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[RUGBYLIST] Notizie della domenica

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Dom 16 Nov 2008 07:59:57 CET


Dalla Tribuna di Treviso cronache e commenti sulla partita di ieri.
A più tardi per quelle del Gazzettino.
Ciao.
Franco (TV)

UN PASSO INDIETRO Presi «a calci» dai Pumas Secondo test match fallito

DALL'INVIATO FABRIZIO ZUPO

TORINO. Male. Decisamente. Un passo indietro o, meglio, la solita
Italia che fa dimenticare rapidamente i progressi del giorno prima. Ed
ora c'è solo il test con i Pacific Islanders per rimediare il novembre
azzurro. Ma solo in parte. Perché dopo un'Australia versione saldi,
l'Argentina vista ieri all'Olimpico andava battuta. Altro che "running
rugby" con le nuove regole: i Pumas ci hanno preso a "calci". Gli
azzurri dominanti in mischia e touche, nella ripresa si sono
affacciati nell'area argentina solo nell'azione della meta, al 40º.
 Non è bastato il pubblico, record per questo stadio, più di un derby
Juve-Toro, più delle Olimpiadi stesse che gli danno il nome. E per
essere gente che il rugby l'ha visto novant'anni fa nel primo match in
suolo italiano (Racing Parigi-Servette) e poi negli anni Settanta,
hanno applaudito sino all'ultimo, accompagnando Masi in meta a tempo
scaduto.
 Ma torniamo all'enigma della partita. L'Italia e l'Argentina rompono
l'equilibrio dello score attorno alla mezzora con un botta e risposta:
3-3. Ma gli azzurri dominano in mischia, stracciano la prima linea.
Roncero viene richiamato più volte dall'arbitro White. Anche in touche
si vola e si ruba pure. Eppure tutti questi palloni di qualità dove
vanno a finire? Nel nulla.
 Pare un copione dell'assurdo, ci si aspetta che White dia il "no
contest" al pack argentino: non si spinge più perché tanto crollate
sempre. Forse l'arbitro ha letto la mail della Irb che avvertiva di
stare attenti ai falli strategici proprio in mischia e nell'intervallo
della touche. Per evitare quello che si era visto - ad esempio - a
Padova con l'Australia che aveva fatto di virtù i peccati di Lawrence.
 E per questo motivo i crolli diventano calci, solo che Marcato
all'inizio pare un diesel: sbaglia un drop e due calci nel giro di sei
minuti, copiando gli errori di Hernandez e Contepomi dalla piazzola.
Restiamo in equilibrio, ma di palle verso la nostra cavalleria non
arrivano, coi Pumas ad incentivare il ping pong di calci. Qualche
colpo pesante lo prendono Parisse (avambraccio sinistro) e Bortolami
che esce per cinque minuti. Nel gioco solo Masi mostra qualche guizzo.
Ma è proprio l'estremo in finale di tempo, quando gli argentini si
affacciano due volte nei nostri 22 a fare fallo di tenuto. Questa
volta capitan Contepomi non sbaglia e porta i compagni al riposo sul
9-3.
 Si rientra senza cambi, ma dopo la schermaglia iniziale non si riesce
più a superare la metà campo.
 Quando al 7' l'arbitro dice a Roncero di accomodarsi fuori campo per
dieci minuti, sembra la svolta del match a nostro favore. È Andrea
Marcato, uscito dall'empasse, a tenerci a galla con piazzati e drop.
Siamo sul 6-12. Ma è proprio allora che cadiamo. A meta campo esce da
una ruck un pallone pulito per Hernandez: il compagno di club dei
Bergamasco decide di alzare l'obice e abbassare la potenza. Prima
avanza come nel burro, poi un perfetto calcetto a seguire, sul cui
punto di caduta arriva l'ala Carballo forse lasciata libera da una mal
intesa fra Mirco e Canavosio. Davanti a sé ha solo Marcato, ma in
contropiede lo lascia disteso a terra, mentre Parisse può solo
guardarlo mentre si tuffa in mezzo ai pali. Meta e trasformazione
facile. Loro sono in 14 e gli azzurri in 15. È un incubo.
 Da quel momento in poi il copione non è più cambiato, anzi è
peggiorato. L'entrata di Orquera serve a dare più spazio al largo. Non
è molto ma basta per la fiammata finale. Ruck sotto i pali argentini,
Parisse lancia con un passaggio dietro la schiena Mauro Bergamasco;
nuovo punto di incontro e la palla vola a Garcia che lancia Masi.
L'arbitro fischia la fine e il pubblico applaude. Ma l'Italia di
Mallett ancora non c'è.
Gli altri test. Francia-Pacific Islander 42-17; Scozia-Sudafrica
10-14; Inghilterra-Australia 14-28.
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Il ct Mallett: «Non abbiamo disciplina» Bergamasco: «Ci è mancata lucidità»

 TORINO. Sostiene Mallett che l'Italia ha perso su alcuni episodi: può
essere vero per la meta presa, ma dallo score mancano soprattutto i
punti non fatti dagli azzurri. Quelli all'inizio sui calci di
punizione concessi da White per il crollo di Roncero e compagni in
mischia chiusa, ma soprattutto quelli che - statisticamente -
dovrebbero arrivare quando si dominano mischia e touche come nel primo
tempo.
 Il ct non boccia nessuno, ma sulla scelta dei calci di liberazione
ammette l'inferiorità: «Cosa posso fare quando resto a "casa mia" per
55 minuti?, cerco di uscire con i calci. Nel primo tempo non abbiamo
avuto disciplina, nel giro di due minuti nel finale abbiamo preso due
calci (tenuto di Masi ndr) e siamo andati al riposo sul 3-9».
 L'Italia "vecchie regole" che giocava con le maul capitalizzava
qualche pallone di quelli conquistati dal pack, ora con queste nuove
regole sembra non avere l'abilità per trasformare in punti il
possesso: «Questo è vero, l'Argentina fra l'esperienza di Hernandez
nel guidare lo Stade Français e l'abilità del pack nel giocare bene
nello stretto, ci ha messo in difficoltà, anche quando andavano al
largo. Noi dobbiamo progredire specie con i 3/4».
 «Sì c'è frustazione - ammette capitan Parisse - i nostri palloni li
abbiamo avuti, ma anche al largo loro sono stati bravi a contrastare».
 Mauro Bergamasco, occhio destro con ematoma violaceo, una partita
spesa anche con scaramucce contro il compagno di club Roncero, non
cerca scorciatoie. Che sconfitta è? «Una delle partite peggiori,
specie quando hai una mischia del genere».
 Sono le nuove regole a depotenziare l'impatto del pack azzurro?
«L'Italia - dice Bergamasco - ha dimostrato di potersi adattare alle
nuove regole. Non sono queste che decidono l'esito, sono i giocatori
che le interpretano bene o male».
 Ma cosa è successo, stante la superiorità della mischia? «È mancata
lucidità, non abbiamo sfruttato i palloni, così abbiamo aiutato il
loro gioco: ci siamo messi in difficoltà da soli». Eppure all'inizio
la mischia azzurra ha talmente dominato che quasi si poteva decidere
per il "no-contest", e l'arbitraggio diversamente dal match contro
l'Australia non ha concesso "anticipi", ha punito ogni furbizia in
mischia chiusa. «Dell'arbitro non mi va mai di parlare - continua il
flanker padovano - dico solo che per me è difficile dare una risposta
razionale, una giusta analisi al fatto che siamo stati quasi un'ora
nella nostra metacampo. Siamo mancati nei punti di incontro e in
difesa siamo arrivati disuniti, creando degli scalini, o meglio
favorendo il loro gioco».
 A St.Etienne contro la Scozia avevate segnato la meta pur in
inferiorità numerica. Cosa si prova a prendere una meta come quella di
Carballo, dritto in mezzo alla difesa? «Con l'organizzazione del gioco
adesso, l'inferiorità si sente in fase di spinta, ma quando è una
questione di territorio il vantaggio non è così determinante». (f.z.)
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ITALIA - ARGENTINA:   14 - 22
ITALIA: Masi; Robertson, Pratichetti M., Garcia, Bergamasco Mi.;
Marcato (22' st Orquera), Canavosio (13' st. Travagli); Parisse (cap),
Bergamasco Ma., Sole; Bortolami (5'-9' st Reato), Del Fava (31' st
Reato); Nieto (30' st Perugini), Ongaro (Ghiraldini 29' st), Aguero
(15' st. Lo Cicero). A disposizione: McLean. Allenatore: Mallett.
ARGENTINA: Stortoni; Aramburu (S.Fernandez 34' st), Tiesi (22' st
Agulla), Contepomi F. (cap), Carballo; Hernandez, Vergallo (22' st
Figuerola); Fernandez-Lobbe J., Alvarez-Kairelis, Durand (13'-17' pt
Ayerza, 22' st Campos); Albacete, Lozada (21' st Galindo); Orlandi
(30' st Ayerza), Ledesma (37' Vernet-Basualdo), Roncero (giallo 7'-17'
st). Allenatore: Phelan
ARBITRO: White (Inghilterra)
MARCATORi: pt. 27' cp Contepomi; 31' cp Marcato; 38' e 40' cp
Contempomi. St. 2' cp Contepomi; 4' drop Marcato; 13' m. Carballo tr.
Contepomi; 15' cp Marcato; 34' cp Contepomi; 40' m. Masi.
NOTE: pubblico 27.500 (tutto esaurito), record dello Stadio Olimpico.
Primo tempo: 3-9. Espulsione temporanea di Roncero al 7' st.



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