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[RUGBYLIST] italia-scozia

Luca Oliva luca.oliva a katamail.com
Dom 30 Set 2007 17:34:29 CEST


La realtà della partita giocata mi dice - ma ragiono a livello di intuizioni 
... - che abbiamo rispettato il piano di gioco, ma non abbiamo avuto il 
coraggio di osare quando dovevamo ... Quel calcio a 3 minuti dalla fine 
poteva entrare - e sarebbe stato apoteosi ... - ma era impegnativo. Entrare 
nei loro 22 voleva dire giocarsela tutta nella loro metà campo gli ultimi 3 
minuti ...
Ma nessuna recriminazione, le partite vanno come devono andare, sono fatte 
di scelte e di episodi ... A noi che sta fuori, se permetti, commentare ... 
A questa squadra - che è una bella squadra, come anche quella del 2003 ... - 
è mancato ancora qualcosa sul piano della personalità ...
In fondo, questa squadra, che è fatta di ottimi giocatori, qualcuno 
eccezionale, manca il giocatore in grado di fare la differenza nei momenti 
di difficoltà, quello che è stato Paterson nella Scozia ... Ecco, potendo 
scegliere, avrei portato Paterson, solo lui, dalla nostra parte ... nessun 
altro scozzese, ma questo sì è uno dei motivi profondi, remoti, di questa 
squadra ...
Ciò detto, sono personalmente orgoglioso di come questa squadra si è 
comportata e ammiro molto ciascuno dei giocatori che è sceso in campo con la 
maglia azzurra ... Loro sono i miei eroi, i nostri eroi ... !!!

Ciao.
Luca Oliva
----- Original Message ----- 
From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
To: "Luca Oliva" <luca.oliva a katamail.com>
Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Sunday, September 30, 2007 4:33 PM
Subject: Re: [RUGBYLIST] italia-scozia


Caro Luca, purtroppo con le supposizioni non si è mai vinto e mai fatto 
nulla.
Chi ha detto che con Bortolami avremmo preso le touche nei 22 scozzesi?
Chi ha detto che avremmo sfondato con la mischia o con i 3/4?
Sono solo congetture, dettate anche da un orgoglio represso in tutti
noi, ma solo ipotesi.
Non c'è alcuna certezza salvo quella che abbiamo davanti: la realtà
della partita giocata.
I "se" ed i "ma" non corrispondono mai alla realtà.
Alla prossima partita con la Scozia (ma anche Galles ed Inghilterra)
per metterci di nuovo in discussione.
Ciao.
Franco (TV)

Il 30/09/07, Luca Oliva<luca.oliva a katamail.com> ha scritto:
>
> Oggetto Italia-Scozia, proprio così, con l'Italia ancora davanti alla
> Scozia.
> Mi piace concludere così un sogno durato esattamente 7 mesi e 5 giorni,
> tanti ne sono passati da quel magico 24 febbraio a Murrayfield.
> Abbiamo perso. I motivi sono tanti, remoti e contingenti, come sempre in
> queste situazioni. Superati ma non sconfitti, si potrebbe dire echeggiando
> il famoso detto: "Non potrai mai battere i gallesi, al massimo potrai fare
> più punti di loro ...".
> Ma uscendo da quel pò di retorica che sempre prende in questi momenti di
> amarezza, si deve dire che l'Italia ha recuperato, nel momento in cui
> contava, disciplina e rigore tattico, cuore e determinazione, ma non fino 
> in
> fondo quella lucidità che serve per decidere il risultato quando una 
> partita
> è in equilibrio.
> Lucidità figlia del coraggio, della determinazione e di un pizzico di
> spregiudicatezza, figlia della fiducia in sè stessi.
> Certo, mancava Bortolami, e quelle due touche nei 22 scozzesi non le 
> avremmo
> perse, e avremmo avuto una buona base da cui tentare un drop, o una
> penetrazione con gli avanti, o un'apertura al largo con i trequarti.
> Ma quel calcio a tre minuti dalla fine è stato un azzardo, un tentativo
> disperato: certo, se entrava saremmo stati 1 punto avanti a tre minuti 
> dalla
> fine. Ma quel calcio era difficile, le possibilità di successo non erano
> alte, e Bortolussi, cui è stata scaricata la responsabilità di quel 
> calcio,
> non è ne Botha nè Dominguez, nè Wilkinson nè Hugo Porta, quel tipo di
> giocatore che ha la freddezza di mettere dentro quel calcio decisivo in 
> quel
> minuto della partita.
> Ecco, lì ci voleva la decisione coraggiosa, di buttare quel calcio dentro 
> i
> 22 scozzesi e di andare a giocare la touche decisiva a 10 metri dalla 
> linea
> di meta scozzese, con il lancio a favore. Entrare con la mischia, o
> procurarsi un fallo a favore, o tentare un drop dalla linea dei 22 
> scozzesi.
> Così si poteva vincere: non abbiamo azzardato abbastanza da meritarci la
> vittoria.
> Ciò detto, nessuno si poteva illudere che un accesso ai quarti di finale 
> di
> un mondiale avrebbe risolto i problemi del rugby italiano: certo, una 
> bella
> "botta" mediatica gliel'avrebbe data, a risolvere i problemi di 
> reclutamento
> giovanile, nei piccoli e grandi club italiani. Ma nessuna "spinta" 
> mediatica
> può toglierti il lavoro che dvei fare quotidianamente nei club e nelle
> scuole per fare sì che questo sport diventi realmente uno sport 
> "italiano".
> In fondo i nostri valori sono rimasti saldi, i rugbysti rimangono ancora 
> fra
> i pochi portatori "sani" dei veri valori dello sport, e questo mediamente 
> la
> gente lo sa bene, e non lo dimentica ...
>
> Appuntamento a fra 4 anni, Italia del rugby !!!
>
> Luca Oliva
>
>
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