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[Paolo Sale]

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l'editoriale di:
LUCA CASTALDINI, classe 1971, ex giocatore delle Fiamme Oro, è un giornalista di Sportweek-La Gazzetta dello Sport, rivista per la quale ha seguito i principali eventi ovali degli ultimi anni.
GALLES-ITALIA
Le assenze ci sono. Da quelle contingenti (Bortolussi, Pratichetti, Stanojevic, Robertson, volendo anche Nitoglia) a quelle così croniche da poter essere stampate sulla pietra (un’apertura, un secondo estremo di ruolo). Eppure l’Italia che va a Cardiff per la terza giornata del Sei Nazioni 2008 sembra aver fatto un nuovo e importante “acquisto”: la mentalità. Ciò significa la capacità, mostrata sia a Dublino, sia contro l’Inghilterra, di tenere costante il livello fisico e mentale lungo tutti gli 80’ di gioco. Non era un traguardo facile: aveva iniziato a parlare John Kirwan dell’attitudine a palesare buchi di concentrazione nel corso della partita. Lo stesso Berbizier, bissato poi da Mallett nelle sue prime uscite con la stampa, aveva parlato di squadra in grado di reggere 60’ minuti alla pari degli avversari, non di più. A portare gli Azzurri a “quota 80” ha senz’altro contribuito più di tutto l’esperienza acquisita dai nostri migliori giocatori nella Guinness Premiership e nel Top 14, tornei dove la quasi totalità delle partita in programma costringe i rugbisti a “non mollare mai”. Detto questo, in casa dei Dragoni sarà comunque molto dura portare via qualcosa più di una sconfitta, e non solo perché loro, dopo due vittorie sue due in questo Championship, potrebbero aver rispolverato il sogno del Grand Slam vinto (a sorpresa, come sarebbe quest’anno) appena tre anni fa. Tatticamente, Gatland, il c.t. ex All Black che pare aver rinsavito i Dragoni dopo la brutta figura del Mondiale, in vista dell’Italia ha agito in tre modi: prima ha preso in prestito dal mondo del calcio italiano (e anche della politica) la strategia di demonizzazione dell’avversario avanzando dubbi sulla correttezza del gioco azzurro in alcune situazioni (le ruck, in particolare). Ha detto che ne avrebbe parlato con l’arbitro, l’inglese Pearson, peraltro già inviso alla nostra Nazionale per la concessione di due mete dubbie all’Irlanda (sulle quali non chiese neppure l’intervento del Tmo) di due anni fa a Lansdowne Road. Poi ha rimesso i panni dell’allenatore e ha ridisegnato l’intera prima linea (segno che Castro, Ghiraldini e Perugini fanno paura davvero) e così pure la mediana, preferendo all’apertura al gioiello Hook il più solido e calciatore (tattico) Stephen Jones e, come mediano di mischia, Peel a Phillips.Dai suoi calci dovranno guardarsi anche e soprattutto i giovani Marcato (schierato per la prima volta da estremo) e l’ala Sgarbi (al debutto dal primo minuto), sulla cui mancanza di esperienza – c’è da giurarci – il Galles cercherà di puntare. Anche perché la ritrovata vena della coppia Shane Williams-Gavin Henson è l’arma più pericolosa a disposizione dei padroni di casa. Se l’Italia riuscisse a impoverirne i guizzi, l’idea di uscire vittoriosi dal Millennium potrebbe prendere forma.
Cardiff, sabato 23 febbraio, (kick off ore 16 ora italiana)
ITALIA: Marcato; Sgarbi, Canale, Mi. Bergamasco, Galon; Masi, Picone; Parisse (cap), Ma. Bergamasco, Sole; Del Fava, Dellapè; Castrogiovanni, Ghiraldini, Perugini. A disp. Festuccia, Lo Cicero, Bortolami, Zanni, Travagli, Buso, Patrizio. Ct: Mallett.
GALLES: Byrne; M. Jones, Shanklin, Henson, S. Williams; S. Jones, Peel; R. Jones (cap), M. Williams, J. Thomas; Evans, Gough; R. Thomas, Rhys, G. Jenkins. A disp. Bennett, Du. Jones, De. Jones, Delve, Phillips, Hook, Parker. All. Gatland
ARBITRO: Pearson (ING).
 
e ancora l'intervista a Moscardi, il diario di Zanni, E altro ancora
 
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