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[RUGBYLIST] Intervista Toniolatti Dire

Federico Meda | Hand&Made Comunicazione federico.meda a handemade.it
Gio 23 Ott 2008 18:18:31 CEST


Fonte: agenzia Dire
Argomento: intervista esordiente Toniolatti

«Spero di giocare qualche minuto: magari contro l'Australia, la mia
nazionale preferita». Giulio Toniolatti è carico al punto giusto.
Ventiquattro anni, mediano di mischia della Capitolina, è tra i 26 convocati
di Nick Mallett per i tre test match di novembre. La Nazionale, infatti,
giocherà contro Australia (a Padova, 8 novembre), Argentina (Torino, 15
novembre) e Pacific Islanders (Reggio Emilia, 22 novembre). Complice
l'infortunio di Simon Picone, Mallett ha scelto di confermare Toniolatti
dopo i miniraduni delle scorse settimane. È come se il ct sudafricano avesse
anticipato le sue scelte, visto che su Toniolatti aveva messo gli occhi già
da tempo. «Sono contentissimo di questa nuova chiamata- ha detto il
giocatore all'agenzia Dire- Non vedo l'ora di presentarmi in raduno (a
Padova domenica 2 novembre, ndr). Spero tanto di giocare, toccherà a me
mettere dubbi al ct». Negli ultimi raduni romani «mi sono trovato alla
grande. La squadra è unita, veramente un bel gruppo, tutti sono pronti a
darti una mano, un consiglio. Come lo staff tecnico, da Troncon a Mallett a
Orlandi». Per un giovane mediano di mischia avere in Nazionale come
allenatore proprio 'Tronky' deve essere un bel vantaggio: «È una persona
pronta a darti sempre una mano, un consiglio. E per me- ha spiegato- è
utilissimo». Dopo aver lavorato a stretto contatto con lo staff azzurro una
sua ulteriore convocazione era ormai nell'aria: «Ci speravo tantissimo,
ovvio- ha continuato- Dopo aver lasciato il ritiro lo staff mi aveva detto
che le cose erano andate bene ma che dovevo continuare ad allenarmi come
fatto fino ad ora. Non mi avevano fatto promesse, dovevo soltanto dimostrare
di meritare una convocazione». La storia di Toniolatti rugbista nasconde
qualche piccola curiosità. Come ad esempio il fatto di avere avuto vita
parallela alla Capitolina dove è arrivato dal Cus Roma. «Sono del 1984,
eravamo un bel gruppo di quell'età e con un altri due ragazzi del 1983
abbiamo creato il primo gruppo di under 14 della storia della Capitolina- ha
ricordato- Perchè ho scelto questo sport? Da bambino ho praticato tanti
sport, il rugby a 9 anni per la prima volta ed è stato subito amore». Oggi
Toniolatti, prima Simon Picone, Matteo e Andrea Pratichetti, Valerio
Bernabò, i fratelli Nitoglia. Insomma il rugby romano, e laziale, continuano
a dare tanti giocatori al giro della Nazionale. «Premesso che voglio fare
gli auguri a Picone, ci conosciamo da piccoli, di pronta guarigione, il
rugby romano è veramente un bel serbatoio. Tanti giocatori hanno lasciato
Roma, ma oggi c'è l'esempio da seguire della Capitolina che continua a
puntare sui giovani». La speranza, anzi il sogno, per rivederli tutti
insieme di Toniolatti è la Celtic League: «Sogno una selezione del centro
sud formata soprattutto da italiani e da qualche straniero ma di altissimo
livello. Questo sarebbe il massimo». Un sogno che metterebbe davanti ad
un'ipotesi trasferimento all'estero: «Se dovesse arrivare un'offerta di
quelle irrinunciabili ci penserei sicuramente. Francia o Gran Bretagna? Non
ho preferenze». Meglio, allora, pensare all'immediato. L'8 a Padova arriva
l'Australia «la squadra che preferisco, per cui tifo. Sono filoaustraliano,
mi piace molto anche il loro modo di giocare. E poi con l'Australia ha
giocato George Gregan, uno dei più grandi mediani di mischia di sempre. E
dico di più: provo un odio, sportivo ovviamente, per la Nuova Zelanda!»


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