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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì bis

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Lun 22 Set 2008 13:45:02 CEST


Dalla Tribuna di Treviso.
Ciao.
Franco (TV)

di Fabrizio Zupo

L'ITALIA DI MALLETT La maglia numero 10 fra conferme e ritorni



TANTI MEDIANI D'APERTURA. Al raduno di Roma Marcato e McLean in lotta,
seconda chance per Orquera Non convocato Fraser, in Francia resuscita
Pez a Tolone



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 ROMA. Il ct della Nazionale italiana di rugby Nick Mallett ha
convocato 30 giocatori (29 azzurri più un invitato) per il raduno che
si terrà al centro La Borghesiana di Roma, da domenica prossima a
martedì 30 settembre, in preparazione ai Test Match di novembre contro
l'Australia (Euganeo di Padova, 8), l'Argentina (Torino, 15) e Pacific
Islanders (Reggio Emilia, 22). Dopo aver svolto con i club di
appartenenza la preparazione estiva, rientrano in Nazionale per il
raduno di settembre gli azzurri che militano nel Top 14 francese, da
capitan Parisse ai fratelli Bergamasco, da Santiago Dellapè a Masi e
Perugini. Assenti per turno infrasettimanale gli azzurri della
Premiership inglese (Bortolami, Ongaro oltre l'infortunato
Castrogiovanni). Conferma per alcuni giovani protagonisti dell'ultimo
tour estivo in Sudafrica e Argentina come Luke McLean e Riccardo
Pavan. "Rimandato" Patrizio del Petrarca. Invitato il 2ª linea del
Viadana Geldenhuys prossimo "azzurrabile".
 Spulciando i nomi sui 30 convocati ce ne sono 11 di "etnia" veneta: 5
padovani (Rizzo, Marcato, Ghiraldini e i Bergamasco), 1 trevigiano
(Pavan), 1 rodigino (Reato); e 4 veneti di casacca (Derbyshire del
Petrarca, Costanzo, Barbieri e Picone della Benetton).
 Torna una vecchia conoscenza (ex Mirano e Petrarca) azzurra: Luciano
Orquera regista fisso del Brive in Top 14 (9 punti suoi sabato a
Parigi contro lo Stade Français) e assente dalla Nazionale dai tempi
di Kirwan "bruciato" a 23 anni per le troppe aspettative del dopo
Dominguez. Non convocato allo scorso 6 Nazioni (il primo di Mallett),
stava diventando un caso: si sperimentava Masi, quando Orquera ha
chiuso il Top 14 2008 come 2º marcatore al piede di Francia e,
soprattutto, in tutti questi anni non ha mai mancato una convocazione
dell'Italia A (compresa la Nations Cup). Come a dire? A che serve
continuare giocare in seconda squadra se non si è promossi neppure al
meglio delle condizioni?
 Per la prima volta Mallett - che pesca da un serbatoio di soli 60
italiani in tutto il Super10 - ha un'abbondanza di scelte in un ruolo
cruciale.
 In un anno s'è passati da Pez (mondiale chiuso a St.Etienne contro la
Scozia) a Masi (Sei Nazioni) per poi bocciarlo all'ultimo, a Marcato
(nel 6 Nazioni da panchinaro, a estremo contro il Galles, ad uno
scorcio finale eroico da apertura contro la Scozia al Flaminio con
drop vincente allo scadere), poi "quasi" scartato perché spesso nel
club gli preferivano Goosen; tanto che ai test estivi doveva andarci
l'eleggibile (per matrimonio) "Ged" Fraser del Calvisano fermato da
infortunio e sostituito dal compagno del Cammi Luke McLean (21 anni,
italiano per nonni bresciani). In Sudafrica e Argentina la coppia
McLean (estremo nel club, apertura in azzurro) e Marcato (apertura
nella Benetton, estremo in Nazionale) ha funzionato, anche
scambiandosi ruolo a Cordoba a seconda delle situazioni, con il
padovano autore della trasformazione del 12-13 anche questa allo
scadere.
 A Roma se la giocano Marcato, Orquera e McLean; Fraser non è
convocato, Masi torna a centro (e pure lì con Garcia inizierà vera
concorrenza con la coppia Canale-Mirco Bergamasco), Pez sta in
Francia. Dalla depressione dell'avventura a Venezia alla maglia della
squadra più spendacciona oltralpe, Pez ha il numero 10 che doveva
essere di Dan Carter, in un club dove ha smesso Gregan e sono arrivati
Kefu e Jerry Collins, l'ex petrarchino Koyamaibole ed ha ritrovato
Dellapè. Lotta con altre 6 aperture ma sinora ha giocato 4 partite su
5 (una da estremo) e ha segnato molto. Se continua creerà problemi
alle scelte di Mallett.
 Ma alla fine speriamo in Marcato che, a 25 anni, dovrebbe vedere la
fine del suo "precariato", bocciato una prima volta e deluso da
Berbizier dopo il debutto a Tokyo nel 2006, rilanciato da Mallett e
smorzato dal Super10. Il ragazzo di Selvazzano però quest'anno ha
maglia fissa in Benetton, con Goosen che lascia gradualmente verso un
nuovo ruolo tecnico. Ed ha dimostrato di volte di avere la freddezza
che serve al ruolo nei momenti clou.
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QUI VENEZIA

Candiago assolve il Casinò «Non abbiamo mollato»

di Gianluca Galzerano

 FAVARO VENETO. Un risultato da vedere in controluce attraverso il
bicchiere mezzo pieno: è questo il pensiero del capitano dopo il 38 a
13 con cui il Benetton ha vinto contro il «suo» Venezia. «Inutile fare
giri di parole, Treviso è ora nettamente più forte di noi - afferma
Edoardo Dado Candiago, giunto alla terza stagione in amaranto-oro - lo
sono fisicamente, mentalmente e tatticamente, avendo assimilato il
gioco di Franco Smith dopo il periodo di digestione dell'anno scorso.
Da parte nostra invece è evidente che si sia all'inizio di un
progetto».
 «Quel che più conta però - continua Candiago - è che la squadra non
ha mai mollato fino alla fine, limitando un punteggio che avrebbe
potuto essere molto più pesante». Tre mete subite nel primo tempo, due
nel secondo inframmezzate dalla marcatura di Canale: valutando il
volume di gioco costruito dai biancoverdi, effettivamente un passivo
più che accettabile: «Siamo partiti bene nel primo quarto d'ora del
match - dice Candiago - mettendo in difficoltà la loro difesa con una
serie di buone iniziative e riuscendo a sporcare le fonti del loro
gioco grazie alla nostra aggressività. Poi però la maggiore fisicità
del Benetton è venuta fuori, davanti abbiamo cominciato a fare fatica
a contenerli e quando hanno cominciato a muovere palla al largo con
continui cambi di fronte non siamo più riusciti ad anticiparli».
Aggiungiamoci un paio di errori individuali sul placcaggio e la svista
clamorosa dell'imbarazzante Ventura in occasione della quarta
marcatura trevigiana, ed ecco parzialmente spiegata la frittata:
«Contro squadre come il Benetton ogni minimo errore può trasformarsi
in una meta subita e sbagliare nell'uno-contro-uno al largo diventa
fatale, però se consideriamo il numero di placcaggi che abbiamo dovuto
fare durante tutto il match non posso che fare i complimenti ai miei
per l'attitudine al sacrificio dimostrata». E sabato, giusto per
gradire, c'è l'Overmach, la squadra attualmente più in forma del
campionato. «Lavoreremo molto sia sulla legatura delle sequenze in
attacco che sul riposizionamento difensivo al largo visto che loro
muovono tanto la palla».
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 QUI PADOVA

L'analisi di Nicolas Galatro dopo il ko con l'Overmach

FEDERICO FUSETTI

 PADOVA. Parola d'ordine, dimenticare in fretta. In casa Carrera non
si fanno drammi dopo la pesante sconfitta di Parma, anche se nessuno
ha voglia di cercare scusanti per una partita giocata con troppa
arrendevolezza. La squadra è apparsa ancora come un cantiere aperto.
Le sconfitte non mancano anche in casa Petrarca: la scorsa stagione a
Calvisano era finita 48 a 17 per i futuri campioni d'Italia, mentre
Viadana-Benetton, per fare un altro esempio, ha sancito un 33 a 0 in
avvio di campionato, ma poi i trevigiani sono arrivati in finale.
 Sabato, il Rovigo ha travolto Calvisano per 46-16. Tornando al
Carrera, però, lo scivolone non può passare inosservato, specie per
l'enorme differenza di gioco mostrata dalle due squadre. «Vorrei
capire anch'io cos'è successo», cerca di spiegare la terza linea
Nicolas Galatro. «Loro sono stati più bravi, più veloci, più reattivi
e più aggressivi. Noi, siamo rimasti invece quasi sempre a guardare.
Il bello è che ci aspettavamo che l'Overmach giocasse così.'Attenti ai
palloni di recupero e agli errorì, ci siamo detti per tutta la
settimana. E nonostante poi sia andata come previsto, non abbiamo mai
reagito come ci eravamo preparati a fare in allenamento». La squadra
tornerà al lavoro al «Centro Geremia» della Guizza stamattina alle 10,
Nicolas invita tutti a fare autocritica. «Io non ho mai subito una
sconfitta così nella mia carriera. Magari ho preso anche sessanta o
settanta punti, ma mai rimanendo a zero. Qualunque reazione avrà
l'allenatore, dobbiamo tacere e reagire lavorando. Ognuno di noi deve
riflettere su quello che ha fatto in campo, è evidente che abbiamo
commesso errori gravi». Meglio che sia accaduto ora, però, a patto di
fare tesoro della sconfitta. «Intanto non credo abbia molto senso
deprimersi, altrimenti rischiamo di avere paura di tutto, da adesso in
poi. L'Overmach ha puntato molto sulla Supercoppa, e lo si vede
dall'ottimo stato di forma. Certo, bisogna vedere se lo conserveranno
fino a maggio. Diciamo che questo scivolone è una tragedia se lo
guardiamo fine a se stesso, mentre la disperazione si attenua se
pensiamo che di tempo per rimediare ce n'è moltissimo».
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 QUI TREVISO

Esperimenti di Heineken De Jager pensa all'Europa

SILVANO FOCARELLI

 Tutti quegli ex poco hanno potuto, il derby di Monigo ha avuto un
solo padrone: il Benetton. C'è ancora abbastanza da lavorare, anche
per i vincitori, ma quest'anno Treviso ha il vantaggio di avere una
squadra già collaudata e guidata da un tecnico che non deve più fare
esperimenti. Qualche aggiustamento tecnico poi è stato determinante,
come spostare De Jager da ala a centro, in mezzo «Big Ben» può
sprigionare tutta la sua energia. «Io credo che sia merito del fatto
che venerdì non avevamo avuto troppi carichi di lavoro» minimizza
l'Mvp di sabato.
 «Inoltre era il nostro esordio casalingo e volevamo far capire subito
al Venezia chi era il più forte, e che al Monigo è dura per tutti. E
ci siamo riusciti». Dunque una vittoria più facile del previsto? «Non
direi questo, piuttosto abbiamo fatto ciò che sappiamo fare meglio, le
nostre giocate, la nostra difesa: è andata bene e ne siamo contenti».
Si sono viste poche fasi di gioco, forse perché loro non riuscivano
proprio a placcarvi: «Credo che in ogni caso dobbiamo lavorarci ancora
parecchio, siamo appena alla seconda gara di campionato, c'è ancora
tanto da fare e ce l'ha chiesto anche Smith. Bisogna provare a
svolgere bene la prima fase, e da lì cercare di farne altre sei-sette,
quelle che sono. E lo dico soprattutto in prospettiva Heineken Cup:
queste gare per noi sono come degli allenamenti, da sfruttare man mano
per quando ci saranno i match di Coppa». Che impressione ti ha fatto
vedere tanti ex tuoi compagni in maglia avversaria? «Niente di che: in
campo ci si combatte, ma una volta finita la partita si è amici come
prima». Franco Smith alla vigilia aveva detto che temeva questo
Casinò, alla prova dei fatti tutto è filato via liscio: «Direi che i
ragazzi - dice il coach - hanno fatto bene ciò che gli avevo chiesto,
certo, qualche opportunità andava sfruttata meglio ma non ci
lamentiamo». A Parma e sabato ha giocato lo stesso XV: non è che hai
già trovato l'assetto ideale? «Ai ragazzi devo dare fiducia, questi 15
per ora stanno facendo bene però aggiungo che abbiamo anche un buon
gruppo, 44 giocatori in totale, e ci sarà bisogno di tutti».
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GUINNES PREMIERSHIP. Terza giornata in Inghilterra, continua la serie
nera dei Wasps campioni ...

I CONVOCATI. Nei trenta ci sono 11 veneti: 5 di Padova, uno di Treviso
e Rovigo, 1 del Carrera e 3 del Benetton

 GUINNES PREMIERSHIP. Terza giornata in Inghilterra, continua la serie
nera dei Wasps campioni in carica. Terza sconfitta consecutiva e solo
due punti di bonus in classifica. Il Gloucester (Bortolami è entrato
nel secondo tempo) nella ripresa ha ribaltato lo svantaggio vincendo
sugli Harlequins.
 I risultati: Bristol-Sale 6-9, Gloucester-Harlequins 24-20, London
Irish-Bath 16-20, Northampton-Wasps 24-20, Worcester-Leicester 17-19.
Class.: Sale 12, Harlequins 9, Leicester 8, Irish, Bath e Newcastle 5.
 CURRIE CUP. Dodicesima giornata (due turni al termine della stagione
regolare) per le Province sudafricane. I risultati: Western Province
30-18, Falcons-Sharks 19-44, Kavaliers-Lions 10-31, Cheetahs-Blue
Bulls 10-23. Class.: Sharks 47, Bulls 44, Lions 41, Western Province e
Cheetahs 32.
 PROGETTO MONDIALE. Il capitano degli All Blacks, Richie McCaw,
sostiene la proposta di una competizione in programma ogni due anni,
tra una coppa del Mondo e l'altra. Dovrebbe coinvolgere dieci squadre:
quelle dei Sei Nazioni, del Tri Nations e l'Argentina.
 BARBARIANS. Il prossimo 3 dicembre Barbarians e Australia si
affronteranno a Londra, nel nuovo stadio di Wembley, per il centenario
delle Olimpiadi inglesi del 1908 (l'Australia vinse la medaglia d'oro
nel rugby, 32-3 sulla Gran Bretagna).
 Nei Barbarians britannici giocheranno i neozelandesi McCaw, Collins,
Rokocoko e Hayman, e i sudafricani campioni del mondo Montgomery,
Habana, de Villiers, Smit, Botha e Burger.
 REGOLE FRANCESI. La Francia ha deciso di applicare le stesse regole
provate nel Tri Nations (in numero maggiore rispetto a quelle in corso
nei vari campionati dell'Emisfero Nord, in sostanza la trasformazione
di quasi tutte le sanzioni in calci liberi) nel torneo «Espoirs»,
quello tra le seconde squadre del Top 14. Tra sei mesi si deciderà se
estenderle anche alle altre competizioni transalpine.
 MAGNERS LEAGUE. Quarta giornata. I risultati: Connacht-Glasgow 15-8,
Edinburgh-Scarlets 32-12, Leinster-Ospreys 19-13, Ulster-Dragons
14-16, Munster-Cardiff Blues 28-20. Class.: Ospreys 14, Scarlets e
Munster 13, Leinster 11. (f.f.)



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