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[RUGBYLIST] La svolta

Angelo Volpe a fast volpe_angelo a fastwebnet.it
Mer 24 Dic 2008 10:47:40 CET


E' Natale e a Natale siamo tutti più buoni. Lo dice anche la pubblicità del panettone... 
A Natale ci si scambiano i doni a testimonianza di affetto, di amore, di amicizia, di stima e di fiducia.
Per Natale la Fir di Dondi ci ha fatto un bel regalo: la Celtic League. Era quello che volevamo noi tifosi, noi appassionati, noi popolo-bue, noi figure di secondo piano nel panorama rugbystico italiano, noi... quelli che sono esclusi dalla stanza dei bottoni, per intenderci e che si sfoga sulla tastiera del computer? O era quello che voleva una ristrettissma elite che governa a proprio piacimento tutto ciò che di ovale c'è in Italia?

A beneficiare della svolta celtico-dondiana sembra proprio che saranno in pochi. I danarosi club di vertice (Treviso, Viadana, Calvisano, Parma) o le selezioni create ad hoc (romane e lombardo-emiliane?), mentre gli esclusi resteranno a guardare gli altri sedersi a tavola e riempirsi la pancia di prelibatezze fatte di sovvenzioni federali, di fior di giocatori rastrellati a colpi di migliaia di euro, di contratti di sponsorizzazione milionari. Una frattura che separa la testa dell'iceberg dal resto del corpo rugbystico. Club storici e ricchi di vivai e tradizione che hanno fatto nel tempo il rugby italiano, ma oggi carenti di risorse economiche, dovranno stare alla finestra e disputarsi l'osso che verrà loro benignamente lanciato dalla tavola imbandita dei signori del rugby italiano. Un campionato di seconda scelta (a proposito, come lo chiameremo? minus 10 invece di super 10?) destinato a non servire a nulla, non di sicuro a eleggere i migliori d'Italia meritevoli dello scudetto tricolore, visto che i "migliori" giocano altrove. Un ripiego di consolazione a basso costo (forse) e di scarsissimo appeal per gli sponsor. La coppa del nonno, insomma. Un contentino di facciata. I giocatori con un minimo di capacità saranno fagocitati dai super club (35-36 nomi di buon livello per ciascuna rosa dove li andranno a prendere se non rastrellando di tutto e dappertutto?). Unico lato positivo per gli "altri", quelli esclusi: far leva sul proprio vivaio giovanile, per chi ce l'ha naturalmente. 
Un panorama a brevissima scadenza che definirei a dir poco desolante. Cosa si otterrà in cambio? Alcuni club disputeranno la Celtic e con essi un certo numero di giocatori che dovrebbero crescere ulteriormente e far crescere di conseguenza anche la nazionale di cui dovranno necessariamente essere il serbatoio naturale essendo per definizione i migliori. Ma non dimentichiamo che i migliori italiani già ora giocano all'estero stabilmente e di certo molto difficilmente stracceranno i loro contratti in favore di un ibrido italo-celtico-dondiano appena nato, di futuro incerto e di madre ignota (il papà invece è Dondi...). 

Che futuro ci aspetta? Andremo in massa in Scozia o Galles ogni fine settimana a tifare i super club nostrani? Gli spettatori italiani improvvisamente si moltiplicheranno come fossero pani e pesci? Crescerà l'interesse dei media intorno al fenomeno celtico? Faremo la solita figura da poveracci "parvenu" che solo perchè hanno le tasche rigonfie di soldi pensano di poter guardare negli occhi chiunque, ma sempre "parvenu" restano? Oppure i fatti e il tempo (e il dio denaro) daranno ragione al celtico Dondi? Chi vivrà vedrà...
Buon Natale (?) a tutti e occhio al colesterolo...!

Angelo
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