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[RUGBYLIST] razzismo al contrario in Sud Africa e tempodirugby

stellagiada84 a libero.it stellagiada84 a libero.it
Gio 20 Nov 2008 11:45:29 CET


Secondo me non sarà la piccola antilope il deus ex machina che risolverà il problema dell'aparthaid in Sudafrica. Prima c'erano le quote nere, fra un pò, nel nome del politically correct, ci saranno le quote bianche. Razzismo e controrazzismo, che è sempre un razzismo visto allo specchio; c'è sempre stato e sempre ci sarà.
Riporto qui come esempio un articolo del Corriere della Sera datato 1992, l'anno in cui gli Springboks (mi piace chiamarli ancora così) sono stati riammessi nel circuito internazionale in quanto era finita l'aparthaid (?)

Saluti
Giada 

JOHANNESBURG . Anche un' occasione sportiva puo' essere un pretesto per mettere in crisi i delicati equilibri interetnici in Sudafrica. Magari attraverso il rifiuto di rispettare un minuto di silenzio. E accaduto all' Ellis Park, il "tempio" del rugby sudafricano, in occasione dell' incontro fra gli Springboks e gli All Blacks neozelandesi, terminato con la vittoria degli ospiti per 27.24. Questa partita segnava la fine di un periodo di isolamento del rugby sudafricano, durato otto anni, a causa delle discriminazioni razziali. Si vuole che il rugby sia seguito proprio dai piu' accesi sostenitori dell' apartheid e del razzismo. Il fattaccio e' capitato subito. I 70 mila spettatori di parte bianca presenti, infatti, raccogliendo un invito di Dan Nolte, portavoce del partito conservatore, si sono rifiutati di osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime delle violenze nei ghetti neri e hanno coperto cantando l' inno nazionale le parole dello speaker. L' accordo per questo gesto commemorativo era stato preso dall' African National Congress (Anc) e dalla nuova federazione sudafricana di rugby (Sarfu), nata dalla fusione delle precedenti federazioni bianca e nera. L' agreement prevedeva oltretutto il divieto di cantare l' attuale inno nazionale sudafricano "Die Stem" e di esporre la bandiera sudafricana, considerata dalla maggioranza dei neri come rappresentativa della sola comunita' bianca. Il pubblico di parte bianca ha invece intonato a gran voce il "suo" inno nazionale sventolando le bandiere. Del resto non erano mancate avvisaglie che le cose sarebbero andate in maniera diversa dal pattuito: gruppi di estrema destra, infatti, avevano sobillato la popolazione bianca ad andare allo stadio per disobbedire. Cosi' e' stato e la reazione dell' Anc di Nelson Mandela non si e' fatta attendere. Il leader ha qualificato il gesto come "ignobile" e ha annunciato di voler "riesaminare" la sua posizione in merito alla tourne' e che gli Springboks dovrebbero effettuare in Francia e in Gran Bretagna in ottobre e novembre e quella attualmente in corso nel Paese dei Wallabies australiani. L' incidente avvenuto a Johannesburg ha rotto un clima di rappacificazione tra bianchi e neri che nello sport sembrava ormai sancito e consolidato. Ai recenti Giochi olimpici di Barcellona la delegazione sudafricana per la prima volta si era presentata con una squadra "mista". Il portabandiera era stato comunque un atleta di colore (Jan Tau) e in secondo luogo Mandela si era recato al Villaggio Olimpico abbracciando il capodelegazione, il bianco Johann du Plessis. "Lo sport puo' aiutarci a creare . aveva spiegato . un clima ideale per i negoziati". Purtroppo i fatti stanno dimostrando che il cammino e' ancora lungo. Anche se ieri il Sudafrica, schierando una nazionale mista (bianchi e neri) e' tornato, dopo 22 anni, a giocare un incontro internazionale di calcio nelle qualificazioni per la Coppa d' Africa: e' stato battuto per 4.1 dallo Zimbabwe, che schierava Grobbelaar, il portiere del Liverpool.




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Date      : Wed, 19 Nov 2008 20:02:34 +0100
Subject : [RUGBYLIST] razzismo al contrario in Sud Africa e tempodirugby







> apprendo con stupore ed infinito dolore che il sig. Maurizio Coppia Zennardi
> (blog tempodirugby) ha chiesto di essere cancellato dalla list.
> davvero un peccato, anche alla luce della maniera di come ha scritto gli
> ultimi post.
> peccato inoltre perché la sua provata competenza in materia, il suo usuale
> equilibrio d'analisi e la sua notoria conoscenza della storia ovale (dalla
> notte dei tempi) mancheranno davvero a tutti.
> 
> oggi Angelo Volpe ha citato il crescente e gravissimo problema dell'emblema
> Bok e dei guai tra bianchi e neri in Sud Africa.
> chi volesse approfondire, se ritenete io possa esservi d'aiuto, può
> contattarmi.
> tempo libero permettendo, risponderò.
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> Pasquale Zambuto
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> PS per Giovanni Sonego: proprio non riesci a convincere Coppia Zennardi a
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