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[RUGBYLIST] Notizie della domenica

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Dom 8 Feb 2009 19:38:48 CET


Dal Gazzettino e dalla Tribuna di Treviso.
Ciao.
Franco (TV)

GAZZETTINO

RUBGY Esordio disastroso nel "Sei Nazioni" degli azzurri che a
Twickenham non entrano mai in partita e cedono nettamente

Nuda alla meta: la piccola Italia scompare

Scelte sbagliate, difesa travolta, esperimenti falliti: l'Inghilterra
domina - Meta di Mirco Bergamasco

Londra
      NOSTRO INVIATO
      Non serve dire che si difenderà alla morte e poi beccare quattro
mete su cinque con palla in proprio possesso. Non serve mettere il
giocatore di più polivalente ed esperto a livello internazionale nel
ruolo scoperto di mediano di mischia, se poi l'esperimento che doveva
arrivare al Mondiale 2011 dopo 40' è già finito.
      Questo ha insegnato all'Italia l'amaro esordio nell'Rbs Sei
Nazioni a Twickenham. Una sconfitta netta contro l'Inghilterra più
brutta vista in dieci anni di torneo. Un Mauro Bergamasco condannato a
una figuraccia nel ruolo mai ricoperto di mediano di mischia (ma Nick
Mallet si è preso onestamente tutte le colpe della scelta) e umiliato
con la sostituzione a inizio ripresa. Un'Italia apparsa molle e
inconsistente, che ha subìto in un solo match più di un terzo delle
mete dell'intero campionato 2008 (5 contro 12). Un match che dopo il
primo tempo era già finito e si è trascinato noiosamente nel secondo,
mentre l'anno scorso la nazionale era stata quasi sempre in partita
fino al termine. Insomma, una delusione cocente nel risultato e nel
modo in cui è maturato. I numeri poi fanno risorgere un spettro: il
-25 ci riporta ai livelli di passivo del 2005 (dopo sono sempre stati
minori). Guarda caso l'ultimo torneo del cucchiaio di legno per
l'Italia.
      Si è capito subito che sotto il sole di Londra (una rarità) ci
sarebbe stato poco da scaldarsi per i 7.000 tifosi azzurri sbarcati
qui su flotte di low cost. Allo scoccare del primo minuto e 38",
infatti, l'Italia perde la prima delle tante touche su propria
introduzione (6 in tutto, un disastro). L'Inghilterra recupera palla.
Imbastisce tre fasi. Non sfonda la linea di difesa. Allora Goode
dentro ai 22 inventa una rasoiata bassa al piede nel corridoio fra
Masi e Perugini e si fionda a raccogliere per primo l'ovale oltre la
linea. E' chiamato il tmo, ma non ce n'è bisogno per capire che ha
schiacciato e la meta è valida (7-0).
      Le palle perse (almeno una decina nel primo tempo) diventano il
leit motiv azzurro. Al 3' 38" su un avanti di Canale sono già tre. Al
nono quella generata da uno dei passaggi fuori misura di Bergamauro fa
subire a Marcato il primo colpo duro, che sommato ad altri lo farà
presto uscire e correre all'ospedale per scongiurare con una risonanza
guai alla testa. Nel frattempo, un po' suonato, sbaglia un buon calcio
da 40 metri. Per fortuna anche il cecchino Goode fa cilecca due volte,
ma il punteggio lievita ugualmente al 17'. L'Italia perde palla in un
raggruppamento per un maldestro calcetto di Bortolami. Raccoglie
Haskell, uomo ovunque, e lancia Ellis sull'out sinistro per la prima
marcatura della personale doppietta (12-0, anche quella al 13' della
ripresa nascerà da un ovale italiano perso in ruck).
      Al 27' è un passaggio sbagliato del mediano di mischia-terza
linea a innescare l'azione fatale. La palla troppo alta sfugge a
Garcia. Si avventa Goode con un calcio a seguire per Flutey che brucia
Masi allo sprint (19-0). L'Italia non esiste, anche se prova a
costruire gioco. Tanto che alla fine dei 40' sarà in sterile vantaggio
di possesso e occupazione. Le cose cambiano un po' con l'ingresso di
Luke McLean all'apertura e il giallo forse eccessivo (sgambetto parso
involontario a Canale) all'onnipresente Haskell. L'italo-australiano
guadagna la linea del vantaggio al primo pallone giocato e un calcio
dall'azione successiva di Masi (19-3). Al 38' è la ruck inglese ad
andare in affanno e commettere fallo a terra per il facile centro dai
22 metri del 22-6. Al 41' altra opportunità, ma stavolta Mc Lean
colpisce il palo. Sfortuna. Ma la pressione dell'Italia comincia a
dare qualche frutto.
      Nella ripresa con Giulio Toniolatti (centesimo azzurro a giocare
nel torneo) al posto di Mauro Bergamasco le cose non cambiano molto
anche se c'è un mediano di ruolo. Oltre a segnare la quarta meta
l'Inghilterra addormenta la partita e al 19' sale alto dalle tribune
"Swing low swing chariot". Il canto del trionfo. Cambia qualcosa
invece con l'entrata di Pratichetti e lo spostamento a centro di Mirco
Bergamasco, ruolo dove rende di più ma nel quale Mallett
s'intestardisce a non utilizzarlo. E' sua la meta della bandiera, che
lo rende sempre più il cannoniere azzurro nella storia del torneo (7
in tutto). Al 31' l'azione parte da Masi, continua con Parisse e trova
il break di quaranta metri con un corsa di McLean. Il recupero inglese
fa cambiare fronte, dove il due contro uno di Canale e Robertson sulla
linea è miracolosamente fermato, ma arriva in sostegno Mirco che
raccoglie e schiaccia.
      C'è ancora tempo per la meta di Cueto, l'unica su palla propria
degli inglesi, costruita da touche e apertura all'ala. Poi arriva il
fischio dell'arbitro. E per fortuna il calvario finisce.
      Ivan Malfatto
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  Londra
      NOSTRO INVIATO
      "Avevo detto prima della partita che se Mauro non avesse
dimostrato le capacità di giocare mediano di mischia, la
responsabilità della scelta sarebbe stata totalmente mia. Lo confermo.
Lui non ha nessuna colpa nella brutta prestazione contro
l'Inghilterra".
      Com'è ovvio è il caso Mauro Bergamasco a tenere banco nella
conferenza stampa ufficiale del dopo partita. Non prima di aver
costretto i giornalisti italiani a un'interminabile attesa. Segno che
nello spogliatoio azzurro qualcosa è successo. Animi caldi o solo
avviliti? Commissario tecnico messo in croce per la sua decisione?
Dirigenti delusi e allibiti? Nulla è trapelato, ma qualcosa è successo
per non rispettare i tempi del protocollo e arrivare in sala dopo gli
inglesi. L'unico a confessare qualcosa, che gli rende onore, è capitan
Sergio Parisse che dice: "In spogliatoio ho voluto ringraziare
personalmente Mauro a nome mio e della squadra per l'umiltà e il senso
di responsabilità con cui ha accettato di ricoprire un ruolo non suo.
Ha tutto il nostro appoggio".
      Gli servirà, perchè è dura riprendersi da una figuraccia del
genere, pur fatta per colpa del citì e non propria. Un assist per il
recupero glielo offre proprio Mallett: "Dopo 40' ho visto Bergamasco
molto deluso per la sua prestazione. Ho ritenuto utile per lui e la
squadra cambiarlo con Toniolatti. Volevo farlo già dopo 25', ma ho
aspettato l'intervallo. Per rispetto nei suoi confronti non volevo
farlo davanti agli occhi di 80 mila spettatori. Ho già parlato con lui
dopo il match. Gli ho detto che la prestazione contro l'Inghilterra
non avrà nessuna influenza sul posto in terza linea, che torna ad
essere suo".
      Esperimento di Bergamasco mediano di mischia finito dunque,
altrochè prospettiva per il 2011. E spiraglio perchè venga chiamato
già con l'Irlanda Paul Griffen, alla vigilia definito dal citì "troppo
vecchio e non utile alla squadra di costruire in vista del Mondiale".
Mallett infatti ha cambiato idea: "Questi 40' mi dicono che è troppo
presto per provare a far crescere Mauro nel ruolo. Va bene il Mondiale
fra due anni, ma alla squadra servono anche risultati e sicurezze
immediate. Perciò mi prenderò due giorni di riflessione. Mi
consiglierò con Alessandro Troncon. Parlerò con la squadra. Solo dopo
deciderò come affrontare in vista dell'Irlanda l'emergenza mediano di
mischia. A questo punto non escludo nemmeno il nome di Griffen, come
avevo fatto alla vigilia".
      Ma l'amaro ko con l'Inghilterra non è colpa solo della
prestazione fuori ruolo di Bergamasco. "La partita è andata male anche
per altri motivi - ammette con onestà Parisse - Noi avanti abbiamo
perso troppi palloni in touche e non siamo stati perforanti. Sui
nostri lanci Kennedy e Borthwick sono stati bravi a cambiare
continuamente i blocchi e neutralizzarci le giocate. E quando abbiamo
cercato di evitarlo è andata peggio. Abbiamo lanciato una touche nei
nostri 22 sul terzo blocco di salto inglese, ritenendo legittimamente
che Easter fosse meno pericoloso degli altri due, ma abbiamo sbagliato
completamente traiettoria e subìto la meta. In settimana lavoreremo
sodo per risolvere i problemi e presentarci più efficaci contro
l'Irlanda. Contro la quale i 3-4 giocatori del pack reduci da
infortuni, e quindi non al 100%, dovrebbero essere in condizioni
migliori".
      Contento sull'altro fronte invece il citì inglese Martin
Johnson, che si è tirato fuori da una brutta situazione e ammette:
"Quando devi vincere per forza come dovevamo fare noi è molto
difficile gestire la pressione. Eravamo molto nervosi. Per fortuna
l'Italia ci ha dato una mano, concedendo la palla per la meta dopo
neanche due minuti che ha spianato la strada alla nostra partita".
Un'ammissione che rende il ko ancora più amaro.
I.M.
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LONDRA - Le cifre ufficiali del match parlano di un dominio italiano
del possesso e dell'occupazione nel primo tempo: rispettivamente
13'17" e 26'20" contro i 12'30" e 20'16" degli inglesi. Nel secondo
tempo la situazione si è capovolta: per l'Inghilterra 15'56" di
possesso e 23'07" di occupazione nella metà campo avversaria contro
rispettivamente 13'58" e 22'57".
      L'Inghilterra vince le sfide anche delle corse da ruck (14 a
12), delle palle vinte nei 22 metri avversari (17 a 16), dei turnover
(6 a 2), dei break effettuati (5 a 3), dei possessi calciati (42 a
39), dei placcaggi (87 con una percentuale del 95% di riuscita contro
79 e una percentuale del 91%), degli offloads da placcaggio (8 a 5) e
del minor numero di errori (10 a 15). Gli inglesi dominano anche le
indivdualità con i migliori atleti che corrono con palla in mano
(Easter e Goode 8, Haskell, Parisse e Zanni 7), i migliori placcatori
(S. Armitage 10, Easter e Haskell 9, Borthwick e Flutey 7).
      L'Italia ha vinto invece le sfide delle mischie (5 a 4), delle
touche (13 a 9, ma con 6 perse contro 0), dei passaggi da ruck (50 a
52), della palle aperte (74 a 66), dei passaggi completati (146 a
132).
      I.M.
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Dublino
      L'Irlanda batte la Francia 30-21 nel match d'esordio del Sei
Nazioni di rugby. Al "Croke Park" di Dublino i verdi interrompono la
serie di sette sconfitte consecutive e soprattutto tornano a battere
Les Blues dopo cinque anni. Il XV di Declan Kidney domenica prossima
andrà a far visita agli azzurri di Mallett al "Flaminio" di Roma (ore
15.30).
      RISULTATI E CLASSIFICA - Inghilterra-Italia 36-11;
Irlanda-Francia 30-21; oggi Scozia-Galles. Classifica: Inghilterra e
Irlanda 2; Scozia, Galles, Francia e Italia 0. Prossimo turno. Sabato
14 febbraio: Francia-Scozia e Galles-Inghilterra; Domenica 15
febbraio: Italia-Irlanda.
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TRIBUNA DI TREVISO

Mauro Bergamasco introduce in mischia contro gli inglesi:
l'esperimento da mediano purtroppo è fallito (Foto Diego Forti)

Esperimento fallito Inghilterra spietata L'Italrugby si piega

DALL'INVIATO FABRIZIO ZUPO

 LONDRA. L'unico scorcio di sole in una Londra da giorni imbiancata e
prigioniera del gelo che blocca metro e aeroporti, illumina solo
l'Inghilterra con una vittoria scaccia crisi grazie ai mille regali
degli azzurri, alle scelte sbagliate di Mallett.
 Perse tutte le scommesse, addio ad alcune certezze come la touche
(perse 6 su 13, mai visto prima). E soprattutto il progetto dei
"Selvazzano boys" Bergamasco-Marcato fallito in appena mezz'ora, sino
all'uscita dell'apertura per trauma cranico, seguita dalla
sostituzione di Mauro dieci minuti dopo. Intanto lo score al 30'
segnava già 29-6 e tre mete già incassate.
 Così gli uomini di Johnson sotto osservazione più dei nostri, hanno
trovato la strada in discesa.
 Anche senza il flop in mediana, la partita di ieri ha riportato
indietro l'Italia di 3 anni, quando divari di 30 punti finali erano
ancora la regola fissa.
 Lo si capisce dopo appena 1 minuto e 34 secondi. Touche azzurra in
difesa sui 22: in genere si lancia corta per evitare più chance di
intercetto. Ma Ongaro la spara lunga e fortissima, da "bucare" le mani
a Zanni e farla finire in mano direttamente a Goode: per l'apertura
del Brive è una manna dal cielo, che distribuisce subito ai centri e
fa in tempo a raddoppiare al largo per ricevere l'ovale di ritorno,
calciare un rasoterra in meta che taglia fuori la difesa, lanciarsi
sul pallone per marcare anticipando la scivolata di Masi. Certo
l'arbitro Lawrence ha chiesto la prova televisiva, ma intanto Goode
preparava la piazzola per trasformare, il pubblico si scatenava e la
maschera di paura di Martin Johnson cominciava a sciogliersi. Sotto di
7-0, iniziano gli errori in mediana: palle troppo alte, troppo basse,
troppo lente. Mauro non trovava il "timing" del passaggio e - di
conseguenza - Marcato si trovava gli avversari sempre addosso. Più a
suo agio a sbattere la terza linea Easter quando al 10' tenta
un'incursione. Ma a passare la palla da mediano è un altro mestiere.
Così al ventesimo, arriva il secondo colpo. Goode calcia alto su
Marcato che salta per prendere al volo l'ovale, trovandosi seppellito
dalla mischia inglese: nel grappolo della maul c'è pure Bergamasco e
dietro il pack la posizione è sguarnita. Così quando il pallone esce
dal mucchio, Haskell lo alza per il mediano Ellis sul lato chiuso
della touche: un corridoio senza difesa che il numero 9 chiude
plasticamente in meta, dopo aver eluso Castrogiovanni e la difesa
tardiva di Masi. Pochi minuti dopo anche il centro Flutey gode
dell'imperizia di passaggio. Da una semplice mischia a meta campo,
senza neppure pressione ma con Marcato a terra altrove per l'ennesimo
colpo, Bergamasco lancia troppo alto per le braccia troppo lontane di
Garcia che non arpiona la palla, pasticcia e trova invece il diretto
avversario pronto ad approfittarne. Un contropiede che non si può
recuperare: Flutey vola in meta e le note di Jimi Hendrix su
Twickenham danno il il via alla festa. La partita è persa, ma si
potrebbero contenere i danni. Ci pensa il piede di Mc Lean, in
sostituzione di Marcato, a centrare due penalty e beccare un palo sui
tre tentativi concessi dall'arbitro Lawrence che caccia poi per 10
minuti Haskell, reo di antigioco plateale. Ma la pausa arriva,
impedisce di guadagnare ancora. E, al ritorno, Mauro resta in
spogliatoio.
 Il pack non migliora, pochi gli scontri in mischia chiusa (9 in
tutto), molta lotta greco-romana uno contro uno in giro per il campo.
La touche non c'è: Festuccia lancia come Ongaro. I tre-quarti provano
qualche offesa, ma in difesa hanno molte colpe i centri. Spunta un
intercetto malizioso di Zanni concluso con un in avanti. Poi è Mirco
Bergamasco a concludere in meta, nell'unico attacco da un lato
all'altro e ritorno della linea arretrata. Mallett batte le mani verso
il pubblico. Ma su Twickenham è già buio.
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 IL DOPOPARTITA

Nick Mallett e la mossa Bergamasco: «Ho perso male la mia scommessa»

LONDRA. «Ho pensato di toglierlo al 25', ma non l'ho fatto per
rispetto a Mauro, per non farlo uscire così davanti al pubblico. Ed ho
deciso di aspettare la pausa. La scommessa è stata persa male.
Decisamente male; come detto mi prendo tutte le responsabilità»: Nick
Mallett cerca di chiudere così il "caso del giorno". L'azzardo di un
giocatore - pur al suo 70º cap come Bergamasco senior - in un ruolo
così tecnico: a Twickenham s'è ribadito il concetto che nel rugby non
si inventa nulla. Tutti i riflettori erano puntati sul padovano, ma i
miracoli non sono figli dell'azzardo.
 Ma non si poteva tenere il giocatore in campo nella ripresa, nel suo
ruolo naturale? «Ho visto la delusione negli occhi di Mauro in
spogliatoio - continua Mallett - come è normale che fosse. Così ho
pensato che con questo umore fosse meglio per lui e per tutta la
squadra, cambiarlo con Toniolatti e tenere i due flanker in campo. Ma
gli ho detto che la partita di oggi non avrà alcuna influenza sul suo
posto come terza linea».
 Dei passaggi sbagliati di Bergamasco ha subito gli effetti negativi
Marcato in primis, più volte toccato duro dalla difesa inglese grazie
alla lentezza di trasmissione. Sostituito alla mezzora - è stato
portato in ospedale per accertamenti: «Più per precauzione - dice il
team manager Carlo Checchinato - visto il trauma cranico subito
nell'ultimo contatto».
«Mi spiace per Mauro - ha ripreso Mallett - ma dovevo provare e
schiererò sempre i migliori e i più in forma al momento di scendere in
campo. Toniolatti ha giocato bene ma ha avuto anche lui i suoi
problemi e, soprattutto, è entrato a mille, spendendo tutto in un
quarto d'ora. Alla fine era stremato». Picone e Travagli "rotti",
Griffen non rientra nei programmi ma è in forma. Può essere
richiamato? «Ho detto che in chiave 2011, Paul Griffen non fa parte
del progetto. Ora voglio prendermi due giorni di tempo, trovarmi con
Troncon e lo staff e decidere cosa fare. Avrò un occhio per il futuro,
ma devo pensare anche alla partita di domenica contro l'Irlanda».
Anche il capitano Sergio Parisse torna su Bergamasco: «Mauro - ha
esordito - ha l'appoggio di tutta la squadra e in spogliatoio l'ho
ringraziato a nome di tutti per l'umiltà e la responsabilità che s'è
assunto accettando quella maglia». Touche disastrose: «Kennedy e
Borthwick sono stati abilli a cambiare blocchi in touche. Nel caso
della prima meta presa, abbiamo cercato di battere la touche sul terzo
blocco, quello di Easter che è meno efficace. Ma il lancio di Ongaro è
stato un po' troppo lungo».(f.z.)



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