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[RUGBYLIST] I fischi in Italia-Australia

cavallopazzo 14cavallopazzo a libero.it
Mar 11 Nov 2008 10:17:28 CET


Il tema mi stuzzica.
Io faccio parte di un club che fa del fair-play la propria bandiera. Questo non vuol dire però che i miei comportamenti siano sempre consoni al
massimo del fair-play, anzi alcune volte anch'io trascendo perchè purtroppo ho un carattere passionale ed impulsivo. Tutt'altra cosa è invece
esprimere considerazioni a freddo su comportamenti che poco hanno dello "sportivo". Cosa intendo per sportivo o comunque lealtà sportiva?
Per chiarire il mio concetto voglio rifarmi egli "enciclopedisti" francesi di cui Voltaire ne era forse il simbolo guida. Diceva:" Non la penso
come te ma darei la mia vita per farti esprimere la tua idea". Parafrasando ciò nello sport il mio significato è: sono un supporter della mia
squadra ma non voglio impedirti di esprimerti al meglio nella disputa della gara perchè voglio vincere ad armi pari. Voglio inoltre aggiungere,
fra parentesi, che veramente apprezzo e ne traggo soddisfazione nel vedere gesti atletici eccezionale o performanti, azioni mirabolanti ed
effettuate grazie a fantasia,preparazione fisica, tempistica giusta condite da tecnica individuale o collettiva rimarchevoli.
Per dirla tutta traggo piacere anche quando queste azioni rimarchevoli e difficili vengono effettuate dagli avversari di turno.
Per tutte queste considerazioni sono veramente contrario ai fischi verso l'atleta che cerca il gesto performante e per cercare di poterlo
fare ha bisogno della massima concentrazione. In una parola lo trovo "antisportivo". E vi assicuro che non ho mai ( e poi mai) fischiato
un "avversario" durante il calcio di punizione. Anche se ritenevo che il calcio fosse ingiusto. Nel rugby credo che la sportività sia un filo
conduttore unico e che mai si sia spezzato fin dai tempi di Ellis Williams per giungere agli attuali. Forse ne è anche una caratteristica :
i veri rugbysti ne fanno il loro simbolo e moltissimi ragione di vita. Per questo si dice che il rugby è un modo di intendere le vita, in una
parola è una filosofia di vita. Non credo che ciò si possa di dire di altre discipline sportive. 
Poi, nella mia vita rugbystica, devo dire che nelle fasi calde non sempre il mio "aplomb" è stato sportivo.  Ma di questo mi dispiaccio.
Forse predico bene ma razzolo male.
Un caro saluto da Cavallo Pazzo.


----- Original Message ----- 
  From: tempodirugby 
  To: rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Monday, November 10, 2008 5:08 PM
  Subject: [RUGBYLIST] I fischi in Italia-Australia


  QUELLE DAMINE CHE SI SCANDALIZZANO PER I FISCHI…

  Da quando il rugby ha fatto capolino su "La7", mostrandoci gli Azzurri ed il Sei Nazioni, questa benemerita televisione libera, che non pretende né canone né abbonamento (e scusate se è poco) ha molto contribuito alla diffusione di questo sport in Italia.

  Tuttavia i suoi commentatori mi pare indulgano troppo in una visione idilliaca ed idealistica del rugby.

  Su "La 7" si riferiscono alla palla ovale insistendo troppo sul concetto del fair play. E' vero, e lo dimostrano i match in tutto il mondo, che le tifoserie avversarie siedono gomito a gomito e non ci scappano mai insulti e mazzate. Questo è un fatto eccezionale che il calcio si sogna.

  Però bisogna finirla con la storia che la correttezza arrivi al punto di non fischiare i giocatori avversari.

  Sabato, durante Italia-Australia, lo speaker dell'emittente televisiva, oltretutto corroborato dal grande "Coco" Mazzariol, giocatore professionista ancora in attività, si è profuso in critiche al pubblico padovano che fischiava gli avversari quando, ad esempio, si accingevano a battere un calcio piazzato.

  "Non si fa", "è scorretto", "bisognerebbe smetterla", "si dovrebbero prendere provvedimenti": di questo tenore erano le amenità proferite.

  Ora io mi domando a quale dimensione ed a quale universo parallelo appartenga questo rugby che vive solo nella fantasia di queste persone. Eppure l'esperienza, diretta ed indiretta, non dovrebbe mancare loro!

  Basta ascoltare l'audio di fondo delle partite in qualsiasi parte del mondo: dalla Nuova Zelanda, al Sud Africa, alle Isole Britanniche (non ne parliamo della Francia!) è tutto un profluvio di fischi ed urla.

  Sarà poco carino, va bene, ma non c'è niente di che stupirsi e, soprattutto, di che scandalizzarsi. Questo politically correct un tanto al chilo mi fa ridere. Vuoi vedere che un tifoso che paga il biglietto non può nemmeno fischiare la squadra avversaria? Ma dove siamo finiti?!
  Vorrei sapere cosa ne pensa la List: se, cioè, non si ritenga che stiamo esagerando con queste pretese o se, invece, dovremmo veramente lottare per far smettere questi atteggiamenti, anche se nel resto del mondo se ne fregano.
  Un saluto a tutti.


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  (Massimo Coppa Zenari)
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