco collettivo per eccellenza, ma di non saper
fare squadra. Ed è questo il punto di svolta: mettere insieme i
principali attori della pallaovale (Fir, club, settori giovanili,
media) stringere un patto di ferro, disegnare la nuova architettura
del rugby italiano e programmare lo sviluppo per i prossimi dieci
anni, dalle articolazioni di base a quelle di vertice.

Ma indipendentemente dagli indirizzi tecnici delle scuole o dalle
forme delle competizioni scelte (campionato di club, coppa per
selezioni macroregionali o un sistema misto che comprenda entrambe le
ipotesi) non c'è dubbio che la Nazionale per restare agganciata alle
squadre più forti e respingere l'assalto dei Paesi che stanno
crescendo alle sue spalle, ha bisogno di un valido torneo interno in
grado di attirare pubblico, media e risorse finanziarie. Ha bisogno di
circuitare un gioco di qualità in più piazze per estendere la passione
al di fuori della pianura Padana e dei pochi isolotti sparsi nel resto
dello Stivale. E non potrà farlo se non si alza il livello tecnico dei
giovani. Se non si riportano a casa i Bergamasco, i Bortolami e i
Parisse. E se non vengono a giocare da noi non dico i Carter, i McCaw
e i Burger, insomma le stelle assolute, ma almeno i Kelleher, i
Tialata, i Cordingley. Qualcuno come Matfield, e perchè no un Ledesma
e un Hasan.

Purtroppo i buoni propositi di ogni anno spesso lasciano il posto a un
frustrante satus quo. Il rischio è quello dello scoramento, della
perdita del lume della ragione, dell'abbandono a un gesto d'imperio
qualunque. Presi per sfinimento alcuni invocano già la chiusura del
campionato. Sarebbe come chiedere l'abolizione del cibo perchè si sta
morendo di fame.

Il campionato che va ad incominciare, nel suo piccolo, presenta invece
dei segnali di risveglio. Treviso è tornato a investire, appare più
competitivo e guarda con rinnovata fiducia all'Europa. Viadana ha
trovato uno sponsor di peso e risponde per le rime. Parma, Calvisano e
Petrarca non stanno a guardare. Rovigo ha l'animo battagliero si
sempre. Si tratta di sostenere questi sforzi e di incoraggiarne di
nuovi. Di guardare avanti magari gettando ogni tanto uno sguardo allo
specchietto retrovisore per non dimenticare da dove veniamo. Solo così
sapremo dove dobbiamo andare e come.

Antonio Liviero
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(im) Viadana, Calvisano e Parma. Il terzetto che contenderà a Benetton
e Carrera play-off e scudetto è lo stesso dell'anno scorso. Ma le
gerarchie sono cambiate. Rivale numero uno è diventato ilMontepaschi
Viadana,forte della finale persa di un soffio, della confermata linea
tecnica marchio All Blacks, di uno sponsor di spessore extrarugbistico
e della vittoria nel primo trofeo di stagione (la Rugby! Supercoppa).
Poi alla pari vengono ilCammi Calvisanoimbottito di azzurri
(dall'Inghilterra anche Stanojevic) e l'Overmach Parmache al suo nuovo
tecnico Andrea Cavinato chiede il "miracolo" di strappare lo scudetto
a Treviso. Negli ultimi 5 anni proprio lui, trevigiano doc, è l'unico
ad esserci riuscito, sulla panchina di Calvisano.
C'è poi l'altro terzetto composto daAlmavivA Capitolina(in
crescita),Rolly Gran Parma(in calo) eAmatori Catania(punta tutto sul
ritorno di Veuillemin, tecnico del 4. posto da neopromossa) destinato
a lottare con FemiCz e Casinò di Venezia per una salvezza più o meno
tranquilla. O per inserirsi a sorpresa nella lotta play-off. Non
sembra esserci quest'anno la predestinata a retrocedere, come in
passato Bologna, Silea o lo stesso Venezia. Quindi si prospetta una
lotta avvincente ed equilibrata. Chissà se potrà servire ad aumentare
interesse e appeal del pubblico, dopo l'impietoso confronto con il
grande rugby di Coppa del Mondo.
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La 78. edizione del massimo campionato italiano, ancora targato
Groupama Assicurazioni, è partito ieri dalla presentazione a Milano
organizzata dalla Lire (orfana di Treviso e Calvisano, usciti) sotto
il segno della passione e della sfida. La passione che vede coinvolte
le squadre, gli sponsor dei club e di Lega. La sfida è quella di
riportare la gente a riempire gli stadi di un torneo che si
preannuncia il più avvincente ed incerto degli ultimi anni.
Guidati dal presentare Lorenzo Dallari (Skysport), sul palco milanese
del Pirellone si sono alternati il vice-presidente della Fir Rugby
Zeno Zanandrea, quello della Lire Sandro Manzoni, Sebastiano Rocchi e
Aude de la Mothe di Groupama, le delegazioni dei club ed i giornalisti
Carlo Genta e Giacomo Bagnasco di Radio 24, insignita del media-award
2007 "La Passione ci Lega" per l'ottimo lavoro di divulgazione del
rugby.

Premiati anche gli atletiMassimiliano Perziano, campione d'Italia
uscente con la Benetton Treviso ora in forze alla neopromossa Casinò
di Venezia e recordman in fatto di scudetti vinti nel dopoguerra
(8),Kaine Robertsoncapitano del Montepaschi Viadana vincitore della
Coppa Italia '07,German Bustos e Andrea Scanavacca (assente) della
FemiCz Rovigo entrambi a segno 4 volte la scorsa stagione in qualità
di uomo del match.

«È finito il tempo delle polemiche e delle piccolezze, da oggi Lega e
Federazione tornano a lavorare assieme in perfetto accordo per fare
del massimo campionato italiano lo spettacolo che merita di essere -
annuncia il numero uno della LireManzoni -Ho seguito con piacere e da
vicino gli sforzi fatti dei club in estate per rafforzare gli organici
e le strutture organizzative: solo questa è la ricetta per riportare
la gente negli stadi, una semplice equazione per cui non esiste
squadra forte se non c'è dietro una società forte. Come più volte
ribadito, il vero obiettivo di quest'anno è quello di riportare allo
stadio la gente, mentre in Europa mi aspetto sostanziosi passi avanti
delle nostre».

«Il Mondiale è andato come è andato, abbiamo sfiorato un'impresa
storica. Ora la palla passa al Super 10. Credo che il livello di
quest'anno renderà la corsa allo scudetto interessante e funzionale
anche in ottica Nazionale azzurra» è intervenuto a seguireZanandrea.
«L'aquila in volo verso cieli sempre più alti che caratterizza il
nostro spot rappresenta lo spirito che lega Groupama al rugby di
vertice italiano - ha commentatoRocchi- I valori di questo sport sono
i nostri valori». È stato poi il momento di Sky, che ha confermato la
diretta di un match ogni sabato. Alessandro Fino, segretario generale
di Lega, ha illustrato il nuovo release del internet www.legarugby.it,
on-line da ieri.
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Tre allenatori debuttanti nel Super 10 (solo quello del Petrarca è
navigato) e quattro obiettivi completamente diversi da centrare. Parte
da queste premesse il Super 10 delle squadre venete.
TREVISO -L'obiettivo del Benetton campione d'Italia è l'Europa. E non
è un gioco di parole. Dopo 2 stagioni di basso profilo in Heineken Cup
(0 vittorie, varie batoste) e 4 scudetti in 5 stagioni con la gestione
Zatta-Munari-Green, si cambia. Non solo allenatore, ma anche
traguardi. In panchina c'è Franco Smith, debuttante in tutti i sensi,
perchè da head coach non ha mai allenato nemmeno in Sudafrica. A lui
il compito di pilotare una squadra con fondamenta solide, dove sono
stati innestati giocatori di spessore (Van Zyl, Mauger, Borges, Horak,
Low, Barbieri), a tornare ad essere competitiva in Europa. La vetrina
internazionale che conta dei club. Senza ovviamente trascurare il
campionato, dove Treviso parte una spanna avanti a tutti per centrare
lo scudetto numero 14. Dovesse andare male sarà più il Benetton ad
averlo perso, che la rivale di turno ad averlo vinto. L'ingrato
destino dei più forti.

PADOVA -L'obiettivo del Carrera, l'anno scorso giunto ai play-off, è
la finale scudetto. Dopo esserci arrivati vicini ogni altro risultato
lascerebbe l'amaro in bocca. Con la concorrenza che c'è non sarà
facile raggiungerla, ma ciò non esime dal provarci. Sarà la stagione
della controprova. Il management petrarchino saprà far brillare la
squadra anche senza il dg su cui aveva puntato (Canale) e ora non c'è
più? A dare garanzie in tal senso sono Pasquale Presutti (tecnico di
lungo corso e dalle eccellenti qualità umane), la solidità societaria
e la rosa che si è rinforzata (Padrò, Paoletti, Grimes, Paleafu più i
giovani). Pesa l'incognita dell'infortunio al Mondiale di Little. Se
si risolverà per il meglio il Carrera è pronto a sfidare alla pari le
grandi, nonostante un bilancio di quasi un milione di euro inferiore.
Tradizione e vivaio, se ben usati, rendono come i soldi.

ROVIGO -L'obiettivo dei rossoblu è risorgere. Sportivamente (salvezza
acciuffata per i capelli la scorsa stagione) e societariamente (dopo
anni di debiti, stipendi non pagati, ingiunzioni dei creditori). Sulla
carta la squadra è più forte. Il nuovo tecnico è Massimo Brunello,
all'esame di maturità nel Super 10 dopo aver fatto bene in A col
Badia. Lo affianca la coppia dei Brizzante: Paolo (ds) e Flaviano
(assistant). Tre vecchie glorie dell'ultima età dell'oro. Con il
budget più basso del campionato hanno dovuto scegliere: rosa corta con
più qualità, o lunga con più quantità? Hanno scommesso sulla prima
opzione e sono arrivati Basson, Immelman, Faliva, Britz, Mahoney...
più il "figliol prodigo" Scanavacca. In caso di usura e infortuni,
però, la panchina sarà un tallone d'Achille. E se non si troveranno i
soldi per integrare lo sponsor FemiCz, anche la situazione finanziaria
può ripiombare nel caos. Come sempre Rovigo corre sul filo.

VENEZIA -L'obiettivo del Casinò è consolidarsi nell'élite. Traguardo
fallito 2 stagioni fa alla prima apparizione nel Super 10, nonostante
idee chiare, impostazione societaria moderna, soldi e ambizioni.
Stavolta basteranno? La risposta a Umberto Casellato, grande mediano
di mischia e rampollo di una delle famiglie con i cromosomi più
rugbistici d'Italia. Anche lui è al debutto in panchina nel torneo
(assistant Bepi Zanatta). Se lavorerà bene, una salvezza tranquilla
sarà un trampolino di lancio personale e per la squadra. Tra i tanti
rinforzi (Crane, Rameka, Krause, A. Canale, Bambry) spicca
Massimiliano Perziano. Con il suo record di 8 scudetti una sorta di
talismano per una realtà emergente. Speriamo porti davvero bene.

Ivan Malfatto



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