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[RUGBYLIST] Mallet & Co.

allrugby allrugby a gmail.com
Mer 5 Mar 2008 22:28:12 CET


Polemiche su Mallet a parte, mi sembra sia stato sottovalutato un
aspetto fondamentale del ns.rugby. Abbiamo, forse, un quinto dei
tesserati di Francia & Co., anche se il trend, è in recupero.
Le altre realtà del VI Nazioni hanno, seppur in disegual misura tra di
esse, la possibilità di attingere ad un serbatoio progressivamente più
fornito del ns.
Il traino che oggi sta avendo il VI Nazioni ed il mondiale appena
archiviato, in Italia,  ha fatto si che i "reclutamenti", almeno per
alcune società, abbiano subìto un notevole incremento; a tutto
beneficio del movimento nazionale.
Teniamo anche presente che le anglosassoni & Co. hanno spremuto, e
spremono tuttora,  tutto quello che possono spremere in fatto di
ricerca di talenti e quant'altro, e continueranno a farlo con lo
stesso ritmo dimostrato sino ad oggi. Con la differenza che l'Italia
ha dei margini, in questo campo, di devastanti proprozioni positive,
in più, rispetto ai ns. amici d'oltralpe e d'oltremanica.
Dico solo che sarebbe il caso di dotarci di una struttura
coerentemente ancorata a princìpi comuni di crescita del ns. rugby.
Non possiamo pretendere che i Bergamasco ed i Parisse (o Lo Cicero, o
Nieto, o qualche altro, non fa differenza), di oggi, ci facciano fare
il salto di qualità; o solo semplicemente ci facciano sognare: al
massimo ci faranno vincere, una volta ogni tanto, contro la Scozia o
il "perlustrato" di turno.
Dobbiamo puntare sul fatto che, continuando in queste condizioni, si
dovranno sfruttare tutte le occasioni che i media e lo spettacolo
sportivo ci offrono, senza però dimenticare che, per arrivare ai
livelli altrui - solo per parlare dell'Europa - e continuando comunque
a lavorare a partire dalle giovanili, il ns. gap a livello europeo si
potrà colmare, forse, in dieci anni. Inutile aspettarci risultati
sistematicamente significativi prima di tale scadenza (a mio modesto
avviso).
Nel frattempo, diamo spazio a politiche di formazione, addestramento e
crescita (anche arbitrale) che ci consentano di arrivare al traguardo,
lasciano da parte, a cominciare dalla federazione, le logiche di
potere e gli interessi di parte.
Mallet non ha colpe ... e nemmeno le aveva Berbizier.
Ciao.
Franco (TV)



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