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[RUGBYLIST] Ita-Sco

Salvatore Messina totorugby a yahoo.it
Lun 17 Mar 2008 11:17:33 CET


Molto probabilmente perchè le indicazioni tecniche federali (e qui s'incazzeranno i più...) prevedono che siano i giocatori a trovare la soluzione ai problemi giocando. Questo per una erronea e stantia applicazione del famoso "metodo globale".

Un po' come se in medicina si dicesse ad un laurenado: adesso vai in sala operatoria, prendi il bisturi e comincia a operare così impari a diventare un buon chirurgo....

Il problema è che si vuole tutto e subito ma cominciando tardi. Si vuole che il giocatore non solo impari a passare ma lo faccia anche sotto pressione. Un conto è la tecnica di base (passare) un altro è la tecnica evoluta (sotto pressione ed in avanzamento).

Come già accennato da molti in list, quello che manca ancora in Italia è una scuola tecnico-tattica del rugby. Non esiste un documento federale unico (un "testo unico") da seguire, una scuola tecnica permanente per gli allenatori e soprattutto una linea tecnica costante negli anni con un progetto per obbiettivi.
Ogni allenatore dice la sua e spesso senza molta convinzione.....
 
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY



Salvatore Messina



----- Messaggio originale -----
Da: Franco Fiore <francesco_fiore1 a virgilio.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Lunedì 17 marzo 2008, 10:52:57
Oggetto: [RUGBYLIST] Ita-Sco

Hello Rugbylist,

  Finalmente ha vinto l'Italia = W l'Italia
  Ho letto con attenzione tutti i messaggi, molti critici nei
  confronti delle scelte di Mallet, altri entusiasti a prenscindere
  ma............
  nessuno ha notato che a molti giocatori della nostra Nazionale
  mancano i fonfamentali e le cose più semplici da fare, molte volte,
  diventano le più difficili.
  Il possesso del pallone, la prima cosa che si insegna ai bambini e
  "non perderlo" oppure "è la cosa più cara di questo mondo" o ancora
  "tienilo stretto e non mollarlo".
  Eppure  l'errore più comune, il piccolo passaggio in avanti
  e la conseguente perdita del possesso; è stata una costante.
  Lo hanno fatto anche gli Scozzesi, ma noi dobbiamo guardare a noi.
  Senza questi errori tutta la storia del VI Nazioni sarebbe stata
  un'altra.
  Quelli bravi nelle statistiche dovrebbero provare a fare dei
  confronti tra i nostri ragazzi (nome per nome) e quelli delle altre
  Nazionali per vedere le differenze.
  Altro grande limite e il gioco al piede; le altre Nazionali lo
  utilizzano normalmente e con successo, quando lo facciamo noi
  prendiamo le mete, esempio, il calcio di Masi che finisce fuori e
  si riprende con mischia nella nostra metà campo; mischia dalla
  quale è partito il mediano della Scozia per segnare la meta.
  Sono cose allenabili (gioco al piede e handling), perchè non lo si
  fà?
  La risposta ai Tecnici.
  Saluti
  Franco Fiore

-- 
Best regards,
Franco                          mailto:francesco_fiore1 a virgilio.it


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