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R: [RUGBYLIST] Rugby Snob (copiaincolla mia email del 3 dicembre 2007).

Pier Luigi Maciocia plmaciocia a mclink.it
Sab 4 Apr 2009 09:05:59 CEST


se posso, ...avete ragione, è tutto molto bello, ma questo succedeva prima,
molto prima, non mi ricordo neanche più quand'è che succedeva tutto questo.
Peccato perché adesso è tutta un'altra cosa.

plm 

 
 
_______________________________________________
Caro Ruggero, vorrei poter completare tutto quello che hai scritto e
che corrisponde a sacrosanta verità, con un piccolo inciso:
il rugby è filosofia! ed il suo gioco-pensiero è interpretato da chi
va in campo.
Ciao.
Franco (TV)

Il 4 aprile 2009 0.08, ruggero rizzi <ruggerorizzi a gmail.com> ha scritto:
 
> _______________________________________________
>
> Rieccola.
>
> ( .......da un epistolario privato e semiserio tra me ed un listarolo
toscano, A.D 2006)
>
> Le ricorrenti accuse di snobismo del rugby sono zanzare che nemmeno sanno
più pungere, difendersi da esse un tradimento, anzi, peggio, una caduta di
stile.
>
> Certo che il rugby " è snob" !
>
> E' la caratteristica che lo rende unico e, mi autorizzo a scriverlo,
superiore agli altri sport.
> Negli altri sport si va a vedere la propria squadra sperando che vinca,
non importa come, ma che vinca perché il nostro bisogno di spettatori/tifosi
si appaga nella vittoria per interposta persona dalla quale cola un
lenimento che regala oblio.
> Nel rugby si va a vedere il rugby.
> Si va, cioè, a vedere in faccia la vita.
>
> E' essere "snob" questo?
>
> Tutti gli sport raccontano il mondo e gli uomini, il nostro non racconta,
mostra: è una superficie verde (per i meno fortunati, marrone) dove
l'insensatezza del vivere si specchia e noi possiamo, novelli Perseo,
vederla senza morirne.
>
> E' essere "snob" questo?
>
> E' un rito propiziatorio per la continuità quello che andiamo a officiare,
non a caso il mangiare e il bere sono così importanti, il risultato della
partita è solo il trucco per poter seguitare a parlarne dissimulando le più
profonde dinamiche  emotive.

>
> E' essere "snob" questo?
>
> Tra queste ultime c'è un ripostissimo senso di colpa derivante dal pensare
che il mondo, se l'avessimo creato noi, sarebbe stato migliore di questo;
sarebbe stato molto più simile a una partita di rugby, dove si fatica, ci si
fa male, si combatte, ma alla fine ci si dà una stretta di mano e andando
verso il tavolo per il terzo tempo si fa vedere agli dei che di un gioco si
trattava.
>
> E' essere "snob" questo?
>
> Ogni volta che  gioca a rugby l'uomo compie una creazione, si contrappone
alla seconda legge della termodinamica dei sentimenti;  si commuove di
fronte alle proprie limitazioni fisiche e si sente superiore a tutti quegli
dei che potendo invece tutto, tutto hanno fatto; ma, proprio per questo,
senza provare piacere.
>
> E diversamente da tutti gli dei correnti noi non andiamo in giro a dire di
essere i migliori, non pretendiamo nemmeno che siano gli altri a dirlo: lo
sappiamo noi e ci basta:
>
> Certo che il rugby è snob!
>
> ...più snob di così...
>
> :-)
>
> Saluti dalla bassa Valle Scrivia (stavolta,   con un pizzico di Lunigiana
plb )
>
> Ruggero Rizzi
>
>
>
>
> 
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