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[RUGBYLIST] La svolta

Luca Oliva luca.oliva a katamail.com
Mer 24 Dic 2008 11:55:17 CET


Il migliore augurio che mi sento di fare alla list e a tutto il rugby 
italiano è che si riesca a coniugare l'innovazione con la tradizione.
Se riusciremo a creare delle franchigie senza sacrificare il rugby delle 
province italiane avremo raggiunto l'obiettivo ....
Ho molta ammirazione per chi ha il coraggio di prendere delle decisioni, 
anche impopolari, se vogliamo e ho un pò di diffidenza verso coloro che 
chiacchierano, chiacchierano e non combinano mai niente ...
Il rugby italiano è un pò così ...

Ma siccome che è Natale e che come ha detto Angelo *siamo tutti più 
buoni, *allora non mi resta che inviare a tutti i miei migliori

*Auguri di Buon Natale a tutti !!!!*
(per il Capodanno poi ci risentiremo) .... ;-)

Luca

Angelo Volpe @fast ha scritto:
> Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
>   
>
> ------------------------------------------------------------------------
>
> E' Natale e a Natale siamo tutti più buoni. Lo dice anche la 
> pubblicità del panettone... 
> A Natale ci si scambiano i doni a testimonianza di affetto, di amore, 
> di amicizia, di stima e di fiducia.
> Per Natale la Fir di Dondi ci ha fatto un bel regalo: la Celtic 
> League. Era quello che volevamo noi tifosi, noi appassionati, noi 
> popolo-bue, noi figure di secondo piano nel panorama rugbystico 
> italiano, noi... quelli che sono esclusi dalla stanza dei bottoni, per 
> intenderci e che si sfoga sulla tastiera del computer? O era quello 
> che voleva una ristrettissma elite che governa a proprio piacimento 
> tutto ciò che di ovale c'è in Italia?
>  
> A beneficiare della svolta celtico-dondiana sembra proprio che saranno 
> in pochi. I danarosi club di vertice (Treviso, Viadana, Calvisano, 
> Parma) o le selezioni create ad hoc (romane e lombardo-emiliane?), 
> mentre gli esclusi resteranno a guardare gli altri sedersi a tavola e 
> riempirsi la pancia di prelibatezze fatte di sovvenzioni federali, di 
> fior di giocatori rastrellati a colpi di migliaia di euro, di 
> contratti di sponsorizzazione milionari. Una frattura che separa la 
> testa dell'iceberg dal resto del corpo rugbystico. Club storici e 
> ricchi di vivai e tradizione che hanno fatto nel tempo il rugby 
> italiano, ma oggi carenti di risorse economiche, dovranno stare alla 
> finestra e disputarsi l'osso che verrà loro benignamente lanciato 
> dalla tavola imbandita dei signori del rugby italiano. Un campionato 
> di seconda scelta (a proposito, come lo chiameremo? minus 10 invece di 
> super 10?) destinato a non servire a nulla, non di sicuro a eleggere i 
> migliori d'Italia meritevoli dello scudetto tricolore, visto che i 
> "migliori" giocano altrove. Un ripiego di consolazione a basso costo 
> (forse) e di scarsissimo appeal per gli sponsor. La coppa del nonno, 
> insomma. Un contentino di facciata. I giocatori con un minimo di 
> capacità saranno fagocitati dai super club (35-36 nomi di buon livello 
> per ciascuna rosa dove li andranno a prendere se non rastrellando di 
> tutto e dappertutto?). Unico lato positivo per gli "altri", quelli 
> esclusi: far leva sul proprio vivaio giovanile, per chi ce l'ha 
> naturalmente.
> Un panorama a brevissima scadenza che definirei a dir poco desolante. 
> Cosa si otterrà in cambio? Alcuni club disputeranno la Celtic e con 
> essi un certo numero di giocatori che dovrebbero crescere 
> ulteriormente e far crescere di conseguenza anche la nazionale di cui 
> dovranno necessariamente essere il serbatoio naturale essendo per 
> definizione i migliori. Ma non dimentichiamo che i migliori italiani 
> già ora giocano all'estero stabilmente e di certo molto difficilmente 
> stracceranno i loro contratti in favore di un ibrido 
> italo-celtico-dondiano appena nato, di futuro incerto e di madre 
> ignota (il papà invece è Dondi...).
>  
> Che futuro ci aspetta? Andremo in massa in Scozia o Galles ogni fine 
> settimana a tifare i super club nostrani? Gli spettatori italiani 
> improvvisamente si moltiplicheranno come fossero pani e pesci? 
> Crescerà l'interesse dei media intorno al fenomeno celtico? Faremo la 
> solita figura da poveracci "parvenu" che solo perchè hanno le tasche 
> rigonfie di soldi pensano di poter guardare negli occhi chiunque, ma 
> sempre "parvenu" restano? Oppure i fatti e il tempo (e il dio 
> denaro) daranno ragione al celtico Dondi? Chi vivrà vedrà...
> Buon Natale (?) a tutti e occhio al colesterolo...!
>  
> Angelo
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