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[RUGBYLIST] Italia - Inghilterra

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 11 Feb 2008 14:05:54 CET


Dal sito di Repubblica, alcuni interessanti articoli.
Ciao.
Franco (TV)

Italia-Inghilterra 19-23
Rimonta e rimpianti
Al Flaminio sole e atmosfera da grande sfida. Più che la forza del XV
di Ashton ci puniscono Wilkinson e le ingenuità della nostra squadra
nella prima parte. Ripresa a senso unico, gran meta di Picone
di Diego Costa

ROMA - Il momento più alto: Simon Picone intercetta al minuto 76 un
calcio inglese nei loro 22. E' un'enorme soddisfazione per il mediano
di mischia laziale, segnare tra i pali in solitudine. Il momento più
basso: sul 6 a 7, Bortolussi calcia sul corpo del trequarti centro che
lo pressa e l'ala va a schiacciare nell'angolino, aggirando Masi. Due
intercetti segnano inizio e fine di una partita in cui l'Italia ci
mette tutto: cuore, muscoli, anima, ossa. Tutto, anche il cervello,
usato con maggiore intelligenza, però, nella seconda parte della gara.

L'Inghilterra ci mette soprattutto il mestiere. Certo anche l'energia
e la classe, ma con estrema parsimonia. Ashton il temporeggiatore
gioca insomma di conserva. Di rimessa. Viene in mente il pallone,
quando erano gli inglesi a sbattere cointro il muro azzurro. E noi
pronti a sfruttare una anche minima ingenuità. Di ingenuità ce ne
sono. Alla fine della prima parte - per esempio - il gioco di piede
azzurro ritrova con Bortolussi precisione nelle punizioni, ma
l'estremo non si toglie di dosso la ruggine che l'aveva messo in
discussione a Dublino. David però ha il pregio di essere rugbista di
razza: all'avversità e alle giuste critiche risponde con volontà e
carattere. Anche lui, nella seconda parte, conosce il tempo della
riscossa.

Più equilibrata che a Dublino la sfida tra forwards. All'inizio il
tradizionale pack britannico ci mette in soggezione. Ma Parisse spinge
dal 1' minuto all'ultimo. In touche è un calvario, anche perchè
l'Inghilterra gioca sporco e Rolland glielo permette. Eppure è sempre
con l'esempio dei più "grossi" - che non viene mai meno - che l'Italia
costruisce la sua riscossa. La ripresa è quasi magistrale, vero che
sbagliamo dopo lunghe fasi e che avere Wilkinson vuol dire farci
ingoiare metri di campo faticosamente conquistati.

Restano i "se" sospesi: se Robertson non fosse stato toccato dalla
francesina disperata di Noon... Se Masi - strepitoso - non avesse
fattol in avanti dopo una lunga manovra alla mano, da destra a
sinistra... Ma sono episodi. Conta che questa Italia abbia risorse
morali straordinarie. Non cede un centimetro, non abbassa gli occhi.
In un secondo tempo a senso unico, con Picone, fa quasi pensare al
miracolo. Ma la "sporca, ultima meta" non arriva. Lo stesso. Il
messaggio al Galles (fra 15 giorni a Cardiff) è stato spedito.
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Dopomatch
Mallett: "La vittoria arriverà"
Negli spogliatoi del Flaminio, la parola ai ct di Italia e
Inghilterra. "Dopo il primo tempo potevamo perdere molto male, invece
abbiamo fatto una grande ripresa". Ashton: "Non è mai facile vincere
qui"

Allo stadio Flaminio di Roma l'Italia perde con l'Inghilterra per
19-23 la seconda partita del 6 Nazioni 2008. Ecco il commento dei
tecnici a fine match.

Il ct azzurro Nick Mallett: "Avendo chiuso sotto di 20-6 il primo
tempo, si rischiava di perdere molto pesantemente. Per cui, sono molto
contento per come è andata la ripresa, per la nostra reazione, anche
se non amo affatto perdere. Ero molto frustrato per le prime due mete
inglesi, perché abbiamo regalato punti per nostri errori. E poi siamo
stati penalizzati due volte nelle mischie, cosa per noi non abituale.
Per il resto, sono contento. Masi ha giocato più sul collettivo nel
secondo tempo e questo mi fa particolarmente piacere. Così come sono
soddisfatto di Bortolussi, la cui prestazione è una lezione: non serve
a niente cambiare un giocatore dopo una brutta prestazione (con
l'Irlanda, ndr). Lui copre un ruolo particolarmente esposto. Questa
settimana ci siamo parlati a lungo e stavolta ha giocato molto, molto
meglio rispetto al match di Dublino. Dispiace solo per quel suo calcio
ribattuto che ha permesso agli inglesi di andare per la seconda volta
in meta. In generale, sono soddisfatto per il modo in cui l'Italia ha
giocato in questi primi due incontri del 6 Nazioni. Se andiamo avanti
così, la vittoria non tarderà ad arrivare".

Il ct inglese Brian Ashton: "Sono contento del risultato, anche se la
nostra prestazione è stata altalenante. Siamo una squadra che vive un
periodo di transizione. In più, ho dovuto operare sei cambi nella
formazione rispetto alla partita della settimana scorsa contro il
Galles. Proprio dalle difficoltà avute negli ultimi minuti contro i
gallesi, che ci sono costate la vittoria, abbiamo imparato che la
partita dura 80 minuti. Se allora siamo crollati, oggi non è andata
così. Gli italiani hanno spinto molto, ma io non ho mai avuto paura.
Ma non fraintendetemi: non è affatto facile vincere in Italia. E gli
azzurri hanno dato filo da torcere anche agli irlandesi a Dublino.
Adesso ci aspetta la Francia a Parigi. La cosa non mi inquieta. Ieri
la Francia ha giocato molto bene nella prima ora contro l'Irlanda. E'
una nuova sfida. Quanto a Wilkinson, la sua prestazione oggi è stata
eccezionale".
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Seconda giornata del Sei Nazioni il XV di Mallett si sveglia troppo tardi
I britannici si impongono (23-19) ma subiscono il ritorno degli azzurri
L'Italia non completa la rimonta
Gli errori fanno vincere l'Inghilterra
Wilkinson supera i mille punti. Preciso Bortolussi nei calci

di PASQUALE NOTARGIACOMO

La meta di Simon Picone
ROMA - Alla vigilia della partita del Flaminio Sergio Parisse, aveva
detto: "Siamo stufi di perdere con onore, vogliamo battere
l'Inghilterra". E a 4 minuti dalla fine del match, quando Simon Picone
schiaccia in meta l'ovale che riporta sotto il XV azzurro, tutto il
Flaminio sembra sperare che la profezia del capitano dell'Italia si
avveri. Così non è stato, l'Italia del rugby si ferma ancora una volta
a un passo dalla storia. La vittoria nella seconda gara del Sei
Nazioni va ai maestri inglesi, che si impongono 23-19, ma per l'Italia
è il miglior risultato di sempre contro il XV della rosa.

Un dato questo, che non può non aumentare i rimpianti per una partita
dalla doppia faccia: i ragazzi di Mallett sono tanto distratti e
inefficaci nel primo tempo, quanto decisi e determinati nella seconda
frazione. Nella prima metà della gara sono, infatti, due regali degli
azzurri, a mandare in meta il XV inglese: Sackey al 3', Flood al 15'.
A tenere a galla l'Italia è Bortolussi, particolarmente preciso dalla
piazzola (5/5). Si va al riposo sul 20-6 per la squadra di Ashton.
Nella ripresa due calci del solito Bortolussi e la meta nel finale di
Picone, riportano sotto Parisse e compagni. Il risultato però non
cambia più. Finisce 19-23 (13-3 il parziale per gli azzurri),
nonostante i disperati assalti finali. La prima vittoria contro
l'Inghiterra è ancora rimandata. Chi non fallisce l'appuntamento con
la storia, invece, è Johnny Wilkinson che supera i mille punti nei
match internazionali. Per l'Italia appuntamento a Cardiff tra due
settimane.

La partita. Si comincia con l'abbraccio dello stadio Flaminio alla
nazionale italiana. I 30mila accorsi per la gara dell'Inghilterra si
augurano che il sole del pomeriggio romano possa essere il preludio a
una festa tutta azzurra. La speranza in più per l'Italrugby è la
defezione all'ultimo, tra gli inglesi, di capitan Vickery, che deve
accomodarsi in tribuna. Un'altra assenza per la squadra di Ashton che
arriva a Roma, già rimaneggiata e senza alcuni dei suoi uomini
migliori, come Tindall e Sheridan. L'Italia è quella annunciata da
Nick Mallett in settimana, con Galon al posto dell'infortunato
Canavosio. Il ct azzurro aveva predicato ancora una volta attenzione
per tutti gli ottanta minuti.

Il XV azzurro ci mette poco a deluderlo: pronti via e dopo 3 minuti un
errore in touche permette a Sackey di schiacciare in meta
indisturbato. Wilkinson trasforma e per il XV azzurro la gara si fa
subito in salita. A riportare in partita gli uomini di Mallett ci
pensa l'uomo più discusso dopo la sconfitta di Dublino, David
Bortolussi. L'estremo del Montpellier, dopo gli errori di Croke park
si dimostra in giornata di grazia, infilando due piazzati (6',12') che
riducono subito lo svantaggio. Non si fa tempo a ricredersi, però, che
il 15 azzurro la combina grossa. Al 15' rinvia male dai 22 metri
italiani e serve il pallone agli inglesi che ringraziano e vanno in
meta con Flood. Wilkinson trasforma ed è 14-6. È ancora l'apertura
inglese con due punizioni (32' e 38') ad arrotondare il punteggio
prima del riposo: 20-6 per gli ospiti. "Too easy" commentano i tifosi
inglesi sugli spalti.

L'Italia che scende in campo nella ripresa sembra subito più motivata.
Gli azzurri cercano di mettere pressione ai vicecampioni del mondo e
offrono a Bortolussi altre due occasioni per riavvicinarli agli
inglesi (49' e 55'). È ancora Wilkinson a dimostrare perché ha
realizzato più di mille punti in nazionale (1011): l'apertura di
Newcastle prima di chiudere la sua partita (sostituito da Cipriani)
porta l'Inghilterra avanti 23-12 al 60'. Il XV azzurro ci crede
ancora, Mallett cambia la prima linea e i due mediani (dentro Marcato
e Picone). Proprio quest'ultimo regala agli azzurri e a tutto il
pubblico, il giusto premio per tanta perseveranza. Al 76' azione
fotocopia della seconda meta inglese: Cipriani sbaglia il rilancio,
Picone intercetta e si invola in mezzo ai pali. Bortolussi trasforma e
l'Italia si porta sul 19-23. Quattro punti di distacco e quattro
minuti da giocare. Non bastano, finisce così: con il pubblico del
Flaminio ad applaudire l'ennesima impresa sfiorata e gli inglesi a
tributare i giusti onori ai padroni di casa. La vittoria però manca
ancora: per provare a muovere la classifica del Sei Nazioni bisognerà
aspettare la trasferta in Galles del 23 febbraio.

I commenti. Il coro degli azzurri negli spogliatoi è unanime: abbiamo
regalato troppo. La pensa così, anche il capitano Sergio Parisse,
nominato man of the match: "Fa piacere ricevere questo riconoscimento"
afferma il capitano azzurro. "Oggi prima della partita sapevamo che
era importante vincere ma che per farlo non dovevamo sbagliare nulla,
invece, stiamo regalando troppo agli avversari: una meta nel primo
tempo, una touche nel finale". Concorda con la disamina del numero 8
italiano, anche Mauro Bergamasco: "Resta l'amaro in bocca, ma ora
cominciamo a pensare al prossimo impegno". Un pensiero al pubblico,
infine, da parte del presidente Dondi: "E' stata una grande
soddisfazione giocare in questo stadio rinnovato con questa cornice di
pubblico".



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